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Dibattito annullato, ipotesi esclusione di CasaPound con regolamento antifascista

Dopo l'annullamento del dibattito elettorale organizzato dal Consiglio dei giovani di Certaldo, a causa delle defezioni degli esponenti di sinistra alla notizia della partecipazione di CasaPound, è stata fatta più chiarezza su come sia stato organizzato l'evento. Per non mandare a monte tutto lo sforzo profuso dai ragazzi, è stato pensato anche di fare ricorso al regolamento che obbliga l'utilizzo di spazi pubblici a enti o movimenti politiche che credono nell'antifascismo. Partiamo però dall'inizio.

Le prime spiegazioni sono giunte da Damiano Baldini, esponente locale della Lega e membro del Consiglio. "L'evento era già stato organizzato da due settimane, gli inviti erano giunti addirittura un mese fa. Il Partito Comunista voleva partecipare a tutti i costi, in seguito anche CasaPound sebbene il Consiglio non avesse inviato gli eventi. Nel Consiglio abbiamo votato sulla questione e più della metà dei membri ha deciso per l'inclusione del movimento di estrema destra", spiega Baldini. Nelle sue parole è anche contenuta un'accusa verso l'amministrazione Cucini: "Dalla giunta prima ci è stato detto di agire in autonomia, ci è arrivato un indirizzamento politico, infatti come male minore per non far saltare l'incontro ci era stato chiesto di escludere CasaPound".

Il referente della giunta con il Consiglio è l'assessore Jacopo Arrigoni, con delega alle politiche giovanili. Interrogato da gonews.it in merito alle parole di Baldini, è stata confermata buona parte di queste parole. "Fin dal primo momento ho consigliato di essere autonomi e di confrontarsi con tutti i partiti per fare la scelta migliore. Preso atto della svolta delle ultime 48 ore, ho detto loro che se avrebbero rinunciato al dibattito sarebbe stata una sconfitta per tutti. Invece con quattro forze politiche su otto (M5S e centrodestra, NdR) sarebbe diventato un comizio, non un dibattito". Arrigoni quindi ha chiesto di valutare di non far arrivare gli esponenti di CasaPound, con la possibilità di poter usufruire del nuovo regolamento per la concessione degli spazi pubblici. Anche Certaldo nell'ultima seduta del Consiglio comunale si è allineata a molte amministrazioni chiedendo l'adesione ai principi antifascisti e democratici riportati sulla Costituzione italiana per usufruire di aree pubbliche. Principio valido anche per l'uso degli ex Macelli. Ma così non è stato perché è stata presa la decisione di annullare completamente la manifestazione.

Meglio annullare la manifestazione, togliendo la possibilità di un dibattito (forse il primo) con tutti i candidati eleggibili che i votanti potevano trovare sulla scheda, o continuare imponendo l'adesione al modulo antifascista, con possibilità di mettere a rischio anche la sicurezza pubblica a fronte di manifestazioni estemporanee? Entrambi le scelte paiono muoversi nella direzione di una sconfitta: quella del dibattito e del confronto politico onesto.

Elia Billero

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