Rifondazione Comunista Valdelsa interviene su Mercatone Uno: "Spezzatino di diritti"
"In questi giorni si è manifestato quello noi temevamo: una delle tante caldaie al limite in Val d’Elsa è esplosa. Infatti il Mercatone Uno sembra aver ufficializzato la cessione dell'attività ad un nebuloso gruppo denominato Cosmo s.p.a., mentre la Guardia di Finanza formula un' ipotesi di accusa verso i soci fondatori rei di aver sottratto dalla società un ammontare pari a 300 milioni di euro utilizzando due veicoli in Lussemburgo (l’inchiesta ha portato al sequestro di beni immobili per 170 milioni).
Un sacco di soldi mangiati da chi ha già la pancia piena, E come sempre chi è a rimetterci? Ma i lavoratori ovviamente! Infatti proprio a causa di questa cessione vengono messe in discussione professionalità acquisite con anni di lavoro e - soprattutto - la stabilità economica di decine di famiglie valdelsane. Questo meccanismo di cessione in gergo viene proprio chiamato “spezzatino”, in quanto sono
state messe sul mercato soltanto alcune parti della società facente capo al Mercatone Uno, quelle più redditizie e quindi più appetibili per il compratore.
Ma insieme a questo spezzatino di rami d’azienda si evidenzia anche un altro spezzatino, quello dei posti di lavoro. Infatti nel punto vendita di Colle Val d’Elsa sono a rischio 28 dipendenti su 49 che potrebbero ritrovarsi senza impiego da un giorno all'altro. Una situazione che rientra perfettamente nella logica delle liberalizzazioni selvagge, del Jobs Act, dello smantellamento dei diritti sociali e del
profitto sempre maggiore, basti considerare che lo stabilimento colligiano è uno tra quelli con il maggior fatturato in Italia.
Ora, noi ci domandiamo alcune cose: perché si è permesso un gioco così perverso di scatole cinesi (Mercatone Uno Business s.r.l., Mercatone Uno Logistic s.r.l., Mercatone Uno Services s.p.a.… e potremmo continuare) dove i dirigenti di azienda hanno potuto
fare il bello e il cattivo tempo sulla pelle dei lavoratori? Perché si sta cercando di vendere ad una altrettanta poco chiara rete di imprese, dove nell’immediato l’unica garanzia certa pare siano licenziamenti di massa e peggioramenti delle condizioni contrattuali? Le istituzioni che tanto si sono –giustamente- impegnate in questi giorni cosa hanno fatto di concreto per evitare questa deriva? E le forze politiche maggiori che cercano di strumentalizzare la vicenda - al punto che un esponente di un partito molto di moda negli ultimi mesi è arrivato a prendere in giro i lavoratori millantando una carica istituzionale che non ha - hanno l’autorevolezza e sono veramente in grado
di proporre soluzioni credibili?
Da comunisti siamo estremamente preoccupati di questa deriva anarchica e incontrollata nelle liberalizzazioni, portata avanti in questi decenni anche nel nostro territorio. Ad ora non possiamo altro che auspicare una trattativa integerrima da parte della CGIL che porti almeno alla salvaguardia di tutti i lavoratori e quindi delle vite che dipendono dal Mercatone Uno. Continueremo anche noi a seguire da vicino la vicenda".
Rifondazione Comunista della Val d'Elsa, circoli “A.Vieri” Colle di Val d’Elsa e “G.K. Zhukov” Poggibonsi