Liberazione, il Comune chiede la laurea honoris causa per il deportato Vinicio Lorenzini

Vinicio Lorenzini

Di seguito il testo integrale con cui l'amministrazione comunale si rivolge al rettore Luigi Dei per ottenere la richiesta che fu dell'allora sindaco Guido Masi all'indomani della fine della guerra: ottenere la laurea honoris causa per il giovane studente morto a Ebensee Vinicio Lorenzini.

"Alla cortese attenzione del Magnifico Rettore dell’Università di Firenze

Chiar.mo Prof. Luigi Dei,

mi permetto di disturbarla per una richiesta apparentemente alquanto singolare, ma molto significativa per la nostra comunità e per l’amministrazione comunale di Vinci che sono onorato di rappresentare. Si tratta di una storia piuttosto risalente nel tempo: proverei a cercare di sottoporle una breve sintesi al fine di poter capire se ci sono possibilità di giungere all’obiettivo. «Il sottoscritto Masi Guido Sindaco di Vinci si permette rivolgere alla S.V. la preghiera da parte della madre del deportato [..] Sotto Tenente Lorenzini Vinicio regolarmente iscritto presso codesta Università che secondo come è stato fatto per gli altri studenti venga concessa la laurea ad onorum [sic]. Tale giusto riconoscimento a chi per una idea ha affrontato la deportazione e la morte potrà essere di consolazione alla di lui inconsolabile madre».

La laurea richiesta dal sindaco di Vinci in questa lettera indirizzata al magnifico rettore dell’Università di Firenze il 29 novembre del 1945 naturalmente era “ad honorem”, ma ciò che conta è il valore simbolico della richiesta e non la correttezza della forma latina. Vinicio Lorenzini era morto a soli 23 anni nel campo di sterminio nazista di Mauthausen il 23 maggio del 1944, appena due mesi dopo esservi giunto a bordo del tristemente noto convoglio ferroviario partito dal binario sei della stazione fiorentina di Santa Maria Novella dopo il rastrellamento tedesco dell’8 marzo, che aveva fatto seguito al grande sciopero contro l’occupazione tedesca del 4 marzo. Di Vinicio Lorenzini, studente nato a Vinci, ci rimane il numero di matricola, il 57214, e ignote restano le cause della morte.

Il Rettore dell’Università degli studi di Firenze rispose però al Sindaco, il 15 dicembre 1945 : «Ho ricevuto la sua lettera del 28 novembre 1945 e la prego di voler comunicare alla signora Lorenzini il mio profondo dolore e le mie sincere condoglianze per la morte di suo figlio Vinicio studente della facoltà di ingegneria. In data 10 novembre commemorai i caduti di questa Università e dovetti limitarmi alla consegna di speciali attestati agli studenti caduti nella guerra di liberazione. Spero di ottenere dal Ministero l’autorizzazione a conferire la laurea ad honorem anche ai prigionieri e ai deportati caduti nei campi di concentramento; se questa mia speranza potrà essere realizzata sarò molto lieto di aderire al desiderio della signora».

Ignoriamo se alla fine la laurea sia arrivata in casa della madre di Vinicio, ma la sua figura verrà ricordata anche qualche anno dopo, nell’anno 1947, il 27 marzo, quando in Montelupo Fiorentino, nell’ufficio della stazione dei carabinieri davanti al Maresciallo Vito Cutazzo, comandante della suddetta stazione, comparvero spontaneamente “Grazzini Dino fu Vittorio, di anni 52, da Montelupo Fiorentino e Sonnini Aldo di Ferdinando, di anni 41, da Sinalunga, all’oggetto generalizzati, per chiarire quanto appresso: «Siamo due superstiti deportati nel campo di concentramento di Mauthausen dove molti dei nostri compagni vi decedettero per maltrattamenti e sevizie. In detto campo, in data 23 maggio 1944, abbiamo visto morire per esaurimento il giovane studente Lorenzini Vinicio, nato a Vinci Fiorentino il 19 aprile 1921”.

Dunque, ignoriamo se la laurea honoris causa sia stata o meno conferita al Lorenzini, e per questo le chiediamo innanzitutto possibili notizie su questo. Qualora non fosse stata conferita, come riteniamo, saremmo a chiederLe ufficialmente il conferimento del titolo – magari durante una cerimonia pubblica in un’occasione significativa - che avrebbe un grande valore simbolico. Soprattutto avrebbe il valore di non dimenticare.

Ringraziando anticipatamente per la disponibilità, cogliamo l’occasione per porgerLe i nostri più cordiali saluti".

Fonte: Comune di Vinci

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