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Soldi ai Comuni per diminuire le rette degli asili: a Pisa arrivano 300mila euro

A seguito dell’approvazione del Decreto Zerosei collegato alla Legge 107 di riforma della scuola, il Governo ha deciso di dare per il 2018 13,8 milioni alla Regione Toscana che ha il compito di sparire questi soldi fra i Comuni. I soldi devono servire o per ridurre le rette e/o aumentare l’offerta educativa negli asili. La Regione ha stabilito i criteri, per la verità assai criticabili, per dividere i fondi fra i Comuni. Criteri che privilegiano i Comuni che hanno le liste d’attesa e puniscono quei Comuni che, come nel caso di Pisa, sono virtuosi avendo eliminato le liste. Con questi criteri il Comune di Pisa riceve circa quanto quello di Cascina (!). Comunque restiamo ai fatti: al Comune di Pisa arrivano 299 mila euro.

La Giunta Municipale ha prodotto in questi giorni una delibera in cui anticipa i criteri con cui i soldi saranno spesi. I soldi serviranno per abbattere le rette che pagano le famiglie in modo progressivo sulla base delle fasce Isee, del resto già previste. Col principio che chi ha più soldi più paga e, in questo caso, avrà meno riduzioni.

Nel dettaglio: 260 mila euro serviranno per ridurre le tariffe del servizio nidi nell’anno 2018, per la gestione diretta, indiretta o convenzionata. La riduzione sarà progressiva. 10 mila euro saranno destinati a ridurre le tariffe delle famiglie che utilizzano i campi solari (fascia di età 18-36 mesi). 5mila euro serviranno a potenziare il servizio delle ludoteche con riferimento esplicito alle disabilità. 25 mila euro serviranno a ridurre le tariffe delle scuole d’infanzia paritarie-convenzionate, in particolare incrementando le risorse a disposizione dei buoni scuola, già in parte finanziati dalla Regione, per i quali esiste già una graduatoria. La delibera appena approvata non entra, non può farlo, nei dettagli perché al momento è possibile fare previsioni. Il Comune di Pisa, avendo le liste d’attesa azzerate ormai da alcuni anni, impegnerà i soldi in arrivo da Roma via Firenze per ridurre i costi alle famiglie, potenziando anche le attività di sostegno alla disabilità.

Comunque, in media, per i servizi 0-3 anni le tariffe caleranno di circa il 35%. La riduzione sarà per tutti, ma graduale secondo il reddito della famiglia. Per la prima fascia di reddito Isee (minore di 5 mila euro) è prevista la riduzione massima del 100% che corrisponde ad un risparmio di 250 euro per 10 mesi (oppure 25 euro mensili) per un servizio che a coloro che sono in fascia massima di reddito costa 426 euro al mese. Alla fascia di reddito massima spetterà una riduzione del 5 % che corrisponde ad un risparmio di circa 215euro per 10 mesi (oppure circa 21 euro al mese).

Il Comune ricorda che attualmente le famiglie pagano, del costo annuo del servizio, il 20%, mentre il restante 80% è a carico del Comune. Con questa manovra le famiglie pagherebbero il 13%.

Riduzione anche per i servizi estivi fascia 18-36 mesi: si pensa che sarà possibile ridurre in media del 60% il costo per le famiglie

Per i servizi 3-6 anni, si ricorda che le scuole d’infanzia statali e quelle paritarie comunali (a Pisa sono tre Calandrini, Montessori, e Agazzi per 225 posti) sono gratuite (a parte la mensa). Per le scuole d’infanzia paritarie di altri enti, che contribuiscono ad azzerare le liste d’attesa cittadine, si prevede una riduzione media massima di 100 euro, anche qui tenendo conto del reddito familiare.

Situazione a Pisa

Bambini asili comunali 560 (dato riferito a dicembre 2017)

Numero bambini paritarie-convenzionate 587

Numero bambini che partecipano ai campi solari nella fascia 18-36 mesi: sono stati 86 nel 2017

Fonte: Comune di Pisa - Ufficio Stampa

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