Inchiesta su presunte morti sospette al Noa, primario iscritto nel registro degli indagati

È stato iscritto nel registro degli indagati il primato di medicina generale dell'ospedale Noa di Massa. L'avvio delle indagini riguarda l'inchiesta su 33 presunte morti sospette, a causa di possibili infezioni contratte in reparto, tra i degenti della struttura ospedaliera tra dicembre 2017 e gennaio 2018. L'inchiesta è stata aperta dopo l'esposto dell'attuale presidente del consiglio comunale Stefano Benedetti. A riportarlo è la stampa locale. Si tratterebbe di un'iscrizione "di rito" a "tutela dello stesso indagato"

La procura ha chiesto le cartelle cliniche dei 33 pazienti alla Asl che si è detta fiduciosa del lavoro dlela magistratura. Quando fu presentato l'esposto l'Asl aveva spiegato che il numero dei decessi "era in linea con quello degli anni precedenti" e che "non erano avvenuti casi di infezione".

Nella sua denuncia Benedetti parlava di pazienti, entrati in ospedale con patologie diverse, che sarebbero morti tra il 20 dicembre 2017 e il 10 gennaio 2018 per aver "contratto batteri intestinali all'interno della struttura". La Asl querelò Benedetti e ora, rendendo noti i dati raccolti sui decessi del passato, parla di "37 decessi nel reparto di medicina generale dal 20 dicembre 2015 al 10 gennaio 2016; 36 decessi nello stesso reparto dal 20 dicembre 2016 al 10 gennaio 2017 e 33 decessi dal 20 dicembre 2017 al 10 gennaio 2018".

Ai microfoni di Radio Capital, il primario indagato dichiara: "Le morti di cui mi si accusa sono state inferiori rispetto al passato". Alla domanda se il batterio che avrebbe causato le infezioni non c'entri, Pampama ha risposto: "Non c'era nessun timore di epidemia infettiv. Non è stata un'infezione a causare quelle morti. Non ci sono pezze d'appoggio per l'accusa"



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