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Processo per fatture false, Tiziano Renzi: "Se è un reato chiamarsi così, allora sono colpevole"

Nella memoria difensiva consegnata al processo per fatture false nei confronti di Tiziano Renzi, padre dell'ex premier Matte, si legge ironicamente che "se è un reato chiamarsi Renzi, allora sono colpevole, non c'è bisogno nemmeno di celebrare un processo".

"Giudicatemi, invece per le prestazioni che ho svolto e per le tasse che ho pagato, non per il nome che porto. Sentirsi accusato di falsa fatturazione per chi ha sempre pagato tutte le tasse fino all'ultimo centesimo è avvilente. Ho sempre lavorato: non ho avuto bisogno di avere il figlio premier per lavorare, ho sempre lavorato e dato lavoro. Chi dice il contrario mente", questi alcuni dei passi della memoria difensiva.

"Non c'è nessuna fattura falsa solo tante tasse vere - si difende Tiziano Renzi - tutte pagate fino all'ultimo centesimo: questo è 'oggettivamente esistente'". Tiziano Renzi continua scrivendo "mi indigno quando sento parlare di evasione, di lavoro nero, di assurdità che non mi hanno mai riguardato" e, "quando mio figlio è diventato presidente della Provincia nel 2004 la prima conseguenza è stata abbandonare tutti i rapporti con società partecipate di enti pubblici, a cominciare da quello con la Centrale del Latte di Firenze".

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