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Si sceglie il nuovo Sindaco: Barnini confermata o ballottaggio?
Ci siamo, ancora poche ore e gli empolesi andranno alle urne per scegliere chi dovrà amministrare la città nei prossimi cinque anni. Solitamente, quando si arriva a questo punto, tirare il fiato è inevitabile sia per chi ha corso per strada o in rete, sia per chi è stato bombardato quasi ogni giorno da messaggi politici e da programmi. E' stata una campagna elettorale lunga, segnata da qualche episodio non da Empoli (le scritte contro Poggianti condannate subito con fermezza da tutti), giocata non solo sui social ma anche, fisicamente, nel porta a porta, una campagna talvolta dai toni molto, troppo accesi. E ora silenzio, si vota. Chi sarà sindaco? Brenda Barnini, Anna Baldi, Beatrice Cioni o Andrea Poggianti?
La corsa è sul sindaco uscente, la grande favorita che ha puntato su quanto fatto dal 2014 ad oggi (aspetto oggettivo e quindi non in discussione) e su una campagna elettorale iniziata con lo spavento del 4 marzo 2018. Ma che, soprattutto, ha messo sul tavolo due importanti carte politiche. La prima è l'aver puntato su sé stessa, dando agli empolesi il messaggio che è poi il succo del voto amministrativo, ovvero votare non tanto il partito quanto la persona. Un'operazione civica che strizza soprattutto l'occhio all'elettorato moderato che potrebbe essere disorientato dal cambio a 360 gradi di strategia delle forze di centro-destra, passate da toni tipicamente 'empolesi' a toni più prettamente 'salviniani', una fetta importante di persone che potrebbero così scegliere di votarla senza pensare in automatico di votare Pd vista anche la possibilità di voto disgiunto. Resta da vedere se la bilancia penderà più da una parte o dall'altra (saranno più i voti guadagnati al centro o quelli persi a sinistra, anche all'interno del Pd?) e questo potrebbe essere uno dei temi sui quali si giocherà la sfida.
Un'area, quella moderata, nella quale la Barnini potrà poi contare ancora sui fedelissimi di 'Questa è Empoli' che avranno comunque di fronte il mai facile compito di confermarsi. La seconda carta è l'aver cercato voti a sinistra con la lista 'Radici e futuro' e con l'appoggio avuto da Massimo Marconcini, tornato ad essere uno dei grandi protagonisti di questa fase politica empolese con la scelta dettata, oltre che dalla sua passione per la politica, dalla volontà di fronteggiare l'avanzata del centro-destra. Pur con tutti i dubbi del caso visto che da questa lista ci si aspettava qualcosa di più, è indubbio che dalla urne uscirà una risposta anche su quanto questa operazione ha avuto presa sugli empolesi.
Se la corsa è sul sindaco uscente, il primo sfidante è Andrea Poggianti, candidato di una destra che ha cambiato completamente faccia rispetto agli anni recenti, passando dalla moderazione dell'ultimo candidato Francesco Gracci o del consigliere Alessandro Bogherini (non a caso rimasto ai box) alla virulenza di protagonisti e di liste che hanno puntato forte sul cavallo di battaglia della sicurezza. Un tema, questo, sicuramente sul tappeto anche a Empoli seppur a volte, e qui si ritorna al discorso dei toni, sia stata descritta una situazione della città un po' eccessiva. Una destra che parla alla pancia della gente, uno stile 'salviniano' che dal voto avrà una risposta soprattutto su questo, ovvero se il modo di comunicare dell'attuale ministro dell'interno ha presa anche a Empoli o meno. Certo, pare che nelle urne europee spirerà un vento di destra che dovrebbe favorire Poggianti, ma la possibilità di voto disgiunto potrebbe calmarne l'effetto e soprattutto, come detto, lo stile del leader leghista non è detto che funzioni anche qui. A dispetto dei suoi 29 anni, il candidato sindaco ha dato dimostrazione di essere già a suo agio in confronti pubblici o sui vari media e di muoversi bene sia nella macchina comunale, sia nei vari punti nevraglici della città. Comunque vada, insomma, Poggianti pare avviato alla carriera politica, oltre che forense visto che è avvocato. Curiosità, anche in questo campo, di vedere il risultato de 'La mia Empoli', lista civica che si presenta per la prima volta al voto e che, di conseguenza, è difficilmente decifrabile.
La campagna elettorale nel rispetto dei propri valori quella a sinistra di Beatrice Cioni, rimasta sulle sue classiche posizioni, che ha scelto di correre sostenuta, oltre che dalla politica Fabricacomune, anche da due liste civiche a forte caratterizzazione di sinistra ed ambientalista, temi sui quali la Cioni e le sue squadre lavorano e puntano da sempre con azioni concrete e non di puro stampo elettoralistico. Il quadro si chiude con i grillini che hanno puntato sulla novità Anna Baldi e su schemi e modelli tipici del Movimento, senza alcuna lista di appoggio se non la loro. Una candidatura, oggettivamente, con scarse prospettive di poter avere, almeno in questa fase, un ruolo decisivo.
In questa fase, appunto, visto che la parola che continua ad aleggiare è sempre ballottaggio. Nessuno può sapere se ci sarà o meno. Di sicuro la Barnini ha fatto tutto quello che era possibile per evitarlo (anche se diventasse poi sindaco resterebbe comunque la prima della storia ad essere passata da un secondo turno che per lei potrebbe essere molto insidioso) in una campagna elettorale che pare averla rafforzata col passare delle settimane ma, da destra, si conta molto sul fatto che lei non possa raggiungere il fatidico 50%, cosa che riaprirebbe davvero ogni gioco due settimane dopo e che rimescolerebbe del tutto le carte.
Alla vigilia, più che descrivere il quadro, davvero non si può fare. Resta solo da aspettare la serata di lunedì (lo spoglio amministrativo inizierà infatti alle 14) per saperne di più, ricordare a tutti di capire bene come si può votare visto che le opzioni sono diverse ed augurare un sincero e convinto buon voto Empoli!
Marco Mainardi