Premio Sangalli: riconoscimenti consegnati ai vincitori in Palazzo Vecchio

I premiati del Sangalli. Cerimonia in Palazzo Vecchio

Sono Alessandro Di Marco con "Gli uomini che fecero Lourdes. Genesi e sviluppo di una devozione di massa tra letteratura e scienza", e Samuela Marconcini di Empoli con "La Casa dei catecumeni di Firenze.

Storia di un’istituzione per le conversioni al cattolicesimo, tra Seicento e Settecento" i vincitori del Premio Istituto Sangalli per la storia religiosa.

I riconoscimenti, quest'anno legati al Premio Città di Firenze 2015, che ha come obiettivo quello di sostenere la ricerca scientifica nell’area umanistica e delle scienze umane di giovani studiosi, sono stati consegnati questo pomeriggio in Palazzo Vecchio alla presenza dei ricercatori, del vicesindaco Cristina Giachi e del presidente dell'Istituto Sangalli, Maurizio Sangalli.

Il bando, aperto lo scorso autunno, ha ricevuto un buon numero di adesioni. Tutti i lavori presentati sono stati definiti come degni di nota da parte della commissione giudicatrice. I due testi premiati confluiranno in una nuova collana di studi dell’Istituto Sangalli pubblicata presso la Firenze University Press.

Con questa iniziativa, l'Istituto Sangalli si conferma una presenza importante nel panorama culturale a livello di investimenti per la ricerca. In poco più di un anno ha assegnato 4 borse di studio e investito 30 mila euro in assegni e sostegni finanziari alla ricerca, oltre ad aver partecipato ad eventi internazionali come Unity in Diversity e ad iniziative con istituti di ricerca esteri, come l’Università di Valencia e il CNR spagnolo.

"Stiamo lavorando attivamente e in stretta sinergia con istituzioni e centri di ricerca italiani e stranieri per favorire lo scambio di competenze e saperi sui temi della religione e non solo.

Siamo convinti della necessità di portare avanti una riflessione multi-culturale e multi-religiosa e di approfondire la storia del passato perché solo dalla comprensione dei fatti si arriva alla comprensione dell'altro.

In questi giorni di accese polemiche sulla fuga e il rientro dei cervelli, l'Istituto Sangalli si schiera per la libera circolazione dei cervelli.

Credo alla necessità di politiche di supporto all'attività dei ricercatori che, come dice il termine, per “ricercare” devono muoversi fra diverse istituzioni accademiche e condividere e confrontare i risultati delle loro ricerche".

Sintesi progetti vincitori

Gli uomini che fecero Lourdes. Genesi e sviluppo di una devozione di massa tra letteratura e scienza

Nell’obiettivo di cogliere le cause alla base del successo planetario di Lourdes (1858), la ricerca si è concentrata sui miracoli: sono infatti questi alla base del romanzo Notre-Dame de Lourdes, che con i suoi svariati milioni di copie vendute permise di conoscere le apparizioni ovunque nel mondo nel giro di pochi anni.

Il contesto culturale dominato dal positivismo richiese la necessità di una procedura sempre più articolata per il riconoscimento delle guarigioni permettendo così a esponenti della scienza medica un inserimento sempre più decisivo all’interno dello spazio sacro del santuario, culminato con la fondazione di un ufficio medico permanente nel 1883.

Infine, un terzo passaggio decisivo lo si ha con Pio X che, utilizzando questi eventi in chiave anti-modernista, determina il progressivo passaggio dalle guarigioni certificate a solenni processi canonici per il riconoscimento del loro carattere miracoloso.

La Casa dei catecumeni di Firenze. Storia di un’istituzione per le conversioni al cattolicesimo, tra Seicento e Settecento

L'opera delinea il fenomeno delle conversioni al cattolicesimo che ebbero luogo a Firenze tra il XVII e il XVIII secolo, partendo dalla ricostruzione della storia della Casa dei catecumeni, aperta in città nel 1636.

Dallo studio emerge un notevole aumento delle conversioni nella seconda metà del Seicento, in buona parte riconducibili al testamento di una nobildonna fiorentina, che lasciò le sue sostanze alla Casa dei catecumeni, a patto che venisse offerta ospitalità ad infedeli di qualsiasi provenienza.

La politica adottata della Casa, per quanto compiacesse il fervore cattolico del granduca Cosimo III, finì però per determinare una grave crisi economica, cui nel Settecento cercarono di porre rimedio i granduchi lorenesi, restringendo il campo di azione della Casa dei catecumeni fiorentina ai soli sudditi toscani, nel tentativo di verificare la veridicità di ogni singolo processo di conversione.

Non mancarono però gravi casi di abusi e ingerenze da parte di ecclesiastici, cui il potere statale non seppe o non volle opporsi: le comunità ebraiche toscane subirono battesimi forzati e videro sottrarre bambini e bambine alle famiglie d'origine.

Fonte: Sangalli Ufficio Stampa

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