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Preghiera per Cernobyl, arriva la replica a San Miniato

Festival di Radicondoli – Fondazione Dramma Popolare

PREGHIERA PER CERNOBYL
Dall’opera di Svetlana Aleksievic (premio nobel 2015)
Con Mascia Musy e Francesco Argirò
Musiche di Mirio Cosottini
Costumi Aurora Damanti
Regia di Massimo Luconi

Seconda serata, venerdì alle 21,15, nel giardino del circolo “La cisterna” a San Miniato per lo spettacolo “Preghiera per Cernobyl”. Uno spettacolo, che fa parte della Festa del Teatro 2019, e che non parla solo della più grande tragedia nucleare, migliaia di volte più grande di Hiroshima e Nakasaki; in questo testo è condensato tutto il dramma, lo smarrimento e il senso di morte di un popolo, e nello stesso tempo la grande forza dell'amore fra due persone, di un uomo che era partito fra i primi volontari a riparare il reattore nucleare senza nessuna preparazione e protezione, e di una donna che continua a amare, nella quotidianità di un’esistenza senza futuro, se non quella della sublimazione della morte attraverso l’amore.

Una narrazione di straordinaria forza emotiva che racconta con diverse inquadrature il dramma umano, sociale e politico del disastro di Cernobyl e della fine del comunismo.

Una eccezionale storia epocale, con una materia densa dal punto di vista emotivo e di denuncia politica, in un mix fortemente teatrale che lascia senza fiato.
Svetlana Aleksievic affronta la tragedia di Cernobyl e la disfatta del mondo comunista, restituendo con implacabile fedeltà le voci e i sentimenti delle persone che hanno toccato l’ignoto di un dramma che non ha eguali nella storia contemporanea.

Non si vedeva la morte, non si toccava, non aveva odore. Mancavano persino le parole per raccontare della gente che aveva paura dell’acqua, della terra, dei fiori, degli alberi. Perché niente di simile era accaduto prima. Le cose erano le stesse, i fiori avevano la solita forma, il solito odore, eppure potevano uccidere.
Svetlana Aleksievic

Fonte: Ufficio stampa

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