Recuperare le acque reflue civili: il progetto 'Acqua 360' è pronto. La scuola di chimica visita Aquarno

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Il progetto di ricerca Acqua 360, finalizzato a depurare e affinare acque reflue civili per poi farle usare da aziende conciarie, è pronto ad essere messo in pratica. Ad annunciarlo Andrea Giachi, responsabile ricerca e sviluppo di Aquarno, nel corso di una visita al depuratore di Santa Croce sull'Arno di alcuni docenti della scuola estiva nazionale di didattica e ricerca educativa organizzata dalla divisione di didattica della Società Chimica Italiana. Giachi ha spiegato che il progetto "è ora nella sua fase applicativa e può essere esteso alle aziende del distretto". Finanziato nel quadro del POR FERS Toscana 2014-2020, Acqua 360 ha coinvolto diversi partner tra cui: Poteco, Laboratorio Archa, DeltAcque e Depuratore Aquarno, con le concerie San Lorenzo, Settebello e Victoria. Dalla seconda metà del 2016 al 2018, Acqua 360 ha studiato la possibilità di depurare e affinare acque reflue civili per poi farle usare da aziende conciarie nel loro processo di lavorazione. «Il progetto-aggiunge Giachi- ha studiato le possibilità di questo riuso reimmettendo nei processi produttivi di tre concerie campione acque diverse opportunamente affinate ottenute dal trattamento di un refluo domestico».

La visita al depuratore Acquarno

Circa 20 i docenti, di Università e Istituti superiori di tutta Italia, che hanno partecipato presso Aquarno ad una sessione di lavoro sull’evoluzione della depurazione conciaria, e sulla centralità dei processi depurativi per il comparto della concia: il gruppo faceva parte dei 90 insegnanti che dal 4 al 7 settembre hanno partecipato all’articolato calendario di lavori promossi all’interno della IV Scuola nazionale della Chimica e svolti presso l’Istituto Cattaneo di San Miniato, partner dell’evento. A fare da sfondo la chimica, declinata in tutte le sue applicazioni.

Dagli aspetti strutturali alle potenzialità depurative dell’impianto, presso il depuratore i docenti hanno approfondito diversi temi connessi ad Aquarno, entrato in funzione nel 1974, cinque anni prima della relativa previsione di legge ed oggi con una capacità di abbattere il carico inquinante in entrata di circa il 98%. Ad accogliere il gruppo di lavoro presso Aquarno il vicedirettore Assoconciatori Marco Cavallini, con Andrea Giachi, responsabile ricerca e sviluppo Aquarno.

Tra i temi approfonditi nel corso della visita, la destinazione delle acque recuperate dai processi conciari e le potenzialità eco-compatibili dei procedimenti legati alla filiera della pelle. Un focus dei lavori è stato dedicato al progetto di ricerca Acqua 360, con cui presso il depuratore Aquarno si sta procedendo al riuso di reflui civili all’interno del processo di concia.

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