Tre giorni con l'Ordine degli Architetti, il convegno con scuole e sindaco

Si è aperto questa mattina agli Arsenali il primo dei “Tre giorni in ordine”, il convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti di Pisa che, da domani a giovedì 18, vedrà centinaia di professionisti confrontarsi sul tema “Abitare il Paese”. Con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Architetti, della Regione Toscana e del Comune di Pisa, il convegno, la cui partecipazione è libera e che varrà per gli architetti 4 crediti formativi per ciascuna giornata, affronterà molti temi del dibattito attuale sul futuro della città e sulla rigenerazione urbana, sarà formativo per i professionisti che potranno approfondire aspetti di deontologia, e porterà a una profonda riflessione sul ruolo e sul contributo degli architetti nella progettazione delle città.

Nella mattinata, si è registrata la visita delle scolaresche del Russoli e del Santoni alla mostra itinerante Dedalo Minosse, nel pomeriggio il vero e proprio avvio dei lavori. Il presidente dell’Ordine degli Architetti di Pisa, Patrizia Bongiovanni, dopo aver spiegato la filosofia che sta alla base dell’evento (“sostenere il ruolo sociale degli architetti nelle città e nel Paese, la loro importanza per la conservazione del patrimonio storico artistico e per la pianificazione delle nostre città e dei nostri territori”), ha anticipato uno dei temi che, domani (MERCOLEDI’ 18) sarà affrontato nella sessione mattutina: “Parleremo di Pisa e della nostra proposta per una nuova città – ha detto -. Sarà l’occasione per partire dall’analisi di un’area importante come quella di Ospedaletto realizzato per l’Unione Industriali Pisana dal professor Massimo Preite”. Il sindaco di Pisa, Michele Conti, ha portato i saluti dell’amministrazione: “Occasioni come queste creano presupposti per una attenta riflessione per urbanistica e futuro città.  Il confronto con l’Ordine degli architetti, proposto durante la campagna elettorale, ci ha fatto capire che voi avete in mano le sorti urbanistiche della città, sia come professionisti, che come dirigenti o consulenti di pubbliche amministrazioni, e che il peso della vostra professionalità non sempre è stato colto da chi ci ha preceduto. Abbiamo assistito a scelte sbagliate, in questi anni, come la concezione di Pisanova. Credo pertanto che, partendo da occasioni come queste, possiamo creare il substrato giusto per rigenerare”. “La politica – ha concluso Conti - dà indirizzi, ma le basi e la concretezza le danno gli architetti. Siete voi che supportate la politica. Immagino Pisa rigenerata, in spazi oggi degradati per scelte sbagliate e dal passato. Credo che si possa partire da oggi per creare sinergia fra professioni e politica”. Il professor Michele Di Sivo,ordinario di Tecnologia dell’Architettura alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa, ha portato i saluti dell’Ateneo: Queste giornate sono importanti proprio per questi scambi fra mondo della ricerca e mondo delle professioni. Si è aperto un nuovo ciclo edilizio: rigenerazione urbana, retrofit tecnologico dell’edilizia, tema riqualificazione delle periferie sono tre punti nodali. Ma non si riesce a dare seguito a questo ciclo. Le città stesse hanno un nuovo ciclo di vita, siamo avviati nel percorso storico finalizzato a ripensarle. L’architettura non è da sola, ma è coinvolta con altre aree disciplinari, fino alla psicologia”. E, riallacciandosi alle parole del sindaco sul futuro e la riprogettazione di Pisa, ha aggiunto: “Le periferie di Pisa non hanno identità, bisogna ricucire i quartieri con il centro urbano e con il territorio. Non è più il tempo dei piani che richiedono tempi troppo lunghi. Bisogna impostare tutto in questi cinque anni, cinque anni di lavoro intenso e concentrato sulla rigenerazione della città. Dobbiamo costruire una città che sia forte e resistente e faccia prevenzione per la salute. Che sia attiva, inclusiva, accessibile. Perciò è fondamentale, ad esempio, allontanare dal centro urbano il traffico. Con l’Ordine degli Architetti abbiamo avviato in questo senso un percorso proprio focalizzato sulla salute”. E infine, Daniele Menichini,coordinatore della Federazione Architetti Toscana, ha presentato il lavoro che la Federazione degli architetti sta realizzando in collaborazione con la Regione.

