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Davide Astori non è morto nel sonno. La perizia: il cuore ha accelerato troppo

Astori

Davide Astori (foto Violachannel.tv)

Davide Astori non sarebbe morto nel sonno. È questa la tesi contenuta nella perizia sul decesso del 31enne capitano della Fiorentina avvenuto lo scorso 4 marzo a Udine, nella stanza d'albergo, la notte prima di scendere in campo contro l'Udinese.

Ne dà notizia il Corriere della Sera. Davide Astori non sarebbe morto per bradiaritmia ma per tachiaritmia, cioè un'improvvisa accelerazione del battito cardiaco. Questa nuova tesi lascia ipotizzare che se il capitano viola avesse condiviso la stanza con un compagno di squadra, forse avrebbe potuto salvarsi, perché il malore non è avvenuto nel sonno ma mentre era sveglio.

Questo quanto si evince dalla perizia sul decesso consegnata dai professori Carlo Moreschi e Gaetano Thiene al pm Barbara Loffredo. Dalla perizia si deduce che l'episodio di tachiaritmia che ha portato via Davide Astori, non si sarebbe mai manifestato prima non facendo palesare la patologia.

Il procuratore di Udine Antonio De Nicolo ha dichiarato"Sul caso è aperto un fascicolo a carico di ignoti".

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