Anniversario di costituzione della Legione Carabinieri a Firenze: la cerimonia
Il 18 luglio p.v., all’interno della Sala d’Arme di Palazzo Vecchio a Firenze, con il patrocinio del Consiglio Regionale della Toscana e del Comune di Firenze, sarà celebrato il 160° anniversario di costituzione della Legione Carabinieri a Firenze (istituita il 24 luglio 1859) ed i 160 anni dalla nascita de “La Nazione” (fondata il 19 luglio del 1859).
La manifestazione sarà aperta da un concerto della Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze.
In Piazza della Signoria saranno esposte, per l’intera giornata del 18 luglio, autovetture storiche e attuali dell’Arma dei Carabinieri.
All’interno della Sala d’Arme di Palazzo Vecchio sarà allestita una preziosa mostra di uniformi storiche dell’Arma dei Carabinieri, con l’esposizione di corazze e accessori del reggimento Corazzieri, tratte da collezioni private e dell’Arma dei Carabinieri.
La Sala d’Arme rimarrà aperta al pubblico, con ingresso libero, anche nelle giornate del 19 e del 20 luglio (con orario 8-14) per dare la possibilità a cittadini e turisti di visitare la mostra.
Alle 10.30 del 18 luglio presso la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio interverranno il Sindaco di Firenze Dott. Dario Nardella, il Presidente del Consiglio Regionale Dott. Eugenio Giani, il Direttore del quotidiano “La Nazione” Dott. Franco Carrassi, il Capo Ufficio Storico del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri Col. Alessandro Della Nebbia.
Chiuderà l’incontro, con un indirizzo di saluto, il Comandante della Legione Carabinieri “Toscana”, Generale di Brigata Massimo Masciulli.
NOTA STORICA
Il 4 giugno del 1859 il Comando del Corpo dei Carabinieri aveva inviato a Firenze il Maggiore FILIPPO OLLANDINI (ANNESSO A) con l’ordine di mettersi a disposizione del commissario regio Carlo Boncompagni di Mombello per organizzare il servizio di pubblica sicurezza nella regione dopo la dipartita del granduca.
L’OLLANDINI iniziò subito la sua opera e dopo appena una settimana, il 12 giugno, riuscì a fare approvare un decreto che poneva la Gendarmeria toscana alle dipendenze del Ministero della guerra per l’esecuzione di compiti militari e del Ministero degli interni per il servizio di pubblica sicurezza, con una struttura simile a quella del Corpo dei Carabinieri piemontesi.
Il 15 giugno OLLANDINI, promosso tenente colonnello, fu nominato comandante della Gendarmeria toscana, portandone a termine nel giro di un mese la riorganizzazione sul modello dei Carabinieri.
Il corpo che ne risultò, ufficializzato il 24 luglio, assunse il nome di “Legione dei Carabinieri Toscani”: ne mantenne il comando lo stesso OLLANDINI promosso colonnello il 31 luglio (ANNESSO B).
L’organico della Legione fu di 60 ufficiali compreso il comandante – un colonnello o un tenente colonnello – e di 2005 sottufficiali e carabinieri, di cui 344 a cavallo.
Il 3 agosto 1859 Boncompagni cedette il potere a Bettino Ricasoli che, quale presidente del Consiglio dei ministri del governo provvisorio, indirizzò un proclama ai Carabinieri toscani ringraziandoli della preziosa opera svolta nel periodo antecedente l’annessione del granducato di Toscana al Regno Sabaudo.
Fu proprio un uomo politico della statura di Bettino Ricasoli, ministro degli Interni e capo riconosciuto del governo provvisorio toscano, che, interprete autorevole della linea politica, volle in quegli anni cruciali la nascita de “La Nazione”, comprendendo la necessità di uno strumento che potesse diffondere l’idea dell’Italia unita.
Lo stesso Cavour riconobbe lo straordinario ruolo svolto dalla Toscana, da Ricasoli e da “La Nazione” nel raggiungimento di quel fine unitario.
Da quel momento, il quotidiano ha costituito un simbolo per la città di Firenze ed un punto di riferimento per le famiglie della Toscana, dell’Umbria e della Liguria, raccontando la storia d’Italia, trattando temi locali, nazionali ed internazionali ed annoverando grandi firme tra cui da Alexandre Dumas, Dacia Maraini, Collodi, Giosuè Carducci, Vasco Pratolini, Giuseppe Prezzolini, Oriana Fallaci, Mario Luzi e Dino Campana.
Con l’Unità d’Italia l’ordinamento della Legione, acclusa al Corpo dei Carabinieri, venne ratificato il 16 gennaio 1860 con l’istituzione delle divisioni di Firenze, Livorno e Siena che assorbirono totalmente i reparti dei Carabinieri toscani già operanti nelle rispettive giurisdizioni.
In seguito vennero istituite in Italia tredici Legioni territoriali e quella di Firenze, formatasi il 1° aprile di quell’anno, divenne la sesta del nuovo ordinamento dell’Arma, alle dirette dipendenze del Comitato: ne fù primo comandante, dal 1° aprile al 23 giugno del 1861, il colonnello Federico Della Chiesa Della Torre.
La neonata Legione, contava un organico di quarantadue ufficiali e di 1395 tra sottufficiali e carabinieri a piedi e a cavallo: nel settembre del 1862 il personale era già aumentato a 1407 unità, esclusi gli ufficiali.
Il 3 febbraio 1865 fu deciso il trasferimento della Capitale da Torino a Firenze, premessa per un altro evento importante per l’Arma dei Carabinieri: la creazione del Corpo dei Corazzieri.
Ottanta Carabinieri a cavallo costituirono uno Squadrone con il compito di scorta d’onore al corteo reale in occasione delle nozze di Margherita di Savoia con il Principe Ereditario Umberto; dopo l’evento lo squadrone non fu sciolto, ma fu mantenuto e destinato alla scorta del Sovrano.
La denominazione del Corpo mutò più volte: “Corazzieri”, “Guardie d’onore di Sua Maestà”, “Drappello Guardie di Sua Maestà”, per poi assestarsi per tutto il periodo della monarchia in “Squadrone Corazzieri Guardie del Re”.
Fonte: Ufficio Stampa