Al Teatro della Pergola il libro 'Chiamatemi Paola Riccora' di Mariagiovanna Grifi

Un’operazione di recupero della memoria storica e teatrale riporta alla luce, a quarant’anni dalla morte (avvenuta il 26 febbraio 1976) e a 100 anni dal debutto (21 febbraio 1916), la vicenda privata e artistica della commediografa Emilia Vaglio raccontata in “Chiamatemi Paola Riccora” (edizioni ilmondodisuk) di Mariagiovanna Grifi, dottore di ricerca in storia dello spettacolo e critico teatrale. Il libro, il cui sottotitolo ne sintetizza la storia: “Come una signora dell’alta borghesia napoletana diventò commediografa di successo”, verrà presentato a Firenze il 24 gennaio 2018 alle ore 17.30, ingresso libero, nell’Atrio delle Colonne del Teatro della Pergola. Insieme all’autrice interverranno Teresa Megale, docente di Discipline dello Spettacolo e delegata del Rettore alle attività artistiche e spettacolari dell’Università di Firenze, Vincenzo De Caro, regista e attore teatrale, e gli attori della compagnia Futura Teatro.

Mariagiovanna Grifi, sua diretta discendente, dedica questo volume a Emilia Vaglio, in arte Paola Riccora, drammaturga napoletana del secolo scorso ricordata dal giornalista Vittorio Paliotti come “La donna che lanciò Eduardo De Filippo”. In poco più di 120 pagine, scritte con il cuore ma anche con la precisione della studiosa, l’autrice racconta lo straordinario percorso di una donna che agli inizi del Novecento, nonostante sia sposata al noto avvocato Caro Capriolo, sostenitore del diritto d’autore e fondatore della Siae a Napoli, e abbia avuto da lui due figli, Renata e Gino, di cui è madre affettuosa, debutta sul palcoscenico del Teatro Nuovo esattamente un secolo fa, il 21 febbraio 1916, con “Nu mese ‘o ffrisco”, portata in scena dalla compagnia del Cavalier Pasquale Molinari. Una riduzione napoletanizzata di “Vingt jours à l’ombre” di Hennequin e Veber che firma con lo pseudonimo maschile Paolo Riccora, visto il contenuto scandaloso della pochade. Per rivelare poi, nel tempo, attraverso una serie di episodi e aneddoti, la sua identità femminile, facendosi riconoscere come Paola. È talmente famosa nel 1932, apprezzata dal pubblico nazionale, che un giovane alto e magro, Eduardo De Filippo, con i fratelli Titina e Peppino, bussa alla sua porta di via Carlo Poerio chiedendole di scrivere un testo per loro. Anche Raffaele Viviani si rivolgerà a lei per allargare i confini della propria notorietà.

Le sue commedie verranno interpretate dalle più rinomate compagnie dell’epoca, in cui figurano attori del calibro di Carlo Pretolani, Dina Galli, Erminio Macario, Ettore Petrolini e Paola Borboni, in teatri nazionali quali Mercadante, Fiorentini, Sannazzaro di Napoli, Real Teatro della Pergola, Niccolini, Alfieri, Goldoni di Firenze, Manzoni, Odeon, Olimpia di Milano, Argentina, Quirino, Valle di Roma, Alfieri, Balbo, Carignano di Torino, Goldoni di Venezia, Biondo di Palermo, Regio di Parma, Kursaal Santa Lucia, Margherita, Piccinni di Bari, e persino all’Odeon di Buenos Aires. Intellettuale appassionata e femminista inconsapevole, stimata da Luigi Pirandello e da Matilde Serao, omaggiata dalla penna di critici quali Renato Simoni, Vittorio Paliotti e Antonio Ravel, dopo la sua morte Paola Riccora viene completamente, incomprensibilmente dimenticata.

Il libro mira a riportare alla luce la vita e l’arte di una donna scrittrice del secolo scorso, non solo per renderle onore, ma per contribuire a restituirle il posto che merita nella storia del teatro italiano. Il progetto di recupero della memoria storica prevede l’inventario e la catalogazione di tutto il materiale conservato nell’archivio privato della famiglia di Emilia Vaglio (copioni manoscritti e dattiloscritti, poesie, lettere, fotografie e articoli di giornale) per poterlo rendere pubblico e disponibile anche in formato digitale.

