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Vamas apre il nuovo stabilimento ex Cuoificio Toscano a Ponte a Egola

 

Venerdì 14 giugno 2019, alle ore 14.00, avrà luogo la cerimonia inaugurale della nuova sede operativa di Vamas in via Filippo Turati 7/9, San Miniato (Fraz. Ponte a Egola).

L’appuntamento, al quale presenzierà la Regione Toscana in quanto Ente patrocinante nella figura del Presidente Enrico Rossi, rappresenta il punto di approdo di un complesso percorso di riqualificazione e riammodernamento dell’opificio acquisito da procedura ex Cuoificio Toscano, che tornerà a fornire il proprio contributo alla produttività del territorio sanminiatese, per il tramite della successiva incubazione nel medesimo complesso industriale dell’impresa Suolificio Emira, da anni fornitore di rilevanza strategica della Filiera Vamas.

L’intervento ben si inserisce nel quadro degli accordi generali contenuti nel protocollo d’intesa firmato con la Regione Toscana, in primis per quanto attiene alla riduzione dei cicli di movimentazione della produzione, volta al raggiungimento dell’obiettivo ‘chilometro zero’ del ciclo del prodotto che, ancora una volta, dimostra l’attaccamento di Vamas al territorio di San Miniato, su cui opera ininterrottamente da oltre quarant’anni.

Così come per i precedenti investimenti operati nelle acquisizioni dei plessi produttivi dell’ex Tuttocuoio ed ex Marros, stabilimento di San Miniato Basso preso in affitto da Vamas, anche nel caso dell’immobile ex Cuoificio Toscano si combinano i benefici diretti del potenziamento ed elevamento degli standard produttivi della filiera con i ‘benefici sociali’ derivanti dalla tutela urbanistica ed ambientale, dalla crescita occupazionale e dall’accrescimento della qualità tecnica e della salubrità sui luoghi di lavoro.

Dall’analisi dei dati riportati nelle tabelle sottostanti si comprende facilmente la portata dell’impatto che tali investimenti hanno avuto e stanno avendo in termini di ricchezza generata e di incremento dei livelli occupazionali, principalmente in virtù di un coinvolgimento sempre più armonico e significativo dei principali attori della Filiera produttiva.

Ubicazione Utilizzatore Superficie interna Superficie esterna
Via A. Gramsci, 297 Vamas Spa 4.000 mq 5.000 mq
Via A. Gramsci, 297 Vamas Spa 3.600 mq
Via P. Borsellino 6/8/10 Guardolificio Linda Srl 1.100 mq 500 mq
Via F. Turati, 7/9 Suolificio Emira 1.660 mq 1.690 mq
10.360 mq 7.190 mq

Vamas Spa 31/12/2015 31/12/2016 31/12/2017 31/12/2018
Fatturato € 20.123.063,00 € 22.646.543,00 € 32.557.032,00 € 48.678.109,00
EBITDA € 1.442.849,00 € 1.483.701,00 € 3.602.474,00 € 6.643.299,00
UTILE € 307.908,00 € 648.396,00 € 2.050.239,00 € 4.354.569,00
Lavorazioni terzisti € 4.408.000,00 € 6.310.000,00 € 10.935.000,00 € 18.092.000,00

Fornitore N. dip. al 31/12/2018 N. dip. previsti 2019
Suolificio Emira 28 32
Guardolificio Linda Srl 30 40
Suolificio G.F.G. Srl 70 129
Rifinizione Toscana 15 12
Tacchificio Il Gabbiano Srl 20 20
Solettificio Be.Mo.S Snc 6 8
Tranceria Fi.Sa.P 3 3
Nuova Ennepi Snc 12 9
Tacchificio Arno Srl 12 10
SPM 2012 Srls 12 12
AM Rifinizioni 6 6
Manifatture Il Faro Sas 39 41
Nuova 3 B Srl 9 6
262 328

Consapevole che l’incremento dei volumi produttivi e della manodopera impiegata sono elementi necessari ma non sufficienti a garantire la competitività nel medio-lungo termine, per gli anni a venire Vamas ha individuato come sentiero di sviluppo prioritario quello dell’implementazione e definitiva messa a punto di processi produttivi sempre più orientati al ciclo chiuso, con recupero completo degli scarti di produzione ed ottenimento di uno standard di prodotto ad impatto zero sul piano ambientale.

Per conseguire tale obiettivo, si punta ad estendere a tutta la filiera Vamas i livelli di crescente tutela e salvaguardia ambientale sempre più all’attenzione tanto delle istituzioni quanto dei consumatori finali, anche attraverso programmi di sensibilizzazione del personale produttivo e l’adozione di progetti comuni di certificazione. L’obiettivo è quello di favorire l’introduzione di processi di razionalizzazione produttiva volti ad abbattere i consumi, ridurre gli sprechi, imporre più in generale attività di risparmio, riciclo e recupero delle materie prime e delle risorse utilizzate.

Il progetto non si limita all’inserimento di materiali ecocompatibili all’interno del ciclo produttivo, ma contempla, tra l’altro, la dotazione di certificazioni, l’avvio di programmi per la riduzione dell’utilizzo di acqua, energia e prodotti chimici, per il trattamento delle acque reflue, per l’abbattimento delle emissioni in atmosfera, per il recupero e la valorizzazione dei rifiuti.

Fonte: Ufficio stampa

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