Focacci (Cia): "Inutile invocare l'apertura della caccia al lupo"

«E’ chiaro a tutti che il lupo è una specie protetta, ma bisognerebbe consentire anche ai pastori di proteggere le proprie greggi». A dirlo è il direttore della Cia Toscana Nord, Alberto Focacci, intervenendo a seguito della notizia dell'assalto di un branco di lupi a un gregge nel comune di Fosciandora. «E’ inutile e demagogico invocare l’apertura della caccia al lupo» continua Focacci «dobbiamo, invece, aiutare i pastori a prevenire gli attacchi e consentire loro, in caso di necessità, di difendere le greggi attivamente».

Il ritorno del lupo in territori che ne avevano perso anche la memoria storica comporta, dicono gli esperti, l’insorgere di pesanti conflitti. Ne sono una prova i fatti che da anni stanno affliggendo la provincia di Grosseto dove la pastorizia è ancora una forte realtà: attacchi continui alle greggi e reazioni dettate dall’esasperazione. Potremmo citare le varie teste di lupo mozzate e fatte ritrovare vicino ai paesi interessati dagli attacchi.

Per Focacci, la chiave per affrontare il problema è la conoscenza, ovvero comprendere il fenomeno del ritorno del lupo e prendere tutte le necessarie contromisure. Prima di tutto capire se sono lupi in purezza o ibridi e, nel secondo caso, catturarli come da protocollo regionale. Ma questo non basta, ai pastori devono essere forniti cani da guardiania e devono essere indennizzati prontamente i danni subiti. Infine, la legge deve consentire, in caso di predazione di animali domestici, la possibilità di difendersi attivamente, anche con le armi.

Fonte: Cia Toscana Nord - Ufficio Stampa

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