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Caso Davide Trentini, rinviata l'udienza per Marco Cappato e Mina Welby: anche il Tribunale attende risposte dal Parlamento

Mina Welby e Marco Cappato (foto da Facebook)

"Il Presidente della Corte di Assise di Massa ha deciso di rinviare l’udienza odierna all’11 novembre, dunque, successivamente all’udienza della Corte Costituzionale, che ha dato tempo al Parlamento fino al 24 settembre per legiferare e colmare il vuoto di tutele in tema di diritto al suicidio assistito"queste le dichiarazioni dell’Avv.Filomena Gallo, Segretario Associazione Luca Coscioni e coordinatore del collegio di difesa dei disobbedienti civili Marco Cappato e Mina Welby (Tesoriere e co presidente Associazione Luca Coscioni), per l’assistenza al suicidio prestato a Davide Trentini.

In base delle risposte ricevute dalla politica, la Corte Costituzionale prenderà eventuali provvedimenti circa l’articolo 580 del Codice penale risalente al periodo fascista e già dichiarato incostituzionale nella parte in cui non prevede l’assistenza al suicidio offerto a persone capaci di intendere e di volere, ma vittime di patologie e sofferenze irreversibili. Noi come Associazione Luca Coscioni chiediamo che lo scegliere di porre fine a tali atroci sofferenze come quelle patite da Davide Trentini possa diventare una libera scelta, possibile e non punibile” conclude Gallo.

Marco Cappato: “L’ordinanza in cui la Corte Costituzionale chiedeva con forza al Parlamento di legiferare entro nove mesi sul tema è stata emanata tre mesi fa, un periodo in cui non si è registrata nemmeno una risposta da parte delle autorità istituzionali. Non ne hanno discusso nemmeno un minuto, buttando via, di fatto, 90 giorni, non ne restano molti fino a settembre: su questo chiediamo una risposta ai Presidenti di Camera e Consiglio".

Interpellato dai giornalisti presenti in Tribunale sul caso Cesare Battisti, Cappato ha risposto: “I tribunali sono il luogo dove si afferma il diritto. Sul tema Battisti c’è chi usa la giustizia per fare il tifo e per intervenire da parassiti politici su vicende giudiziarie. Noi siamo invece qui oggi sotto processo per aver ‘chiamato’ l’intervento della magistratura, in conseguenza ad un’azione di disobbedienza civile nata per affermare il Diritto e le libertà fondamentali di scelta. Andiamo avanti finchè il diritto di scegliere per la propria vita non sia definitivamente riconosciuto dallo Stato italiano” conclude Cappato

Fonte: Associazione Luca Coscioni

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