LA MOSTRA DEDALO MINOSSE

Introdotta da Alessandro Braione, tesoriere dell’Ordine degli Architetti di Pisa, la mostra itinerante del Premio internazionale Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura, promosso da Ala-Assoarchitetti e dalla Regione Veneto, è stata inaugurata ieri alla presenza del sindaco Michele Conti. “La prima mostra che premia la committenza”, spiega Bruno Gabbiani,presidente di Architetti AssoArchitetti: “Siamo onorati di portare la decima edizione del Premio qui a Pisa. È la prima tappa di quest’anno in Toscana, regione cui provengono molti architetti che, in questi venti anni, hanno partecipato al nostro Premio”. Il Premio promuove la qualità dell'architettura, analizzando e ponendo l'accento sul processo progettuale e costruttivo e sulle figure che determinano il successo dell'opera: l'architetto e il committente, con al loro fianco gli esecutori (le imprese) e i decisori (le pubbliche amministrazioni). La mostra è collocata negli Arsenali Repubblicani le cui strutture creano un contrasto con l'architettura contemporanea dei progetti selezionati.

La mostra itinerante, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri italiano e in cooperazione con partners nazionali e internazionali, ha toccato diverse tappe in Italia e nel mondo tra cui Bolzano, Milano, Foggia, Roma, Trieste, Venezia, Bologna, Torino - ed estere, tra cui Tokyo, Manila, Bruxelles, Vienna, Mosca, Berkeley, San Francisco, Hanoi, Kiev, Riga, Pechino e Londra. 

I premiatiFondazione Stella Maris di Pisa (Premio speciale Design for all) con il progetto realizzato da LDA iMdA Architetti Associati; Associazione Dynamo Camp Onlus (Premio speciale Cittadellarte – Fondazione Pistoletto) con il progetto di Elio Di Franco ed Enzo Manes;Comunità ebraica di Bologna (Premio speciale Laboratori Morseletto) con il progetto di Set Architects, Lorenzo Catena, Onorato di Manno e Andrea  Tanci; Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze (Premio speciale Caoduro Lucernari) con il progetto di Natalini Architetti, Guicciardini & Magni Architetti Studio Associato, Mons. Timothy Verdon.

IL PROGETTO CON LE SCUOLE. CENTO STUDENTI DEL RUSSOLI E DEL SANTONI IN VISITA ALLA MOSTRA DI ARCHITETTURA E A LEZIONE DI FOTOGRAFIA

Oltre cento studenti degli istituti superiori Santoni e Russoli di Pisa hanno visitato questa mattina (MARTEDI’ 16) la mostra del Premio Internazionale Dedalo Minosse negli Arsenali Repubblicani. Accompagnati dai professori Riccardo Benedettini e Vincenzo Bertini e introdotti dal viceprovveditore Valeria Raglianti, i ragazzi sono stati guidati nella mostra dai consiglieri dell’Ordine degli Architetti Chiara Prosperini (referente del Progetto Scuole), Elena Etenzi,Mario Mencacci.

L’Ordine ha difatti avviato un progetto nelle scuole di primo e di secondo grado finalizzato alla formazione “di una futura e adulta coscienza collettiva critica, consapevole delle variabili che incidono sulla qualità della vita e, dunque, esigente”.

L’INTERVISTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI

Sul futuro delle città e dei territori è concentrata l’attenzione degli architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori. «Le città vincenti sono quelle che non soltanto crescono a livello demografico, ma che anche assumono sempre maggior peso in campo politico, culturale ed economico. Le maggiori città europee stanno creando nuovi quartieri in cui lo spazio pubblico ha un ruolo centrale e declinano in forma olistica i principi di modelli condivisi, con l’obiettivo comune di creare città resilienti, più efficienti, più sane, più sicure e, conseguentemente più vivibili». Sono le parole di Giuseppe Capocchin, presidente del Consiglio Nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti conservatori, che domani, MERCOLEDI’ 16, sarà presente agli Arsenali alla “Tre giorni in Ordine” degli architetti pisani. Quella in corso è una delle tappe del convegno su “Abitare il Paese” che ha già messo in moto 6.000 professionisti desiderosi di mettersi al servizio della società.

Presidente, l’Italia è pronta per progettare città vincenti?

«La comunità internazionale ha definito indirizzi condivisi per lo sviluppo delle città. Prima l’Onu e poi l’Ue hanno prodotto atti di indirizzo per un’agenda urbana del XXI secolo, tutti incentrati sui principi di inclusione sociale e sostenibilità ambientale quali basi indispensabili per un progresso economico. L’Italia, su questi obiettivi, è in forte ritardo, con poche eccezioni ed è grave per un Paese in condizioni economiche e demografiche come il nostro».

