Moda, la Toscana è la prima regione per numero di addetti: presentato uno studio alla Cassa di Risparmio di Firenze

Il sistema Moda ha un peso rilevante nel manifatturiero italiano, posizionandosi  secondo nella graduatoria per numerosità di addetti operanti nel settore, subito dietro alla metallurgia; la Moda infatti impiega circa 540.000 persone (il 12,8% del totale addetti del manifatturiero), di cui oltre 140.000 nella filiera della pelle.

Proprio la pelle rappresenta per la moda toscana la filiera più importante, grazie alla quale la nostra regione si classifica prima con 40.500 addetti, il 28,9% del totale in Italia, seguita dalle Marche (21,2%) e dal Veneto (19,7%). Gli addetti della filiera della pelle toscana rappresentano inoltre ben il 54,2% del totale nazionale nella pelletteria, il 30,7% nella concia e il 18,0% nella produzione di calzature.

Con l’obiettivo di illustrare ad una platea competente le possibilità di sviluppo del settore e per trovare nuovi strumenti di valorizzazione, Banca CR Firenze ha organizzato oggi un incontro con alcuni imprenditori del sistema moda toscano. L’evento si è svolto nella filiale di piazza Beccaria a Firenze, una delle prime in Italia ad adottare un nuovo modello basato su accoglienza e spazi modulari, adatti ad accogliere eventi - anche culturali e conviviali - in parallelo alla consueta attività bancaria.

L’incontro si è focalizzato sull’analisi effettuata dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che ha messo in evidenza come il sistema Moda sia uscito dalla crisi già nel 2014, con una crescita del fatturato del 3,0% a fronte di una diminuzione dello 0,2% del manifatturiero. Nei primi otto mesi del 2015 il trend viene confermato: la moda cresce ulteriormente del 3,0% rispetto ad un più lento recupero del manifatturiero (+1,7%).

In Toscana, la forte specializzazione di alcune province, soprattutto nella filiera della pelle, ha trainato la crescita dell’export: nel primo semestre 2015, con un incremento di 123 milioni di euro (+4,7% rispetto al primo semestre 2014) le aziende della provincia di Firenze e di Arezzo hanno sostenuto il positivo andamento delle esportazioni del made in Tuscany. Il traino alle vendite è provenuto soprattutto da Stati Uniti, Svizzera e Cina, anche sfruttando la leva del cambio che dovrebbe aiutare anche nei prossimi mesi.

La solidità delle filiere produttive rappresenta una delle determinanti del buon andamento del settore Moda: in Toscana, la quota delle azienda capofila che ritiene alta la stabilità dei rapporti con i subfornitori locali arriva al 77%, dovuta principalmente alla capacità dei fornitori della filiera di raggiungere una elevata personalizzazione del prodotto, di essere affidabili, di offrire un prodotto e servizio di qualità, di una forza lavoro competente e di esperienza.

In prospettiva la filiera della pelle, in particolare, dovrebbe avere una crescita significativa grazie sia al mercato domestico, sostenuto dal recupero del reddito disponibile e da attese positive sul mercato del lavoro e sul bilancio familiare, che dai mercati esteri. Al 2017 la quota di fatturato estero dovrebbe raggiungere il 73%, contro un 48%, del sistema manifatturiero.

Una delle leve ancora da sviluppare è invece sicuramente l’e-commerce, che gli italiani utilizzano sempre più ma che vede le imprese italiane ancora in ritardo: le vendite di abbigliamento da siti nazionali hanno raggiunto nel 2014 gli 1,8 miliardi di euro, ma la quota di imprese che vendono online è ancora molto limitata, non solo tra le piccole imprese: in totale, il 5% per l’Italia contro il 14% dell’Europa a 27 paesi.

L’analisi è stata presentata da Pierluigi Monceri, Direttore Generale di Banca CR Firenze: «La Toscana ha numerose filiere produttive distintive che delineano in modo sempre più marcato modelli imprenditoriali di successo. Nel settore moda, in particolare, filiere come quella della pelle rappresentano una delle molte ricchezze del nostro territorio. La qualità del made in Tuscany nell’intero settore e la capacità di muoversi sui mercati internazionali delle aziende toscane è un patrimonio che dobbiamo assolutamente tutelare e sviluppare, noi come Gruppo bancario sosteniamo già da tempo le filiere produttive, offriamo competenze specialistiche in Italia e all’estero, diamo consulenza e finanziamo numerosi progetti imprenditoriali».

 

Fonte: Ufficio Stampa

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