“Chiamatemi Paola Riccora” è stato presentato per la prima volta a marzo del 2016 alla Società Napoletana di Storia Patria presso il Maschio Angioino di Napoli con il patrocinio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. Con l’autrice Mariagiovanna Grifi e l’editrice Donatella Gallone, hanno partecipato all'incontro anche Renata De Lorenzo, presidente della Società Napoletana di Storia Patria, Giulio Baffi, presidente dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, e il drammaturgo Manlio Santanelli. Successivamente il libro è stato in esposizione alla BookExpo America di Chicago, dall’11 al 13 maggio 2016, insieme ad altri cinque titoli de Ilmondodisuk. Altre presentazioni sono state realizzate a San Salvi presso i Chille de la Balanza a Firenze, al Caffè Letterario della Biblioteca Renato Fucini di Empoli, a Scilla (RC) per gli eventi “Le Muse… I Notturni Viaggi Calabresi”, a Fiuggi nella rassegna “Libri al Borgo” per Fiuggi Platea Europa, all’Università degli Studi di Perugia in occasione del seminario “Sentieri di donne oltre i pregiudizi e le discriminazioni. Donne forti nell’oblio”. Inoltre, lo scorso 5 dicembre 2017 è stato organizzato presso Le Murate in collaborazione con il Quartiere 1 del Comune di Firenze un metaevento teatrale dal titolo “S’alzi il sipario su Paola Riccora”, serata interamente dedicata alla drammaturga con letture, documenti inediti in mostra, contributi video e interventi di esperti del settore.

Nel 2017 la compagnia Futura Teatro diretta da Vincenzo De Caro ha iniziato un progetto triennale di omaggio alla commediografa napoletana Emilia Vaglio, alias Paola Riccora, con lo scopo di riportare alla luce l’opera di questa prolifica e abile scrittrice, a lungo incomprensibilmente dimenticata, grazie alla messinscena di tre commedie originali, rappresentate più volte e con notevole successo negli anni Trenta del Novecento, ma mai più riproposte in teatro. “Fine mese”, scritta per Raffaele Viviani e proposta anche in versione filmica da Anna Proclemer e Roberto Villa (con il titolo “Giorno di nozze”, 1942, per la regia di Raffaello Matarazzo), da Nino Taranto e Regina Bianchi (1963, con la regia di Claudio Fino), e nella pellicola argentina “Fin de mes” (1953, regia di Enrique Cahen Salaberry), andrà in scena nel febbraio 2018 al Teatro Le Laudi di Firenze.

L’autrice

Mariagiovanna Grifi è dottore di ricerca in storia dello spettacolo, giornalista e critico teatrale. Napoletana, classe 1980, discendente diretta di Emilia Vaglio, vive a Firenze dove insegna, organizza e conduce laboratori di scrittura creativa e collabora con diversi quotidiani e riviste online. I suoi interessi spaziano dalla drammaturgia contemporanea alla Commedia dell’Arte, dalla scrittura come terapia allo studio delle più aggiornate e innovative strategie didattiche.

La casa editrice

Ilmondodisuk nasce nell’estate 2008 da una scommessa di Donatella Gallone, giornalista napoletana con esperienza nella carta stampata dall’inizio degli anni Ottanta e nel settore radiofonico (Radiouno e Radiotre). L’idea: esportare il talento di Napoli nel mondo operando su fronti differenti: portale, magazine on line, produzione di filmati, casa editrice. Tra i titoli pubblicati “Per amore delle bionde. Uno scugnizzo a passeggio con i boss” di Donatella Gallone che, edito nel gennaio 2006 con il marchio Suklibri, è stato ristampato nel 2010 (prefazione di Ferdinando Imposimato) con la nuova sigla editoriale (ilmondodisuklibri) ricevendo la menzione speciale al premio Giancarlo Siani.

 

Fonte: Ufficio Stampa


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