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Il Pd pisano dice no al 'Centro per il Rimpatrio di clandestini' a Coltano

“Il sistema dei rimpatri non funziona e con la riforma Salvini sarà ancora peggio perché nei Cpr ci finiranno quei richiedenti asilo che non hanno il passaporto (praticamente tutti) e per i quali non si possono sapere né le generalità corrette né la nazionalità”.

Così il segretario dell’Unione Comunale Pd Pisa, Biagio Depresbiteris, ribatte alle parole della sindaca di Cascina e segretaria regionale della Lega, Susanna Ceccardi, che si è detta favorevole all’ipotesi di trasformare la vecchia caserma di proprietà del Demanio in via Cappellani a Coltano nel Centro toscano per il Rimpatrio di clandestini.

Ipotesi, fra l’altro, che suona come un triste déjà vu, dato che già nel 2011 il governo Berlusconi propose proprio Coltano come luogo in cui realizzare una delle possibili tendopoli per ospitare i profughi libici che a quel tempo sbarcavano a grandi ondate a Lampedusa. Un’ipotesi che il Pd osteggia oggi come allora, non solo perché la struttura è inadatta, ma soprattutto perché il meccanismo dei rimpatri non è la carta su cui puntare per gestire il fenomeno dell’immigrazione: “L’inghippo nel sistema dei rimpatri – spiegano dal Pd pisano – è che per i richiedenti asilo non si può far capo alle loro autorità consolari perché è vietato dalla convenzione di Ginevra. Conseguenza? Che dopo 180 giorni di trattenimento, queste persone non saranno ancora state rimpatriate e quindi resteranno irregolari (per la maggior parte dei casi) sul territorio, anche del comune di Cascina. Un risultato – chiosano i democratici – che non può che stupire, visto che a volerlo sembra essere proprio quella rappresentanza politica, la Lega, che ha fatto della lotta alla clandestinità una bandiera elettorale”.

Fonte: Unione Comunale PD Pisa

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