“Sulla mia pelle”: gli ultimi sette giorni di Stefano Cucchi

Scena tratta dal film "sulla mia pelle"

"Quando Stefano Cucchi muore nelle prime ore del 22 ottobre 2009, è il decesso in carcere numero 148. Al 31 dicembre dello stesso anno, la cifra raggiungerà l’incredibile quota di 176: in due mesi trenta morti in più. Nei sette giorni che vanno dall'arresto alla morte, Stefano Cucchi viene a contatto con 140 persone fra carabinieri, giudici, agenti di polizia penitenziaria, medici, infermieri e in pochi, pochissimi, hanno intuito il dramma che stava vivendo. È la potenza di queste cifre, il totale dei morti in carcere e quello del personale incontrato da Stefano durante la detenzione che hanno spinto il regista del film, Alessio Cremonini, a raccontare la sua storia: sono numeri che fanno impressione, perché quei numeri in realtà sono persone”.

Ma prima che il cinema si prendesse a cuore questa vicenda, la sorella maggiore di Stefano, Ilaria, ha lottato con tutte le sue forze, non restando mai in silenzio. Ha trovato la forza ed il coraggio di parlare fin da subito, non si è mai stancata di farlo, ma soprattutto non si è mai stancata  di chiedere Verità e Giustizia. Infatti, scrive anche un libro dedicato al fratello, dal titolo "Vorrei dirti che non eri solo".

Sono passati quasi nove anni da quella sera di ottobre, ma Verità e Giustizia non sono ancora arrivate. Il film prodotto da Netflix, con un magistrale Alessandro Borghi nella veste di Stefano Cucchi, lo potete trovare in 8 sale toscane, tra cui ad Empoli, al cinema “La Perla”. Ieri sera, alla prima nel cinema empolese, c'è stata una grandissima affluenza, oltre le 160 persone, nonostante il film lo si potesse vedere anche su Netflix. Segno questo, che il pubblico ha capito che la verità necessita di attenzione, l’attenzione di tutti. Andare a vedere il film rappresenta sicuramente un primo passo importante verso la verità, che speriamo arrivi presto.

Giulia Meozzi

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