Derubato a Livorno il giornalista Luca Lunedì: via l'attrezzatura dalla macchina
Derubato alla stazione, vi chiedo una mano. Già, oggi sono dalla parte sbagliata della notizia: mi hanno rubato tutta l'attrezzatura video. Giovedì pomeriggio, ore 15 circa, alla stazione di Livorno. Ho lasciato per meno di quindici minuti lo zaino in macchina con dentro tutto ciò che uso per lavorare, mi sono allontanato di pochi metri fino all'entrata principale della stazione per aspettare alcuni colleghi, dovevamo intervistare insieme un candidato sindaco, io sapevo dove andare e loro no. Al mio ritorno auto aperta, pochissimi segni di effrazione e zaino sparito. Poco più in là, dietro il cavalcavia che va verso la FiPiLi ho ritrovato i taccuini che erano dentro lo zaino, il sentierino sfocia alla rotonda di viale Carducci, da là in poi nessuna traccia. Telecamere in zona non ce ne sono e quelle che ci sono non sono attive, quelle private non inquadrano la strada. Questi i fatti, ora la richiesta di aiuto: chiunque veda in zona uno zaino nero Amazon, quelli professionali per il trasporto di attrezzatura fotografica/video, mi contatti. Ai colleghi una prece: se qualcuno cerca di piazzare l'attrezzatura che vedete in foto, contattatemi.
Nello specifico, lo zaino conteneva:
Telecamera JVC modello GY-HM600E
Radio microfono SENNHEISER
Pc portatile ACER
Hard Disk esterno TOSHIBA
Faretto led
Chiunque faccia questo lavoro può immaginare quanto sia doloroso perdere tutto, perdere in pochi minuti il tuo unico mezzo di sostentamento e un repertorio di immagini faticosamente costruito in oltre due anni di lavoro quotidiano, immagini di eventi in alcuni casi irripetibili. Non solo: le due schedine di memoria contenevano anche immagini sensibili (minori, ministri della repubblica, etc).
Non ho remore nemmeno nel chiedere una mano a chi ha attrezzature d'avanzo di cui può fare a meno, chi ha una partita iva sa che non ci si può fermare mai.
Infine due ringraziamenti: agli agenti della polizia ferroviaria che immediatamente hanno fatto partire le ricerche e che si sono prodigati per quanto possibile e a tutti i colleghi, amici soprattutto, che mi hanno offerto una parola di conforto: grazie, davvero.