Lettera dalla Comunità di San Benedetto al Porto di Genova al sindaco per evitare lo sgombero del Distretto 42 e Parco San Gallo

 Con questa lettera la Comunità di San Benedetto al Porto di Genova intende rivolgersi al Sindaco di Pisa, alla sua giunta e ai due partiti – PD e SEL – che compongono la maggioranza nel Consiglio Comunale certi del fatto che non rimarranno impassibili. Sabato 15 febbraio il Municipio dei Beni Comuni, in conformità ai valori etici e politici della Carta Costituzionale e, in particolar modo, dell’articolo 42, ha riaperto e reso accessibile a tutti gli abitanti di Pisa l’ex distretto militare Curtatone e Montanara, nel quartiere San Martino, inutilizzato dal 1994.

 Associazioni cittadine e abitanti del quartiere ne hanno fatto subito un luogo di aggregazione e socialità, nel rispetto delle norme di civile convivenza, ma denunciando l’uso privatistico dell’area, adibita per anni a parcheggio abusivo da parte di alcuni militari e dei loro amici, e con strani allacci dall'esterno agli impianti dell’ex caserma.

 Tanti abitanti del quartiere di San Martino hanno visitato in questi giorni l’area dell’ex caserma, riscoprendo la presenza di un vero e proprio parco pubblico nel cuore del loro quartiere. E' doveroso sottolineare come questo verde abbia spinto molti di loro a una partecipazione attiva verso le future sorti dell’area: si tratta di un prezioso atto di cittadinanza, da non vanificare in tempi di crescente disaffezione verso la cosa pubblica.

La riapertura dell’area offre un’opportunità in più di crescita sociale e culturale e di riqualificazione ambientale. Restituisce, infatti, al centro cittadino un grande polmone verde, inaugurato domenica scorsa come “Parco Andrea Gallo”, evento organizzato con la nostra collaborazione e partecipazione come Comunità di San Benedetto al Porto. Per noi quella giornata ha avuto un sapore particolare, infatti abbiamo rivisto camminare i valori e gli ideali che Don Andrea Gallo, il fondatore e animatore della nostra comunità, ha sempre difeso e praticato. Il Municipio dei Beni Comuni infatti annovera un'idea di politica che nasce dal basso e si sviluppa fra gli ultimi e gli oppressi; in una congiuntura di crisi non solo economica ma anche sociale, culturale e politica, riavvalora i dettami costituzionali nati nella resistenza partigiana a cui Andrea Gallo aderì con convinzione sulle orme

di Antonio Gramsci.

 Siamo fortemente preoccupati del fatto che da giorni penda - come una Spada di Damocle - l'eventualità di un terzo sgombero in quattro mesi di una rete di associazioni radicate da anni nel territorio pisano. Per questo ci appelliamo direttamente al Sindaco e alla sua giunta affinché metta in campo tutti gli strumenti possibili per scongiurare l'azione repressiva e costruire invece un percorso di dialogo fra il Municipio dei Beni Comuni e l'amministrazione comunale. Siamo venuti a sapere anche di come l'Agenzia del Demanio abbia accolto una delegazione a Roma la settimana scorsa dichiarando esplicitamente che qualsiasi urgenza di sgombero non è necessaria, e di come ci sia un proficuo canale di dialogo che ha bisogno però di essere rafforzato con una maggiore presenza dell'amministrazione.

 Affinché il Distretto 42 non sia riconsegnato al degrado e all'abbandono attraverso un'azione di forza di polizia chiediamo al Sindaco e alla giunta del Comune di Pisa che si impegni a fermare questa ipotesi pendente, rispondendo positivamente alle richieste di dialogo che il Municipio dei Beni Comuni fin'ora ha espresso. Crediamo che sia utile e proficuo per la città che queste voci siano ascoltate, tanto più che, come ha detto Lei stesso sulla stampa, ad oggi “il progetto caserme è impantanato” e non vi è alcuna progettualità da attuare nel breve periodo.

Lettera comunità S.Benedetto al Porto

Lettera comunità S.Benedetto al Porto

parco Andrea Gallo

parco Andrea Gallo

 

Fonte: Municipio dei Beni Comuni - Ufficio Stampa

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