E negli altri Paesi?

«Il ‘ritorno della città’ è oggi uno dei nodi sul tappeto della competizione internazionale, su più scale. I dati ci dicono che le città in Europa sono tornate a crescere economicamente e demograficamente e che le città del XXI secolo sono il motore dell’economia. I dati ci dicono che siamo di fronte ad una competizione serrata tra città a livello internazionale: vince la competizione chi sa coniugare qualità della vita è creazione di posti di lavoro. L’Italia perde popolazione (310.000 abitanti in meno di tre anni); i giovani migliori emigrano nelle città europee a trovare lavoro e a fornire il loro contributo innovativo, mentre il nostro Paese paga l’assenza di una visione consapevole delle epocali trasformazioni in atto nelle città a livello internazionale».

Quale può essere la soluzione?

All’estero le cose sono chiare: si studia, si sviluppa una visione strategica, a medio e lungo periodo, si definiscono le risorse e si investe avviando gli interventi: investe il pubblico e investe il privato e attraverso il partenariato pubblico e privato si ottengono moltiplicatori importanti. Da noi non c’è visione strategica e, comunque, quando qualcuno si azzarda ad investire, la “frenata” delle procedure e dei processi autorizzativi incide pesantemente sulla capacità operativa».

Investire significa creare sviluppo a 360° gradi.

«Le costruzioni in Europa sono tornate a trainare l’economia. Nel 2017 sono  cresciute del 3,5%, mentre il Pil europeo è cresciuto poco più del 2%; al contrario in Italia le costruzioni sono il settore più debole dell’economia italiana».

Voi avete iniziato a lavorare a una proposta di legge per l’architettura. Di cosa si tratta?

«L’architettura e il paesaggio sono patrimonio ed espressione fondante della cultura italiana a cui riteniamo doveroso venga riconosciuto il massimo valore di pubblico interesse in quanto basilari nella definizione della qualità della vita urbana, nonché per lo sviluppo sostenibile della nazione».

-          Abitare. Città e Territori. Il documento programmatico degli Architetti

“Tutti abitiamo e la missione dell’architettura è proprio quella di definire l’abitare, il vivere, illavorare, l’avere rapporti sociali”. È un manifesto programmatico su cui in questi giorni gli architetti di Pisa sono impegnati in riflessioni e tavole rotonde alle quali sono state chiamate anche altre professionalità. È una operazione culturale quella di cui si fanno promotori gli architetti: “Ladimensione nazionale è la dimensione cui si riferisce il progetto che proponiamo. Non ci vogliamorivolgere alla dimensione urbana, rurale, né a tutte quelle intermedie di difficile classificazione. Gli architetti percepiscono il malessere diffuso che attraversa il nostro Paese, indotto dai rapidi e grandicambiamenti socio-economici che infondono insicurezza in chi non si sente adeguato a viverli o acontrollarli e, anzi, ne teme l’esclusione. Questi cambiamenti hanno reso obsoleto l’assetto el’organizzazione del Paese e obbligano a una nuova declinazione della figura dell’architetto checon quel Paese si era connaturato. Gli architetti intendono proporre, per tutti i cittadini, una nuovavia all’abitare questo nuovo Paese”.

E sul tema delle Città e dei Territori: “Nel mondo, in questo secolo, le città sono individuate comepoli dello sviluppo, dell’innovazione, della produzione di ricchezza e la loro forza è indicata comeproporzionale alla loro dimensione. Ma l’Italia è organizzata in poche città a dimensionesovranazionale e in grande numero di città medie e piccole che, con i territori circostanti, creanouna rete continua di insediamenti con relative eccellenze, potenzialità e debolezze. Questa rete,pur nelle sue diverse realtà e dinamiche, necessita di essere rivista nelle sue fasi nodali, nelle suerelazioni, nel suo modo di essere governata, nella capacità di evolvere e di esprimere appieno leproprie potenzialità”.

Quali scenari, allora? “Gli scenari possibili, relativi a questa evoluzione, saranno occasione dimodernizzazione o di arretramento, di aumento o perdita di identità, di maggiore benessere odeclino. Dal progetto che la Comunità Nazionale saprà proporre e attuare deriverà il destino di questecittà e di questi territori”.

