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Morti sospette, il gup deciderà se mandare a processo l'infermiera Bonino

Chiesto il rinvio a giudizio anche per Michele Casalis, primario del reparto di rianimazione

Si dovrà attendere la decisione del gup, il prossimo 18 gennaio, per sapere se Fausta Bonino sarà o meno rinviata a processo. L'infermiera, 57 anni, è accusata dalla procura livornese di omicidio volontario plurimo per le morti sospette di 10 pazienti avvenute nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Piombino tra il 2014 e il 2015.

La richiesta di rinvio a giudizio sarebbe stata depositata nel luglio scorso dal pm Massimo Mannucci e dal procuratore capo Ettore Squillace Greco.

Nel corso delle indagini erano emersi 14 decessi sospetti, ma quattro casi sono stati archiviati.

Le dieci morti sospette furono causate dall'utilizzo, "deliberato e fuori dalle terapie prescritte", di eparina in dosi tali da "determinare il decesso" per improvvise emorragie. A Fausta Bonino, l'accusa contesta di aver agito con premeditazione e con altre aggravanti, tra le quali il fatto di aver agito su pazienti già in precarie condizioni di salute.

Chiesto il rinvio a giudizio anche per Michele Casalis, primario del reparto di rianimazione di Piombino, che avrebbe dovuto vigilare sul personale del reparto e quindi anche sulla Bonino; anche per lui l’accusa è di omicidio colposo plurimo.

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