"Costituzione attuale e tutt'altro che immobile": Paolo Grossi ospite di Giani

La Costituzione

“La nostra Costituzione è un breviario giuridico per il cittadino. E il cittadino, ogni cittadino, nessuno escluso, è il protagonista della Carta che a me pare ancora fresca, giovanile, almeno nei principi fondamentali, cioè nella prima parte”. È uno dei passaggi principali della lectio magistralis che il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, ha svolto questo pomeriggio, giovedì 7 dicembre, nella sala Gonfalone di palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale della Toscana. Titolo della lectio: “Diritti del cittadino e attualità della Costituzione”.
Un’appassionata riflessione sulla Carta, su cosa trasmette e sulla sua storia a pochissimo tempo dalla celebrazione del suo settantesimo anno. E citando un esempio che era solito fare ai suoi studenti, l’ha paragonata ai “ghiacciai. Sembrano immobili eppure, impercettibilmente, si muovono”.
L’attualità della Costituzione c’è, è tangibile, “si respira nello straordinario lavoro fatto. Custodisce i valori fissati dal magnifico sforzo dei padri costituenti ma - ha osservato Grossi - il suo compito non si esaurisce qui: c’è una dimensione costituzionale viva che non ha ancora avuto la capacità di manifestarsi”.

E parlando di diritti, il presidente della Corte ha voluto citare l’articolo 2 della Costituzione, quello che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e, ancora, il passaggio in cui tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge. In questo senso, alla folta platea che ha ascoltato la lectio, Grossi ha detto che certi diritti fondamentali “possono essere estesi anche a un immigrato che viene fuori dall’Italia e dalla comunità europea”. Ricordando una “lunga fila di sentenze, circa una decina” della Corte, il presidente ha sostenuto che “competono ad ogni uomo”. “Anche l’immigrato può fruire di queste risorse che all’inizio erano pensate soltanto per il cittadino” ha detto parlando anche di “attualità della Corte Costituzionale”, definita come una “valvola respiratoria del nostro ordinamento giuridico”. “Il cittadino continua ad avere, nella Costituzione e nella Corte, un grande presidio” e “in tranquilla coscienza” il presidente si è detto convinto che la Carta ha “veramente perseguito e conseguito” quelli che erano i sui fondamentali. “Possiamo veramente affidarci alla Carta e, in modo più ampio, alla dimensione costituzionale, perché lì è il nostro salvataggio sociale e giuridico”.

Il senso della contemporaneità della Carta, che si “propone con estrema modernità” e che tiene in sé “aspetti di lungimiranza, di affermazione di diritti come di doveri” sono stati ricordati anche dal presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani. Tra i 134 appuntamenti che caratterizzano la Festa della Toscana - la data commemorativa del 30 novembre 1786, giorno in cui Pietro Leopoldo firmò l’editto con cui furono abolite pena di morte, tortura e confisca dei beni del condannato – la prolusione di Grossi è l’evento “più importante” ha detto Giani rivolgendo un sentito grazie alla “massima autorità di garanzia costituzionale”.

Al termine della lecito, il presidente dell’Assemblea, insieme al consigliere dell’ufficio di presidenza Antonio Mazzeo, ha consegnato al presidente Grossi il Pegaso della Toscana.

In sala erano presenti anche il vicepresidente Marco Stella e la consigliera regionale Elisabetta Meucci.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana

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