Il festival 'Ci sono sempre parole. [non]Festival delle narrazioni popolari (e impopolari)' è pronto al taglio del nastro a Montelupo Fiorentino. La rassegna, ideata dal MuDEV con la direzione artistica di Cinzia Compalati e Andrea Zanetti, apre con la mostra J.O.B.S. Join Our Blended Stories. Storie di lavoratori in mostra. L'evento si è tenuto oggi, venerdì 5 ottobre, al Palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino, nello stesso luogo in cui domani alle 18 verrà aperta al pubblico.
La mostra consiste nell'interpretazione di sedici artisti, con la realizzazione di un’opera inedita, del racconto di un lavoratore dell'Empolese Valdelsa. Il tutto è a cura di Andrea Zanetti in collaborazione con CGIL, CISL e UIL Firenze. La mostra rientra in un festival particolare che si dipanerà tra Capraia e Limite e Montespertoli: il MuDEV ha infatti deciso di far diventare i cittadini i protagonisti di questo festival.
Il racconto della persona comune si inserisce in un vero e proprio percorso, anche a Montelupo. I lavoratori in mostra portano un oggetto ciascuno che identifica il loro impiego; attraverso il racconto del singolo, l’oggetto – dotato di QR code – parla in prima persona della storia di chi lo ha scelto. Si tratta di un’esposizione che mette in relazione diretta e empatica i lavoratori con gli artisti. "Volevamo musealizzare il concetto di comunità, lo abbiamo fatto raccontando il mondo del lavoro oggi con le sue precarietà e incertezze" hanno detto gli organizzatori. Sarà possibile visitare le opere fino al 16 dicembre.
Artisti: Emiliano Bagnato, Cristina Balsotti, Carolina Barbieri, Lorenzo Devoti, Sabina Feroci, Paolo Fiorellini, Lorena Huertas, Stefano Lanzardo, Roberta Montaruli, Enrica Pizzicori, Aurora Pornin, Francesco Ricci, Eleonora Roaro, Francesco Siani, Stefano Siani, Zino (Luigi Franchi).
Lavoratori: Emanuele Batelli, Antonella Benucci, Giuseppe Cascio, Antonio Ciampi, Tiziana Costoli, Barbara Daly, Silvia Desideri, Filippo Esposito, Francesca Fabbri, Annalisa Ferrara, Nicola Giusti, Thomas Langneble, Meri Ninci, Tito Paroli, Maria Rosa Salerno.
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