Bekaert, LeU Empolese Valdelsa raccoglie 600 euro per i lavoratori

La tristissima vicenda della Bekaert di Figline Valdarno, con il licenziamento in tronco dei 318 dipendenti, ha conosciuto fin dall'inizio la vicinanza e la solidarietà politica e umana di Liberi e Uguali dell'Empolese Valdelsa.

Ci siamo attivati durante l'estate nei principali mercati del nostro territorio e sui canali social sia per far conoscere alla cittadinanza la situazione drammatica che stavano vivendo le maestranze della Bekaert sia per raccogliere i contributi che molti militanti e cittadini hanno ritenuto giusto e significativo donare; come simbolo abbiamo fatto preparare delle magliette rosse della solidarietà, che in molti hanno voluto.

In una società che ci vuole sempre più divisi e incapaci di lottare per i diritti, la vicenda Bekaert inaugura un capitolo nuovo, all'insegna dell'aiuto reciproco e della mobilitazione in difesa della dignità del lavoro e dei diritti, tra categorie sociali e tra territori.
Abbiamo raccolto complessivamente 585,00 euro; al netto delle spese, i 266 euro rimasti sono stati consegnati ai lavoratori in lotta, che ormai sono in mobilitazione da molte settimane.
Abbiamo giudicato favorevolmente anche l'intervento del Ministro Di Maio, ottenuta grazie a un lungo periodo di mobilitazion esindacale, politica e sociale, per la reintroduzione della Cassa Integrazione Straordinaria “CIGS” (che era stata tolta dal “Jobs Act” di Renzi). È necessario però sostenere ancora questi lavoratori perché la Cassa Integrazione per Cessata Attività (che fino a qualche anno fa era “automatica”), adesso deve essere richiesta dall’azienda stessa; inoltre è fondamentale che venga mantenuta la continuità dell’attività produttiva nello stabilimento e che venga garantita la piena occupazione per tutti i 318 lavoratori. Per questo i lavoratori hanno organizzato un presidio a Roma davanti al Ministero del Lavoro e Sviluppo Economico per domani, venerdì 21 settembre.

D’altra parte riteniamo altrettanto necessario, al fine che questi casi non si ripetano, un intervento legislativo strutturale da parte del governo per penalizzare le delocalizzazione selvagge. Lo stabilimento di Figline, nonostante sia un sito produttivo e all'avanguardia, rischia egualmente la chiusura, perché la multinazionale belga che ne detiene la proprietà ha deciso di delocalizzare tutto in Romania, dove la manodopera costa molto meno non esistono di fatto né garanzie né tutele per i lavoratori. Riteniamo che questa pratica manageriale sia dannosa per la collettività e pertanto debba essere penalizzata fortemente.

Avremmo voluto che il Governo, al di là dei proclami, fosse intervenuto anche su questo aspetto, considerato che la lotta alle delocalizzazioni fa parte del Decreto Dignità voluto dallo stesso Movimento 5 Stelle. Le delocalizzazione non hanno regole, possono essere decise senza dover rendere conto a nessuno, pongono i lavoratori di un paese contro quelli di un altro: vanno combatte non con semplici dichiarazioni di principio, ma con azioni concrete. Facciamo notare che questa stessa prassi potrebbe in futuro anche interessare qualsiasi altra industria, anche delle nostre zone, soprattutto quelle multinazionali, portando all’estero quel “know how” che è la ricchezza produttiva dei nostri territori.

Liberi e Uguali dell'Empolese Valdelsa sarà vicino ai dipendenti Bekaert fino a che la vicenda che li colpisce così duramente, non troverà una risposta sindacale, politica e umana accettabile.

Liberi e Uguali Empolese Valdelsa



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