Migranti, Massa esce da Sprar. SI: "Scelte controproducenti e dannose"

“Che un Comune di grandi dimensioni come Massa esca dal sistema Sprar serve soltanto a stroncare il futuro di quei giovani stranieri che stavano realizzando i percorsi formativi e d’inserimento socio lavorativo previsti dal progetto, per inseguire la delirante propaganda del ministro Salvini”. Così Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra, commentano l’uscita dal sistema Sprar ufficializzata dal Comune di Massa.

“Gli operatori -aggiungono Fattori e Sarti- erano convinti di poter arrivare a dicembre, e invece il Comune ha preferito addirittura chiudere rinunciando ai finanziamenti già disponibili per i mesi rimanenti. Ci auguriamo che questo resti un caso isolato e che altri Comuni della zona, come Carrara e Montignoso possano al più presto riprendere il ruolo abbandonato da Massa”.
“Come Sì-Toscana a Sinistra, siamo in prima linea nel pretendere la qualità dei servizi di accoglienza e il rispetto dei diritti tanto per i migranti accolti quanto per gli operatori che ci lavorano, ma tagliare radicalmente con questo tipo di esperienze è solamente un salto nel buio per alimentare il consenso elettorale fondato sulla paura. Si vuole smantellare ciò che funziona, lo Sprar, preferendo il sistema dell’emergenza (CAS) con tutte le criticità che presenta”.

“Se un Comune si sfila dal progetto, l’unico risultato è aumentare il rischio che queste persone finiscano nella marginalità, nel lavoro nero o perfino nelle mani delle organizzazioni criminali. E siccome gli arrivi sono pochissimi da oltre un anno, questo sarebbe il momento di puntare proprio sulla seconda accoglienza, con operatori qualificati ed efficaci percorsi d’inserimento socio/lavorativo e abitativo. Si tratta spesso di stranieri che sono qui da tempo, che hanno frequentato corsi di lingua e di formazione professionale, che hanno bisogno di essere sostenuti negli ultimi passi verso una completa autonomia”.

“Un governo che fosse responsabile -concludono Fattori e Sarti- perseguirebbe l’interesse collettivo formando nuovi cittadini, valorizzando le loro capacità, inquadrandoli in una programmazione che guardi alle esigenze economiche, di mantenimento del welfare e di gestione del territorio”.

Fonte: Sì - Toscana a Sinistra



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