Inclusione e attività per malati di Alzheimer, due nuove esperienze a Montelupo e Montespertoli

A Montelupo Fiorentino e a Montespertoli nasce il progetto 'Il ritrovo della memoria', dedicato alle persone affette da demenza e Alzheimer. Il proposito è quello di creare luoghi accoglienti di incontro e quindi di inclusione sociale. Il percorso è sia riabilitativo sia cognitivo e si articola in due servizi, ovvero Atelier Alzheimer e Caffè Alzheimer. Al progetto, finanziato con 15mila euro dalla Regione Toscana, lavorerà personale esperto e qualificato.

"Sono nuovi luoghi di ritrovo per le persone con demenza, i familiari e il personale di assistenza. Interveniamo sul decadimento fisico e cognitivo e così alleggeriamo lo stress di chi assiste. Non solo la persona stessa è al centro del nostro progetto ma anche chi ruota attorno" hanno assicurato Franco Doni, direttore della Sds Empolese Valdarno Valdelsa, e Patrizia Bartali, referente per la Sds.

Martedì 16 ottobre dalle 15 alle 18 sarà inaugurato Atelier Alzheimer presso la Casa della Memoria di via della Chiesa a Montelupo. Saranno messe in pratica attività legate alla vita quotidiana o strutturate come la pet therapy o la musicoterapia. L'Atelier sarà aperto il martedì dalle 15 alle 18 e giovedì dalle 9.30 alle 12.30. Le persone con demenza partecipano dopo una valutazione medica da parte dei medici specialisti dedicati.

Mercoledì 17 ottobre dalle 15 alle 18 al centro I Lecci di Montespertoli invece prenderà il via Caffè Alzheimer. Ogni primo e terzo mercoledì del mese il personale esperto della Rsa Santa Maria della Misericordia accoglierà le persone in uno spazio libero dove si potrà accrescere la conoscenza di tecniche e modalità per l'aiuto dei malati di demenza. Si potranno apprendere anche nuovi modi di stare assieme. Sauro Pucci, presidente della Rsa, ha aggiunto: "Il Caffè è rivolto ai familiari e a chi ha contatti diretti con la persona. Spesso troviamo famiglie 'distrutte' quindi il lavoro da fare è importante. Il fine è ritardare sia la cura farmacologia sia il ricovero".

"La grande novità è che la Regione ha un piano regionale per le demenze al cui interno ci sono questi due modelli. Il progetto non è frutto di una sperimentazione ma di una forte programmazione. Le famiglie sottovalutano la demenza finché non diventa grave, oggi sappiamo che di fronte a certi sintomi di insorgenza possiamo iniziare a fare esercizi per contrastarla e rimandare l'intervento farmacologico" ha affermato Cristina Dragonetti della cooperativa Minerva, che gestisce la Casa della Memoria a Montelupo.

Soddisfatti gli assessori al sociale per Montelupo e Montespertoli, rispettivamente Marinella Chiti e Giulia Pippucci: "Sono progetti che vanno a incidere non solo sulle persone ma creano anche ulteriori opportunità per le famiglie. Da anni il territorio è sensibile a questa patologia, i numeri sono importanti. Vogliamo dare una risposta sia a livello psicologico che sociale".

 

Gianmarco Lotti



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