Speranza e Latini nell'Empolese Valdelsa: "Il racconto del 'territorio felice' non regge più"

Durante la tappa di Roberto Speranza nell’Empolese Valdelsa, a Certaldo, Cerreto Guidi, Empoli e Montelupo Fiorentino, Denise Latini, candidata di Liberi e Uguali alla Camera - collegio uninominale Empoli, è intervenuta sulla necessità di un nuovo modello di sviluppo per il territorio

“L’Empolese Valdelsa è stata a lungo un modello di sviluppo e collaborazione virtuosa tra pubblico, privato e mondo dell’associazionismo. Abbiamo sempre lavorato per una crescita con il faro dell’equità, della coesione sociale, dell’attenzione verso i più deboli. L’autonomia istituzionale e territoriale è sempre stata un valore aggiunto: mai una rivendicazione campanilistica, bensì una sfida a fare meglio con idee di lungo periodo. Ad esempio, siamo stati i primi in Toscana a raggiungere il 90% nella raccolta differenziata attraverso il porta a porta. Oggi però questo sistema di relazioni sociali assomiglia più a un groviglio di potere tra banche, interessi, clientele. Un’area che può dare un seggio sicuro, una riserva di caccia elettorale in cui basta promettere le stesse cose ad ogni tornata per raccogliere consenso. In questi anni abbiamo sentito parlare di infrastrutture immaginarie: mai finite e mai finanziate. Pensiamo alle opere rimaste al palo come la strada 429 e la 436, il ponte di Montelupo, il raddoppio della ferrovia; l’ecomostro di Ponte a Elsa, la montecatini a Castelfiorentino”, dichiara Denise Latini.

“Il sistema delle cooperative da motore di sviluppo è diventato un serbatoio di precarietà a causa di regole per gli appalti che spingono a continue ricontrattualizzazioni al ribasso a danno dei lavoratori – continua Latini - L’attenzione ai più deboli, all’ambiente, allo sviluppo sociale è diventata materia di risparmio e non più di sperimentazione. Al centro non ci sono più i bisogni delle persone ma le strutture da inaugurare. È sbagliata la logica con cui si è pensato di costruire il nuovo centro disabili, lo stadio, come si è deciso di procedere verso la comprensivizzazione degli istituti scolastici con cui rischiamo di avere 11 esuberi nel personale Ata. Il racconto dell’area felice non regge più: questa è la terra con il più alto tasso di pignoramenti della provincia, con una Banca del territorio che evidentemente non è più dalla parte del territorio. Al disagio sociale dobbiamo rispondere con proposte concrete a sostegno di chi non ce la fa, non con slogan e facili promesse”.

“Abbiamo in mente un modello di sviluppo che torni a mettere al centro il lavoro, la sanità, l’istruzione. Liberi e Uguali propone misure basate sul concetto di uguaglianza, come sancisce l’Art. 3 della Carta Costituzionale – conclude Latini - Dobbiamo abbandonare un sistema che genera ricchezza per i pochi e sofferenza, precarietà, per i molti. La scuola deve tornare ad essere un modello d’inclusione; alla disabilità dobbiamo approcciarci puntando alla affermazione della persona, abbattendo le barriere architettoniche e insistendo sull’inserimento lavorativo. L’Empolese Valdelsa ha una grande tradizione di promozione sociale, d’accoglienza, di tutela del lavoro. Non possiamo ridurre questo territorio a un palcoscenico elettorale, svuotato di principi, idee e bisogni reali. Liberi e Uguali è nato per recuperare la dignità del lavoro, per ridare ruolo e valore all’associazionismo, per rafforzare la sanità pubblica, per chiedere certezze sulle infrastrutture che servono a garantire ai cittadini una mobilità sicura e accessibile. Questi temi non possono ridursi a promesse elettorali, ma guidare l’azione politica sempre e a tutti i livelli”.

Fonte: Liberi e Uguali Empolese Valdelsa



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