Autonomia Regionale Differenziata, l'appello dall'Empolese: "Fermatevi"
Nel silenzio generale, mentre l’opinione pubblica è un po’ impegnata nella campagna elettorale per le amministrative ed europee e viene distratta dall’assordante propaganda razzista e xenofoba, va avanti l’approvazione della pericolosissima 'autonomia regionale differenziata’.
L’Art. 3 della Costituzione dice che lo Stato deve anzitutto garantire la piena uguaglianza di tutti cittadini nei diritti fondamentali, abolendo le profonde disuguaglianze che tutt’ora caratterizzano il nostro Paese. Invece, la destra che domina il governo vuole questo ‘regionalismo differenziato’, che, se realizzato, aggraverà le disuguaglianze già presenti nelle diverse realtà sociali ed economiche del Paese. Intollerabili sarebbero i danni in particolare nella scuola e nella sanità, ma anche ina altri ambiti come l’ambiente ed il lavoro vedrebbero leggi differenziate nelle regioni mettendo a rischio la stessa unità del Paese.
Il sistema di istruzione non è un semplice servizio ma una funzione primaria dello stato che in base alla Costituzione deve garantire il diritto sociale all’istruzione in tutto il paese fino ai massimi livelli. Immaginiamoci cosa succederebbe, se passasse questo disegno: ogni regione arruolerebbe i ‘propri’ insegnati, con ‘propri’ contratti... Il servizio sanitario nazionale è ‘tutela della salute per tutti’ e, invece, questo provvedimento ‘alla zitta’ aggraverebbe la già tragica differenziazione nord-sud.
Per corrispondere alle richieste avanzate soprattutto da tre regioni (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna), praticamente all’insaputa di milioni di cittadini italiani si sta per determinare nel giro di poche settimane la mutazione definitiva della nostra architettura istituzionale, la destrutturazione della nostra Repubblica.
La Lega che ha voluto i referendum in Lombardia e Veneto oggi domina il Governo e pretende questo provvedimento eversivo per l'unità nazionale e l’universalità dei diritti. La maggioranza politica giallo verde non può consegnarsi alle istanze secessionistiche della Lega. Il Pd farebbe bene ad opporsi non solo a questa richiesta targata Lega, ma anche all'autonomia differenziata posta dalla maggioranza PD dell'Emilia Romagna.
Questa autonomia regionale differenziata si realizzerebbe anche a scapito delle autonomie locali, le istituzioni più vicine alla cittadinanza, in quanto sarebbero espropriate di alcuni poteri a favore di nuovi carrozzoni centralizzati e inefficienti a livello regionale. L'attribuzione delle risorse deve restare in un ambito nazionale condiviso da tutte le regioni e con i necessari livelli di autonomia e iniziativa nei territori e comuni!
Di fronte al rischio di una “secessione dei ricchi” è necessario, anche dalla nostra zona empolesevaldelsa, un contributo per bloccarla. Per questo vi chiediamo di aderire all’appello https://www.change.org/p/gianfranco-viesti-no-alla-secessione-dei-ricchi
Bisogna ‘fermare la macchina’, ripartire dalla definizione e garanzia in tutto il territorio nazionale dei livelli essenziali di prestazione (LEP) nei diversi campi, rispetto ai quali dal 2001, a seguito della riforma del titolo V° della Costituzione, esiste un vuoto normativo, come denunciato più volte dalla Corte Costituzionale.
Sandra Sani
Comitato per la difesa della Costituzione Empolese Valdelsa
Mauro Valiani
Forum Diritto alla Salute