A Montemurlo sono arrivati i bambini saharawi: in programma la cena di solidarietà

Nei giorni scorsi è arrivato a Montemurlo il gruppo di quindici bambini saharawi (dieci maschi e cinque femmine), che, come ogni anno, sarà ospite del Comune e del gruppo trekking “La Storia camminata”. Anche quest'anno i bambini sono accolti nelle famiglie montemurlesi, condividendo con i coetanei italiani il momento del riposo notturno. Un'accoglienza che è il frutto del rapporto d'amicizia ultra decennale tra Montemurlo e la comunità saharawi di Bir Lehlu, gemellate dal marzo del 1995. Non solo un momento di vacanza per i bambini, ma anche un gesto formale per ribadire il diritto all' autodeterminazione di questo popolo, esule dal 1974 in Algeria nell'inospitale deserto del Sahara dopo l'invasione dei propri territori da parte del Marocco.

Per tale motivo recentemente il consiglio comunale di Montemurlo, su proposta della giunta, ha approvato all'unanimità l'atto con il quale sarà conferita la cittadinanza onoraria simobolica ai quindici piccoli ambasciatori di pace in visita sul territorio. La cerimonia formale di consegna degli attestati ai bambini si svolgerà lunedì 23 luglio alle ore 21 in Sala Banti.

«Un atto che vuol essere un riconoscimento alla mission di questo popolo: far conoscere e promuovere la propria causa con mezzi pacifici.- spiega l'assessore alle politiche sociali, Luciana Gori -In questo senso ogni volta che le madri saharawi mandano in Europa i propri figli per un periodo di vacanza, sono consapevoli che la missione dei piccoli è quella di essere ambasciatori di pace. Queste madri sanno bene che solo attraverso la cultura e la conoscenza del mondo è possibile sperare nell'indipendenza del popolo saharawi, che del 1974 combatte per l'autodeterminazione. La cittadinanza onoraria vuol essere dunque un riconoscimento verso la speranza e la tenacia di queste madri, che continuano a credere in un futuro migliore».

Intanto, ieri mattina, 17 luglio, i bambini saharawi hanno fatto visita al centro estivo comunale alla scuola primaria di Oste, dove hanno fatto l'alzabandiera della pace ed hanno poi raccontato ai loro coetanei la loro vita nei campi profughi nel deserto, le difficoltà legate al caldo e alla mancanza di acqua (il consumo di acqua pro-capite al giorno nei campi profughi è di circa 18 litri, ben lontano dai 175 litri pro-capite consumati in Italia n.d.r.).La novità di quest'anno è rappresentata, invece, dal “mini-corso d'italiano” che i bambini saharawi frequenteranno ad Albiano, dove si svolgono la maggior parte delle attività diurne. Insegnanti del corso saranno gli operatori della Coop 22 che gestisce il Cas, centro accoglienza di Montemurlo, affiancati da alcuni richiedenti asilo che per qualche giorno vestiranno i panni di “maestri”.

Infine, per sensibilizzare la cittadinanza sulla causa dei popolo saharawi, venerdì 20 luglio ore 20 il gruppo trekking “La storia camminata”, con il patrocinio del Comune, promuoverà anche una cena di solidarietà al Casale Fonte di Albiano. Il menù è etnico e ricorda i sapori delle tavole africane: muttabal bitinjan (purè di melanzane), “al hummus” (purè di ceci), salse piccanti ai semi di zucca, cus cus con verdure, bocconcini di pollo in salsa di funghi, verdure fantasia, khubz (pane arabo), zuppa inglese e M’hecha (serpente di mandorle). Il contributo per la cena è di 18 euro. Per maggiori informazioni e prenotazioni tel. 3471933742.

Fonte: Comune di Montemurlo - Ufficio Stampa



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