Bekaert, Mugnai (FI) a Di Maio: "Dal Governo zero soluzioni e mille spot"

«Nella sua informativa, ministro Di Maio, per la vertenza Bekaert si registrano zero soluzioni e tanti spot. Intanto in Valdarno, con i 318 licenziamenti annunciati dalla multinazionale belga, rischia di aprirsi un’autentica questione sociale»: questi i termini con cui il Vicecapogruppo di Forza Italia onorevole Stefano Mugnai ha replicato, stamani nell’aula della Camera, all’informativa urgente del ministro per il lavoro Luigi Di Maio sulle crisi aziendali italiane richiesta – per quanto riguarda il capitolo della Bekaert di Figline-Incisa in Valdarno – dallo stesso Mugnai il 27 giugno scorso.

Mugnai invocava da parte del Governo «iniziative sollecite e decise e coinvolgimento di Pirelli», ovvero la vecchia proprietà, ma nell’informativa il Vicecapogruppo azzurro – coordinatore regionale del suo partito in Toscana – non ha trovato soddisfazione: «A seguito della chiusura dello stabilimento Bekaert, con la perdita di 318 posti di lavoro, la Toscana – ha ricordato Mugnai dal suo scranno a Montecitorio – rischia un impatto devastante, senza tener conto degli ulteriori condizionamenti negativi sul tessuto imprenditoriale locale. L’età media dei lavoratori coinvolti è sui 50 anni: troppo giovani per andare in pensione e troppo anziani per trovare nuove occupazioni. Si tratta di un’età critica, in cui diventa quasi impossibile ricollocarsi. E la questione diventa anche e soprattutto sociale».

Critiche aperte, da parte di Mugnai, alla qualità gestionale degli impegni del ministro: «Affrontare le crisi aziendali non significa, come ha più volte detto il ministro,  affermare soltanto  di stare  vicino ai più deboli. Significa – incalza il deputato di Forza Italia – implementare politiche industriali capaci di sviluppare nuove iniziative imprenditoriali e, soprattutto, fare in modo che nuovi soggetti di caratura internazionale guardino o tornino a guardare al nostro Paese. L’assistenzialismo non tutela la dignità. E’ invece il valore del lavoro la vera espressione della dignità dell’uomo».

Dunque, la sferzata: «Nessuna soluzione per i 318 dipendenti di Figline Valdarno. Nessuna risposta concreta. Caro Ministro, la campagna elettorale è finita da un pezzo. Ha su di sé, di fatto, le deleghe di sei ministeri. La ‘plancia di comando’ è a sua disposizione. Adesso deve  governare, lo faccia, con la responsabilità del ruolo».

Fonte: Ufficio Stampa



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