IL PROGRAMMA DI MERCOLEDI' 17 E DIGIOVEDI’ 18

I lavori del convegno entreranno nel vivo mercoledì 17 con la tavola rotonda “Le città del futuro prossimo. Verso una cultura della costruzione di qualità”, a cui interverranno Patrizia Bongiovanni, presidente Ordine degli Architetti di Pisa, Chiara Fiore, presidente Ordine degli Ingegneri di Pisa, Marta Buffoni, presidente Ordine degli Agronomi di Pisa, Riccardo Martelli, presidente Ordine dei Geologi della Toscana, Giacomo Arrighi, presidente Collegio dei Geometri Pisa, Stefano Frangerini, presidente ANCE Toscana, Patrizia Alma Pacini, presidente Unione Industriali Pisana.

Alle 9.30, moderati da Marta CiafaloniDiego Zoppi, consigliere Nazionale Architetti PPC,Andrea Muzzi, soprintendente SABAP Pisa e Livorno, Alfonso Maurizio Iacono, Ordinario di Storia della Filosofia dell’Università di Pisa, Michela Lazzeroni, associato di Geografia economico-politica dell’Università di Pisa, Sonia Paone, ricercatore di Sociologia dell'Ambiente e del Territorio dell’Università di Pisa presenteranno le loro “Riflessioni sulla città di oggi”. Alle 12, il dibattito sarà caratterizzato dalle “Riflessioni sullo sviluppo della città del futuro”: assieme a Rino Pagni, ne parleranno Massimo Preite, professore Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, Michele Di Sivo, Ordinario di Tecnologia dell’Architettura dell’Università di Pisa, Silvia Viviani, presidente Istituto Nazionale di Urbanistica.

Secondo modulo del corso di fotografia di base alle 14 e, alle 16, riprendono i lavori sul temaProgettare il Paese, con tre momenti di riflessione: si inizia con gli interventi del presidente nazionale dell’Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori, Conservatori, Giuseppe Capocchin, e di Alessandra Ferrari, consigliere nazionale, su “Promozione della Cultura Architettonica e della figura dell’Architetto”; si prosegue alle 16.15, con l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Pisa, Raffaele Latrofa, e Gabriele Cei, consigliere dell’Ordine degli architetti di Pisa, su “Il concorso a due gradi: una procedura per il progetto di qualità”; alle 16.30, infine, “Esperienze italiane a confronto” con gli architetti Andrea Maffei (Andrea Maffei Architects, Milano), Michele Beccu Filippo Raimondo (Abdr, Roma), Claudio Lucchin (CL&aa, Bolzano), Patrick PedòJuri Anton Pobitzer (Monovolume architecture+design, Bolzano); moderano Egizia Luci Monica Neri.

Sarà dedicato alla formazione e alla deontologia l’ultimo dei “Tre giorni in Ordine”, il convegno dell’Ordine degli Architetti di Pisa agli Arsenali Repubblicani. Giovedì 18, dalle 9, si parla di “Obblighi e opportunità per gli architetti” con le relazioni di Nicola Pignatelli, associato di Istituzioni di Diritto Pubblico dell’Università di Bari, su “La Costituzione e l’architetto”, diAlberto Linciano, delegato Inarcassa e presidente Commissione tassazione notule, su “Cenni sul sistema Inarcassa: iscrizione/riscatti/ricongiunzioni/pensioni/servizi. Le tariffe professionali e la determinazione dei compensi”, Chiara Frangione, avvocato, su “Introduzione alla privacy per gli studi”; modera Alessandro Meini. Alle 11 è convocata l’assemblea degli iscritti. I lavori riprenderanno alle 14, moderati da Elena Etenzi, con Giampietro Dalli, avvocato e consulente legale Ordine Architetti di Pisa, che relazionerà su “Norme di Deontologia professionale: cogenza e prescrittività. Correttezza professionale tra colleghi e coi committenti. Il Procedimento disciplinare”Marta Ciafaloni, vicepresidente dell’Ordine di Pisa, si soffermerà su “Obbligo formativo e offerta formativa Ordine Architetti Pisa”Fabio Galletti, commercialista e consulente fiscale Ordine Architetti di Pisa, parlerà di “Fiscalità e contabilità: soluzioni e opportunità per i giovani”; alle 16 seguiranno il dibattito finale e la chiusura dei lavori.

Fonte: Ufficio Stampa



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