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Giubbe Rosse, Casapound: "Comune acquisti l'azienda e il marchio per evitare il fallimento"

Saverio Di Giulio, candidato a sindaco di Firenze per CasaPound, interviene con una nota sul fallimento della società che gestiva le “Giubbe Rosse”: “la vicenda pur nella sua tragicità, per il rischio di perdita dei posti di lavoro e per il fatto che riguarda un patrimonio storico-culturale di livello mondiale, sta assumendo contorni grotteschi con la ‘sparizione’ del marchio ma, soprattutto, evidenzia la necessità di un approccio completamente diverso al problema da parte dell’amministrazione comunale”.

“Un approccio”, prosegue Di Giulio, “che da un lato deve far di tutto per prevenire le crisi di esercizi commerciali storici e dall’altro lato deve vedere il comune di Firenze come soggetto attivo nel salvataggio di imprese come le Giubbe Rosse. L’albo delle Attività Storiche diventa inutile se poi non si fa alcunché di concreto per tutelare queste imprese, ecco perché nel programma di CasaPound sono previste sostanziose agevolazioni in materia di imposte comunali per mettere gli imprenditori che gestiscono botteghe ed attività tipiche del territorio nelle migliori condizioni per resistere alla cannibalizzazione in atto da parte di aziende straniere e multinazionali, fornendo anche incentivi ai proprietari dei fondi che li ospitano rispetto ad altri tipi di impresa. Ma tutto ciò talvolta può non bastare, quindi in situazioni come quelle del noto locale di piazza della Repubblica abbiamo previsto un intervento diretto del Comune nell’asta fallimentare per acquisire il marchio, che così resterà indissolubilmente legato alla città ma non solo, la città dovrebbe rilevare l’intera azienda gestendola direttamente o divenendo il soggetto che la concede in gestione con adeguate tutele e controllo diretto. E’ l’ora di abbandonare la concezione liberista dell’economia e della politica in base alla quale gli enti pubblici non devono svolgere attività di impresa, qui stiamo parlando della tutela di interessi superiori come la tradizione, la storia e la cultura fiorentina”.

“E non si dimentichi”, conclude il candidato a sindaco di CasaPound Firenze, “che l’amministrazione comunale ha le sue notevoli responsabilità: con cantieri eterni che spesso azzerano il giro di affari dei negozi, un degrado che ha squalificato diverse zone e una concezione del centro meramente consumistica che non favorisce chi fa cultura o vuole mantenere un'attività legata alle nostre tradizioni."

Fonte: Ufficio Stampa CasaPound Firenze

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