Al Teatro Shalom in scena 'Il caso di Alessandro e Maria'

Al Teatro Shalom, venerdì 4 maggio, andrà in scena 'Il caso di Alessandro e Maria', con Nicoletta Maria Losi e Nicola Pannocchi, per la regia di Claudio Cinelli.

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IL CASO DI ALESSANDRO E MARIA: recensione di Andrea Mancini

E’ anche occasione per dire alcune cose sul Te...atro Canzone di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, sebbene questo testo, andato in scena nella stagione 1982-83, ne rappresenti in qualche modo un’eccezione. Gaber oltre che come autore, vi compariva infatti come attore, e al suo fianco, anzi addirittura protagonista dello spettacolo, c’era una grandissima attrice, cioè Mariangela Melato, che in quegli anni aveva una contrastata liaison con lo stesso Gaber. Proprio dell’arzigogolato rapporto tra un uomo e una donna parla appunto “Il caso”, che crediamo tuttora inedito, se si esclude la pubblicazione come programma di sala dello spettacolo, al Teatro Carcano di Milano nel 1982 (tra l’altro, con le foto di Silvia Lelli Masotti). Il Teatro Canzone era nato all’inizio del decennio precedente, anche grazie all’interessamento di un organizzatore mecenate come Paolo Grassi, che volle produrlo con il Piccolo Teatro di Milano. Dietro a Gaber c’è appunto l’eleganza organizzativa del Piccolo di Milano, ma anche la sua grafica, la pulizia, la modernità con cui si presentava. Non era la “Milano da bere”, che Gaber e Luporini avrebbero criticato, sia da fuori che dà dentro. La loro sembrava essere l’ironica autocritica di due intellettuali: non a caso non piacevano a nessuno, ma piacciono ancora a tutti! Come diceva Roland Barthes (non a caso i due autori lo citavano), non esiste un vero discorso d’avanguardia: appena fatta l’avanguardia diventa subito letteratura o altra robaccia del genere. Per questo Gaber è citato da destra e da sinistra, anche se alla fine della fiera rimane un autore assolutamente fuori dalle righe, un anarchico che si guarda intorno e critica, critica, con tutti quelli che non gli piacciono. Anche “Il caso di Alessandro e Maria” fa parte di questa poetica, stavolta sotto la lente di Gaber Luporini non c’è il singolo personaggio, o meglio la società di cui fa parte, ma la coppia, che scoppia e si riaccoppia, con un’attualità davvero sorprendente. Questa del Gat Teatro di Castelnuovo d’Elsa è stata dunque un’operazione importante, soprattutto perché ha coinvolto nella produzione anche una compagnia di eccezionale qualità come Porte Girevoli di Claudio Cinelli. Quest'ultimo ne firma in toto la regia-scene-costumi-disegno luci. Gli attori Nicola Pannocchi (Alessandro) e Nicoletta Maria Loisi (Maria), mentre i musicisti sono Marco Magnani alla fisarmonica e Paolo Cerri alla chitarra acustica, che seguono una partitura originale. Pannocchi è un Alessandro strafottente, Maria lo accusa di tutto e addirittura di impotenza, anche se è solo un’impotenza a capire soprattutto lei e le altre. Perché nella coppia - aperta, come si diceva allora – c’erano parecchie intrusioni, spesso snocciolate, con risultati sconfortanti, almeno per il partner. Maria. è la vera protagonista dello spettacolo, è interpretata da Nicoletta Loisi, un’attrice di grande talento e possibilità interpretative, che è riuscita a rendere un personaggio molto difficile. Straordinario è ad esempio il suo incalzare Alessandro, mettendolo continuamente con le spalle al muro, o meglio alla spalliere di un certo numero di sedie, che costituiscono in modo mirabile la scena del secondo atto. In questo senso dobbiamo dire tutto il bene possibile anche della regia si vede che Cinelli ha una sua dimestichezza con la figura, che può appunto essere solo una sedia. Lo stesso regista, del resto, non manca di esperienza anche negli allestimenti lirici. Gli attori sembrano vivere in uno spazio preciso, dentro un meccanismo ad orologeria.

Fonte: Ufficio Stampa



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