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"No alle nuove linee della tramvia": contrari i tassisti

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«Accantonate il progetto di ulteriore sventramento della città per la costruzione di due nuove linee tranviarie». E' l'appello che rivolgono ai candidati sindaco il presidente nazionale del sindacato Uritaxi e il presidente del 4390 Luca Tani, quest'ultimo in corsa per il consiglio comunale nella lista della Lega.

«Firenze è una città che ha un enorme necessità di liberare superficie. Per densità abitativa è il sesto capoluogo d’Italia. Se però consideriamo l’afflusso turistico ed il suo concentramento nel centro cittadino, probabilmente sale al primo posto di questa classifica ed il già alto fabbisogno di superficie sale ancor più».

«Per capire quanto sia insensato sotto tale ottica il progetto 'Tramvia' – sottolineano Giudici e Tani – basta raffrontare la superficie sottratta alla città, alla mobilità di auto, bus, moto, biciclette e pedoni, nonché quella sottratta al verde pubblico, rispetto a quella guadagnata dalla minor presenza di vetture grazie all’uso della tramvia. In base ad un calcolo più che prudenziale, le linee T1 e T2 della tramvia, lunghe 16,8 chilometri, sottraggono almeno 100 chilometri quadrati di superficie libera alla città, ventiquattro ore su ventiquattro. Possiamo fare a tale valore una tara del 10% (ipotesi più che vantaggiosa per l’opzione tramviaria), alla luce dei nuovi sottopassi e ponti previsti per brevi tratti delle due linee, e dunque portare a 90 chilometri quadrati la superficie complessiva sottratta dalla tramvia in funzione».

«Diversamente, prendendo soltanto a riferimento l’orario di punta del traffico – proseguono i due rappresentanti dei tassisti – l'amministrazione fiorentina ci dice, non essendoci stati a monte dei calcoli di impatto sulla viabilità messi nella disponibilità dell’opinione pubblica, cosa già atipica e opaca di per sé, che le due linee della tramvia significhino una presenza di 12mila vetture in meno nell’orario di punta del traffico dalle ore 7 alle 10, dunque 4mila vetture l’ora in meno. Sappiamo che un’auto di grandezza media occupa una superficie di 7,5 metri quadrati. Ipotizziamo pure che nel traffico più caotico, ogni mezzo sottragga una superficie pari a quella data dalla larghezza di una corsia 3 metri, più un metro sottratto da ciascun mezzo a fronte e a tergo dello stesso (ipotesi anch’essa più che vantaggiosa per avere dei calcoli favorevoli all’opzione tramviaria). Nella migliore delle ipotesi, dunque, la superficie libera che la città guadagna, in termini di minor presenza di auto, può essere stimata, in 74 chilometri quadrati nei soli orari di punta, perdendo però almeno 90 chilometri quadrati in ogni istante della giornata».

«Quindi, in conclusione – commentano Giudici e Tani – l’opzione tranviaria non è un sacrificio per i cittadini solo durante i lunghi anni di cantierizzazione (ricordiamo che i lavori hanno avuto un ritardo decennale per la conclusione degli stessi), ma un sacrificio permanente in termini di spazio, tra l’altro nel tempo dei regolamenti urbanistici a 'volumi zero'».

«Alla luce di tutto questo, essendo noi, in quanto professionisti della strada, dei fautori delle infrastrutture, ma non certo di quelle a beneficio negativo, chiediamo a tutti i candidati sindaco di Firenze – è il loro appello – di valutare progetti differenti, come quello della metropolitana, oppure, se si ha in animo di dare un po’ di respiro alla cittadinanza, esausta da anni di ipercantierizzazione della città, di valutare un’opzione che avrebbe costi, sia in termini finanziari che di disagi, assolutamente inferiori, con però gli stessi benefici della tramvia: corsie preferenziali protette da cordoli e telecamere, a percorrenza di bus elettrici, come presenti in altre città europee, e fruibili anche ai mezzi di emergenza ed agli altri mezzi pubblici come i taxi».

Fonte: Ufficio stampa

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