Distretto sanitario, parla l'ex sindaco: "In quarant'anno nulla è cambiato"

La ex giunta di Santa Maria a Monte

"Ho deciso adesso di dire quello che penso circa il nuovo distretto sanitario a Santa Maria a Monte, ovvero a tre giorni dall'inaugurazione, per due motivi.
Primo non volevo che il mio pensiero si sovrapponesse alla festa; perché quando si inaugura un opera pubblica così importante deve essere una festa da salutare come un passo avanti per la comunità;
Secondo perché volevo essere certo che il mio pensiero venisse considerato un valore aggiunto e non rischiasse strumentalizzazioni politiche per poi essere liquidato come mera polemica fine a se stessa, anzi, proprio il contrario.

Quindi, alcune parole sento il bisogno di dirle, se non per oggi, quel che è fatto è fatto, a futura memoria:
1) se il distretto è fatto è grazie al contributo sostanziale di Farmavaldera, quindi grazie alla farmacia comunale che riversa il dividendo derivante dall'attività a Ponticelli nelle casse del comune, o comunque per le esigenze comunali. Ricordo che la scelta della collocazione della Farmacia a Ponticelli non è stata casuale, avevamo semplicemente capito che i servizi vanno collocati dove sono fruibili, facilmente accessibili e baricentrici al nostro territorio, altrimenti non funzionano e rischiano di diventare da risorsa a costo per i cittadini.

Ritengo che questo vada riconosciuto dato che ricordo le attuali componenti politiche al governo del territorio aver osteggiato con tutte le forze il polo farmaceutico e della Coop. Ogni tanto un "c'eravamo sbagliati, l'amministrazione precedente aveva visto giusto e se fosse stato per noi niente sarebbe successo" farebbe bene al corpo e alla mente, dato che invece se c'è da demandare responsabilità a chi c'era prima non ci si fa scrupoli;

2) il distretto dovrebbe esser nato per difendere e potenziare la sanità di prossimità a favore di tutti i cittadini di Santa Maria a Monte; la cura delle patologie croniche per i cittadini più deboli e anziani. Perchè questo potesse avvenire, sarebbe stata necessaria, così come lo fu per la farmacia, una collocazione in un sito immediatamente fruibile, facilmente accessibile da tutti i cittadini del territorio, meglio anche se dai cittadini dei territori limitrofi,  baricentrica rispetto ai flussi di spostamento, dai mezzi pubblici di linea. Quanto detto in maniera ancor più urgente che non della farmacia, in quanto in questo caso trattasi di sanità e, come sappiamo, essendo la sanità per la maggior parte a carico della Regione, se il polo funziona sarà la Regione ad implementare i servizi finanziandoli direttamente, se il polo non funziona sarà il Comune a doversi finanziare i servizi; dubito che in questo secondo caso si ammetterebbe pubblicamente di aver fatto un errore di previsione. Questo, a parità di servizi che verranno erogati naturalmente; il tutto sarà comunque ed inevitabilmente ricondotto alla mera dualità fra l'essere una risorsa (se funziona) ad essere un costo (se non funziona); costo a carico dei cittadini;

3) Aggiungo dicendo quanto sia necessario oggi pensare che se Santa Maria a Monte vuole stare al passo con i tempi e col territorio circostante, deve sempre di più pensare a Ponticelli come località dalle forti potenzialità piuttosto che vederla in continua contrapposizione col Capoluogo. Credo che la vera scommessa per Santa Maria a Monte nei prossimi anni sarà quella di valorizzare Ponticelli in termine di sviluppo e di servizi: Non è un caso che la chiesa questo l'ha capito già da anni. Quanto detto non significa certo smettere di investire nel capoluogo ma andare tutti nella solita direzione.

Concludo raccontando a chi legge quanto io, sulla mia pelle, mi sia visto rinfacciare più volte l'infelice collocazione del polo scolastico di via Querce: mancanza di parcheggi, difficile gestione del servizio pulmini e viabilità ordinaria di via Crinale, difficile gestione degli orari e del traffico delle ore di punta. Scelte fatte quando Santa Maria a Monte era un piccolo Comune, mi dicevo, allo sviluppo attuale nessuno poteva pensare, erano altri tempi, ogni famiglia aveva al massimo un auto e non un auto a testa come adesso; potessimo tornare indietro, mi dicevo. ma tornare indietro non era più possibile, sarebbe stato troppo costoso ed anti economico pensare una collocazione più felice per il polo scolastico di via Querce, e abbiamo continuato ad investire in quel luogo spostandoci la scuola elementare di S. Bastiano (alltra collocazione infelice), già polo medie, e prima l'asilo.  

Bene la scelta di realizzare il polo scolastico comunale in via Querce risale più o meno a quando io avevo dieci anni, ovvero 40 anni fa". la scelta di collocare in quel posto il polo sanitario risale ad oggi.  Quaranta anni sono passati e a Santa Maria a Monte nulla è cambiato.

Fonte: David Turini, ex sindaco di Santa Maria a Monte



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