Sfruttamento della prostituzione e spaccio, tre arresti a Massa

Un’articolata indagine,  contro lo sfruttamento della prostituzione e lo spaccio di droga, è iniziata nel dicembre 2017, quando i finanzieri di Massa hanno acquisito la notizia secondo cui all’interno di in circolo ricreativo di Licciana Nardi (MS), in Lunigiana, veniva esercitata, abitualmente, la prostituzione da parte di più donne. Sono stati pertanto eseguiti una serie di sopralluoghi e pedinamenti nei confronti dei frequentatori del locale (gestori, giovani donne di diverse nazionalità e vari clienti) e, successivamente, sono state installate talune telecamere di sorveglianza sia all’esterno sia all’interno del circolo.

Le indagini di polizia giudiziaria, delegate dalla locale Procura della Repubblica, coordinate dal Sostituto Procuratore Dott.ssa Alessia Iacopini ed effettuate anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di individuare i responsabili dei reati loro ascritti e ricostruirne il modus operandi.

In particolare, è stato accertato che presso i locali del circolo ricreativo, si è svolta una vera e propria attività di prostituzione da parte di ragazze, che sistematicamente si sono appartate all’interno dei camerini con vari avventori e, dietro corrispettivo di denaro, hanno praticato prestazioni sessuali di diversa natura.

Nell’arco di due mesi, in un solo camerino sono stati videoregistrati ben 65 rapporti sessuali completi e molti altri con prestazioni di diversa natura. La corresponsione delle somme pagate per le prestazioni è avvenuta, come dimostra l’attività di videosorveglianza, con pagamenti effettuati nelle mani dei gestori del circolo, prima della consumazione dei rapporti sessuali, anche attraverso mezzi di pagamento elettronici (bancomat e carte di credito). Sono stati inoltre osservati pagamenti direttamente dai clienti alle donne nonché consegne di denaro effettuate alle prostitute dai gestori dei locali.

È chiaro che gli indagati, costituendo il circolo, dirigendolo, dotandosi di locali attrezzati per il ricevimento della clientela e di camerini, mantenendo contatti con alcuni intermediari, reclutando numerose donne disponibili a prostituirsi, dando loro direttive, reperendo loro l’alloggio, organizzando i trasferimenti, disponendo di collaboratori, ricevendo i corrispettivi dei clienti per le prestazioni sessuali ricevute e assicurando, con la loro presenza, l’incolumità delle ballerine, hanno tratto diretto lucro dall’attività di meretricio all’interno del locale da loro gestito.

L’attività d’indagine ha inoltre consentito di accertare come all’interno del locale venissero smerciati in più occasioni imprecisati quantitativi di cocaina, per l’uso personale di alcune donne, degli stessi gestori e dei clienti, in particolare da parte di un soggetto di origini marocchine, tra l’altro già tratto in arresto in flagranza di reato nel mese di aprile scorso, proprio a seguito di un riscontro effettuato nell’ambito della presente indagine.

I quattro destinatari del provvedimento coercitivo (O.M. di 60 anni, C.S. di 44 anni, R.L. di 63 anni e E.H.A. di 39 anni) sono residenti tutti in Lunigiana e rispondono, in concorso tra loro e a vario titolo, per avere, in esecuzione del medesimo disegno criminoso, favorito, sfruttato e comunque abitualmente tollerato la prostituzione all’interno dei privé del night club e per aver venduto, ceduto e offerto a terzi, in diverse occasioni, diversi quantitativi di cocaina.

Nel corso delle perquisizioni eseguite la scorsa notte, dopo le quali sono state eseguite 4 ordinanze di applicazione della misura cautelare, di cui 2 custodie cautelari in carcere e 2 obblighi di dimora, è stato impiegato anche il cane Fagas, addestrato nella ricerca di stupefacenti.

Sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 36 grammi di droga (cocaina e hashish), sostanza da taglio, 2 bilancini di precisione e euro 1.060,00 in contanti nonché è stato effettuato un arresto in flagranza nei confronti di un soggetto di origini marocchine, già destinatario di misura cautelare.

Le indagini proseguono con l’obiettivo di ricostruire il giro d’affari del sodalizio e il possibile riciclaggio dei proventi illeciti.



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