Incontro al Mise per Bekaert, sindacati: "Insoddisfatti, si faccia in fretta"
Si è svolto stamani al ministero dello Sviluppo economico, a Roma, l’incontro sulla vertenza Bekaert, nel quale il Mise e l’advisor Sernet hanno illustrato la situazione degli interessamenti pervenuti. Al momento sul tavolo ci sono 4 manifestazioni di interesse, delle quali due in stato più avanzato. Un’azienda (una società il cui nome è ancora riservato) ha presentato già un piano industriale che prevede l’acquisizione di tutta l’area ex Bekaert di Figline, la produzione di filo-tubi con il reimpiego inizialmente di circa 90 persone, con prospettive di ulteriori integrazioni occupazionali se l’investimento avrà buon esito. Il secondo soggetto interessato è la bielorussa BMZ, che ha in elaborazione un piano industriale sulla stessa falsariga (acquisizione intera area, produzione filo-tubo, reimpiego iniziale di 90 persone); piano industriale che sarà consegnato al ministero entro agosto. In questo caso, trattandosi di un’azienda statale bielorussa, la trattativa si svolge attraverso i due governi.
Le altre due realtà che si sono interessate sono entrambe indiane e una di esse entro fine luglio ha chiesto di poter visitare lo stabilimento.
“Si è trattato di un incontro interlocutorio, che non può lasciarci molto soddisfatti” dicono Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario generale Fim Toscana. “Sono necessari ulteriori sforzi da parte del Mise e dell’advisor, perché il tempo sta scorrendo e il fattore tempo è determinante. Abbiamo per questo chiesto e ottenuto un nuovo incontro a settembre, per verificare il piano industriale di BMZ e l’esito della visita della società indiana.”
“Il dato positivo è che sia il ministero che la Regione Toscana hanno condiviso la nostra richiesta di risolvere la vertenza in continuità di rapporto di lavoro. Attualmente sono 224 i lavoratori rimasti in Bekaert dei 318 iniziali: per loro gli ammortizzatori sociali termineranno il 31 dicembre, ma le lettere di licenziamento, se non si definisce una soluzione, potrebbero partire già 75 giorni prima. Dobbiamo fare presto e tutti devono esserne consapevoli.”
CGIL: "Non siamo soddisfatti"
“Non siamo soddisfatti del confronto su Bekaert”: così Daniele Calosi, Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze, al termine dell’incontro sulla vertenza della fabbrica di Figline Valdarno, oggi al Ministero dello Sviluppo a Roma (il tavolo sarà nuovamente convocato l’ultima settimana di settembre). “Dopo 111 giorni dall’ultimo incontro, oggi Sernet ha illustrato lo stesso disegno - continua Calosi -. Le principali proposte di rilevare lo stabilimento sono ancora due, entrambe interessate alla produzione di filo tubi. La prima, da parte di un’azienda italiana che riassorbirebbe solo 90 lavoratori con l’impegno, in caso riesca a trovare partner finanziari, a ricollocarne un numero più alto in tre anni; la seconda, da parte della bielorussa Bmz, che non ha ancora presentato formalmente alcun piano industriale e che come l’altra ne riassumerebbe 90”. Inoltre, spiega Calosi, “sappiamo che la cooperativa dei lavoratori presenterà un piano industriale nelle prossime settimane e che due soggetti industriali indiani, di cui non conosciamo il nome a causa del vincolo di riservatezza, hanno manifestato il loro interesse”.
Il segretario della Fiom fiorentina precisa che “come Fiom oggi abbiamo ribadito al tavolo che per noi la soluzione deve salvaguardare tutti i 224 lavoratori ancora ad oggi in cassa integrazione, utilizzando anche nuovi ammortizzatori sociali. Diversamente da ciò non siamo disposti a firmare alcun accordo. Il tempo passa, la rabbia cresce, il governo mantenga gli impegni presi. Se Bekaert non avesse scelto di delocalizzare, oggi non saremmo qui a discutere di ricollocazione che di certo non può essere parziale ma dovrà dare una risposta a tutti”. Calosi conclude informando che domani ci sarà una assemblea dei lavoratori per discutere dell’incontro di oggi e delle prossime mosse: “L’assemblea della Fiom, che nostro malgrado non sarà unitaria, si terrà domani, giovedì 18 luglio alle 15:30 presso il Circolo Arci Rinascita di Figline, in via Roma 17, e sarà aperta alla partecipazione di tutti”.
Mugnai: "Incontro insoddisfacente"
“Purtroppo nell’incontro di oggi, che ritengo insoddisfacente, non sono emerse novità significative rispetto a marzo – ha commentato la sindaca di Figline e Incisa, Giulia Mugnai –. C’è la conferma che le opzioni più avanzate per la reindustrializzazione arrivano da due aziende, una italiana e una bielorussa, e ciascuna ricollocherebbero un massimo di 90 lavoratori sui 224 rimasti in cassa integrazione. Abbiamo quindi richiesto che il Tavolo presso il Mise venga convocato nuovamente entro la fine di settembre, in modo da conoscere quali sono le opzioni che, combinate assieme o integrate, possono dare una tutela a tutti i lavoratori. Le preoccupazioni continuano ad aumentare perché il tempo stringe e noi abbiamo la necessità di dare una risposta a quelle persone che sono coinvolte direttamente nella vertenza, ma anche a tutto il territorio: quello che chiediamo, infatti, è che siano create le condizioni per dare una prospettiva di sviluppo nel lungo periodo per salvaguardare i livelli occupazioni dell’intera vallata”.
Ehm (M5S): "Positive le manifestazioni di interesse"
“Oggi ho partecipato al tavolo di monitoraggio che si è tenuto al Mise sullo stabilimento Bekaert di Figline Valdarno in provincia di Firenze. Come deputata toscana ho voluto essere presente per essere aggiornata sulla situazione di questa azienda.
Seguo il caso dall'inizio, sono stata presente in azienda nei primi momenti di contestazioni ed ero anche presente quando Luigi Di Maio ha visitato lo stabilimento. Ho sempre mantenuto un contatto costante con i lavoratori.
Mi sembrano molto positive le 4 manifestazioni di interesse che fanno ben sperare per la continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento”. È quanto afferma in una nota la deputata del MoVimento 5 Stelle Yana Chiara Ehm.
“Ci sono due proposte in avanzato stato di interlocuzione. In particolare sul possibile investimento dell’azienda bielorussa BMZ, il vice capo di gabinetto Sorial ha ricordato che esiste un interessamento diretto del ministro Di Maio e del primo ministro bielorusso Sergei Rumas”, continua la deputata.
“A questo punto, dopo aver ascoltato le preoccupazioni dei lavoratori e dei portatori dei loro interessi, non ci rimane che aspettare la valutazione tecnica sulle varie proposte, certi che la reindustrializzazione del sito possa garantire le specifiche competenze dei dipendenti attualmente in cassa integrazione grazie all’intervento del ministro Di Maio”, conclude Ehm.
Fonte: Ufficio stampa