UNCEM Toscana: i Comuni montani, piccoli e rurali alzano la voce e rivolgono le loro richieste a Regione e Governo

“Conferma del Fondo della montagna regionale e mantenimento del contributo ai Comuni disagiati così come quello alle Unioni dei Comuni montani; supporto finanziario regionale, ma anche nazionale, al fine di favorire l'esercizio associato delle funzioni in modo funzionale che porti concretamente una riduzione delle spese a carico dei Comuni; allentamento del patto di stabilità; poi ancora sulla riforma sanitaria: la necessità di un forte coinvolgimento e partecipazione dei territori alla ipotizzata modifica delle zone sociosanitarie, garantendo il rispetto del criterio di attenzione alle zone disagiate e la necessità di una programmazione e gestione vicina ai territori in un settore delicatissimo quale quello dei servizi inerenti le reti sanitarie territoriali, sociosanitarie e sociali integrate; mantenere il modello di organizzazione ospedaliera definito all’interno del PSSIR attraverso i Patti Territoriali, garantendo lo standard minimo di servizi ospedalieri sancito all’interno degli stessi”.

Sono queste in sostanza le richieste alla Regione Toscana presenti nei diversi documenti condivisi dai Sindaci dei Comuni montani, piccoli e rurali della Toscana riuniti oggi in occasione del Consiglio regionale Uncem (Unione naz. Comuni Enti Montani) presieduto dal Presidente Oreste Giurlani. Gli ordini del giorno saranno approvati nelle giunte comunali dai Sindaci e poi inviati alla Regione Toscana.

“Siamo particolarmente determinati – è la parola dei sindaci – a chiedere a Regione e Governo di ridarci quella dignità di rappresentanti di intere comunità che non possono essere ancora penalizzate dalla riduzione di servizi o peggio ancora dalla riduzione dei Comuni. Alla Regione in particolar modo chiediamo confronto e sostegno, come è accaduto in passato, per il bene dei nostri territori, vorremmo spirito collaborativo e non oppositivo”.
Da tutti i presenti è emersa piena contrarietà alla recente questione sollevata dall'Irpet che prospetta la riduzione a una cinquantina di Comuni in Toscana. “Non è possibile che ogni qualvolta si parla di tagli alla pubblica amministrazione si guarda al Comune, l’ente che più funziona e che più dimostra la sua utilità rispetto alle esigenze dei cittadini e che costa meno alla collettività. La riduzione dei Comuni prospettata da Irpet e supportata dalla Regione è cosa assurda, fuori dal contesto economico e geografico dei nostri territori e dal senso di comunità che anima i cittadini delle aree montane e rurali della Toscana e non solo. La fusione dei Comuni è possibile ed auspicabile se risponde al senso di identità e comunità dei luoghi in quanto determina, con la nascita di un nuovo soggetto istituzionale, la rimozione dell’esistente. Ma tale scelta appartiene alle legittime volontà dei singoli Comuni e cittadini. Diversi sono i modelli organizzativi e funzionali quali sono invece le Unioni dei comuni che si disciplinano per meglio esercitare i loro servizi e quelli delegati dalla Regione”.

“I Comuni montani e rurali della Toscana - ha sottolineato Giurlani - chiedono più attenzione perché necessitano di interventi mirati per reggere, sicuramente differenziati rispetto a quelli delle aree metropolitane. Le sfide delle riforme strutturali si vincono puntando sulle zone interne, rurali, montane, sui piccoli Comuni, restituendo loro dignità, servizi, infrastrutture, ma non senza un fisco più equo e giusto. Continuo a sostenere – ha aggiunto Giurlani – che le piccole realtà sono la vera ossatura e siamo pronti a tutte le battaglie per difenderla e tutelarla”.

Fonte: Uncem Toscana

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