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Caduti della grande Guerra, Torchia scrive ai parroci di Vinci

Si avvicina la data del 4 novembre, giorno in cui si celebra la Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate e la commemorazione dei Caduti nella Prima Guerra Mondiale. Il 2018 è un anno ancor più importante in quanto si festeggia anche il centesimo anniversario della fine del conflitto. Per questo motivo, l'Amministrazione comunale di Vinci ha organizzato diverse iniziative, tra cui di particolare rilievo saranno la presentazione del rinnovato Albo dei Caduti dei residenti di Vinci, recentemente aggiornato con i nomi fino ad oggi non presenti, per errore, nell'elenco, e il quaderno di storia locale “Voci dal fronte. I Vinciani alla Grande Guerra, dal racconto personale alla memoria collettiva”.

Vista l'importanza delle due iniziative, il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia, ha inviato una missiva a tutti i parroci del territorio in cui li invita “a ricordare i Caduti di questo assurdo conflitto nel corso della Santa Messa domenicale” e ha inoltrare l’invito alle celebrazioni leggendo il testo della lettera ai fedeli.

“Si tratta di una iniziativa molto importante per la nostra comunità - si legge nella missiva - in quanto tiene viva la memoria di tutti coloro che parteciparono a quella efferata guerra e non ritornarono più ai propri affetti e alla propria terra”. Nel rinnovato Albo dei Caduti vinciani, come ricorda ancora Torchia, “risalta come a pagare il prezzo più alto furono molti ragazzi di età non superiore ai trent’anni, i quali furono mandati a morire per completare il disegno risorgimentale di unità territoriale del Paese”.

Il sindaco vinciano evidenzia poi l'inutilità della guerra: “La storia ufficiale ci ha raccontato degli eventi accaduti in Italia tra il 1915 e il 1918, come di un’epopea vittoriosa per l’unificazione del Paese. […] La realtà purtroppo è completamente diversa: i libri, le ricostruzioni storiche ed i tanti documenti raccontano la verità, le sofferenze, i massacri, le aberrazioni di una guerra che solo Papa Benedetto XV ebbe il coraggio di definire 'inutile strage'”.

Ecco perché “Le cerimonie per il Centenario organizzate dall’amministrazione hanno come obbiettivo quello di riabilitare la memoria delle migliaia di soldati morti, anche per mano amica: non dimentichiamo i tanti fucilati per le Sentenze dei Tribunali Militari”.

Fonte: Comune di Vinci - Ufficio Stampa

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