Fiamme in una cella del carcere. Sappe: "Sfiorata la tragedia. Agente intossicato"

Il carcere di Porto Azzurro

Ennesimo grave episodio in un carcere della Toscana, già al centro di diversi gravi eventi critici tra le sbarre. Questa volta finisce al centro delle cronache il penitenziario di Porto Azzurro.

Ne spiega le ragioni Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Un detenuto marocchino di circa trent’anni, nel primo pomeriggio di quest’oggi, ha dato fuoco alla cella dell’infermeria del carcere, ove era ricoverato, dopo che il giorno precedente a seguito dell’ingerimento di alcune batterie ministilo veniva ricoverato d’urgenza tramite elisoccorso pegaso, presso il nosocomio di livorno. Al rientro in carcere era stato precauzionalmente messo in una cella dell’infermeria della casa reclusione di Porto Azzurro, ma si è reso protagonista dell’ennesimo gesto dimostrativo, mettendo a rischio anche l’incolumità dell’Agente in servizio. Il nostro poliziotto, con grande professionalità e spirito di servizio, si è immediatamente prodigato nello spegnere il principio di incendio, riuscendo anche a salvare la vita all’incosciente detenuto. Ancora una volta a farne le spese è stato un appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria, rimasto intossicato dai fumi sprigionatisi dalla combustione di diversi materiali presenti nella stanza, ad un livello tale da rendere necessario il suo trasporto in Ospedale. Ribadiamo, ancora una volta, che il carcere di Porto Azzurro, istituto improntato prettamente al trattamento, è affollato di detenuti prevalentemente extracomunitari, con problematiche psichiche e tossicologiche, e che l’apertura incondizionata delle celle sin dal primo mattino fino alla sera, lasciando i ristretti in pieno e totale ozio, mette a repentaglio la già precaria situazione della sicurezza”.

Capece evidenzia che una delegazione del SAPPE della Toscana e di Porto Azzurro parteciperà domani, martedì 19 settembre 2017, alla rumorosa manifestazione programmata dai Sindacati della Polizia Penitenziaria davanti alla Camera dei Deputati. “Saremo in piazza Montecitorio a gridare la loro protesta. Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto, fortemente voluti da questo Governo con il Ministro della Giustizia Orlando e da questa Amministrazione Penitenziaria retta da Santi Consolo, hanno dato il colpo finale alle politiche di sicurezza interna alle carceri. Ogni giorno registriamo aggressioni ai poliziotti, risse, colluttazioni, ferimenti, atti di autolesionismo e tentati suicidi. I suicidi, poi, sono a cifre spaventose: oltre 40 detenuti dall’inizio dell’anno. Ma allarma anche il dato riferito ai suicidi di poliziotti, due nell’ultima settimana”.

Netta è la denuncia del SAPPE: “Da tempo il SAPPE denuncia da tempo che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza di personale – servono almeno 8.000 nuovi Agenti rispetto alle reali necessità., ma sono state autorizzate recentemente solamente 305 nuove assunzioni… -, il mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento. Denunceremo con forza, davanti al Parlamento, che i vertici del Ministero della Giustizia e dell’Amministrazione Penitenziaria hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, con detenuti di 25 anni che incomprensibilmente continuano a stare ristretti in carceri minorili. Mancano Agenti di Polizia Penitenziaria e coloro hanno la responsabilità di guidare il Ministero della Giustizia e l’Amministrazione Penitenziaria si dovrebbero dimettere dopo tutti questi fallimenti. E se non accadono più tragedie più tragedie di quel che già avvengono è solamente grazie agli eroici poliziotti penitenziari, a cui va il nostro ringraziamento. Le responsabilità dello sfascio delle carceri italiani sono ben precise. Per denunciare tutto questo, domani martedì 19 settembre 2017 saremo, tutti uniti, a denunciare l’invivibilità delle carceri italiane.”.

Appuntamento alle ore 9.30 in piazza Montecitorio.

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