Villa Ambrogiana, il sindaco chiede una 'task force'. Rossi: "Chiusura Opg a fine marzo". Interesse di Cassa Depositi e Prestiti

La tavola rotonda sull'Opg a Montelupo Fiorentino (foto gonews.it)


Una "task force" che "da inizio gennaio sia in grado di pensare alla Villa Medicea dell'Ambrogiana oltre il superamento dell'Opg. Non solo a livello progettuale, ma anche di tenuta dell'edificio stesso". A chiederla il sindaco di Montelupo Fiorentino, Paolo Masetti, nella serata di oggi, lunedì 15 dicembre, sul tema 'Villa Medicea, punto a capo' organizzata nella sala del consiglio comunale.

Evento dal 'parterre de roi', si potrebbe definire, come pochi altri che avvengono nell'Empolese. Difficile in una sera mettere insieme allo stesso tavolo il presidente della Regione Enrico Rossi, l'ex ministro e presidente della Cassa Depositi e Prestiti Franco Bassanini, il direttore dell'Agenzia del Demanio ed ex sottosegretario Roberto Reggi, con il provveditore regionale dell'amministratore carceraria Carmelo Cantone. E con loro tantissimi altri personaggi di spicco come l'assessore regionale alla Salute Luigi Marroni, il sottosegretario Luca Lotti, l'assessore toscano alla Presidenza Vittorio Bugli. In sala tra i presenti tutta la giunta comunale, il dg dell'Asl 11 Monica Piovi con Franco Scarpa e gli altri medici che si occupano di Opg e sociale, il sindaco di Capraia e Limite Alessandro Giunti col vice Paolo Giuntini, consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, come Daniele Bagnai e Federico Pavese, gli ex primi cittadini Rossana Mori e Marco Montagni ed ex assessori. In pratica una bella fetta del governo locale dagli anni Novanta a oggi. Tutti assieme per capire se davvero l'Opg se ne andrà da Villa Ambrogiana.

L'ospedale psichiatrico giudiziario avrà vita fino a fine marzo, parola di Enrico Rossi. Il Governatore nel suo intervento ha ribadito che la linea della Regione è tracciata e indietro non si torna. Viene fuori però il problema del 'dopo': Cantone si mostra incontrante sulle scelte future, Reggi spiega che col Comune c'è già un'intesa per la parte che può essere ceduta gratuitamente con il federalismo demaniale, ovvero quella non vincolata, mentre per il resto, ovvero la Villa in quanto tale, il percorso è un altro: servono investitori, e di questi tempi questi devono essere necessariamente privati.

Cassa Depositi e Prestiti, nel discorso di venti minuti di Bassanini, potrebbe giocare un ruolo determinante. Se non lei, Invimit, Investimenti Immobiliari Italiani Sgr S.p.A., citata da Reggi inizialmente. Quale il ruolo della CdP secondo il suo presidente? Due le strade: quella dell'investimento pubblico, ma lì c'è il patto di stabilità che frena; oppure un mix di opportunità che potrebbero vedere il ruolo del privato protagonista con i pubblico. Ed è lì che le opportunità sono maggiori.

Tralasciando il dettaglio, che lasciamo al video, è necessario spiegare alcuni passaggi di Bassanini. Se per esempio nella Villa Medicea si volesse realizzare un albergo di lusso, strategico tra Firenze e Pisa, vicino a Siena e Lucca, si potrebbe separare la proprietà dell'immobile dalla gestione dello stesso, affidandola a catene internazionali, favorendone l'ottimizzazione, la promozione e i ricavi. A questo poi potrebbe essere affiancato un centro congressi, o altre strutture legate alla formazione o agli incubatori. Cdp in ogni caso è sembrata intenzionata a venire incontro alle esigenze e a puntare sul rilancio della Villa.

Tutto questo, e chiudiamo da dove si siamo partiti, necessita però di azioni rapide e risolutive, come ha chiesto Masetti. Da uomo della protezione civile l'utilizzo del termine task force non è scontato e ben si appica al contesto. "Ci sono lavori di consolidamento fermi da un anno, il solo costo dei ponteggi ha prosciugato le risorse", spiega il sindaco illustrando quanto riferito dalla direttrice della struttura penitenziaria, Antonella Tuoni. Della serie: bene pensare ai progetti, ma evitiamo che un giorno 'crolli tutto' quando è troppo tardi.

L'unica cosa che sarebbe opportuno far crollare sono le mura di cinta che impediscono ai montelupini di fruire della vista della villa. "Un sogno - chiosa Masetti - che ho visto non solo negli occhi dei grandi, ma persino nel disegno di un bambino che si è immaginato questo scenario e lo ha illustrato".

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