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Centro dialisi a Empoli, la segnalazione di un paziente

Alberto Maltinti, paziente della Dialisi di Empoli, interviene sulla questione dei posti letto e della sicurezza, della forza lavoro che ruota attorno al reparto di nefrologia e dialisi dell'ospedale empolese, auspicando che le sue osservazioni, possano spingere la Asl a migliorare. Maltini è tra l'altro il direttore dell'Aido di Empoli.

'Ogni promessa è un debito', esordivo il 23/11/2018 in un comunicato stampa. E continuavo
Non tutti la pensano così.

Non fu però di interesse perché in contemporanea l'Azienda sanitaria locale comunicava la previsione dell'apertura del nuovo centro dialisi ad Empoli per aprile 2019.
Sapevo che sarebbe stato impossibile perché mancavano medici e infermieri con l'addestramento di 6 mesi, in affiancamento.
Ma evidentemente è stato dato più credito all'azienda.
E il caso della nostra azienda sanitaria, infatti, è da quando mi sono avvicinato al servizio di Nefrologia e Dialisi (1990 circa) che sento parlare dello spostamento o meglio di un nuovo servizio che avesse sede a Empoli, e, a dire la verità, è stato provato a inserire il servizio, nella sede di via Paladini; servizio a metà, anzi un po' meno, perché il servizio aziendale si svolgeva solo la mattina, senza la presenza di un medico nefrologo. Poi non so cosa sia successo, è stato sospeso e non più riattivato, con lo spostamento del personale in altre specialità.

Brutta mossa perché la formazione di un infermiere, oltre al diploma, ha bisogno di un periodo di formazione specifica in affiancamento di sei mesi (come dicevo prima).
Evidentemente c'è poco interesse al servizio altrimenti, l’azienda, avrebbe potuto potenziare il servizio esistente.

Poco interessa, nel nuovo imponente ospedale a Empoli non è stato destinato nessuno spazio al servizio, e si continua con le promesse:
Si è letto in passato:
"Dialisi sicura a San Miniato", l'Asl rassicura i pazienti. “A Empoli progetto entro fine anno” 25 ottobre 2017.

Sulla sicurezza avrei da obiettare qualcosa:

1. Il sovraffollamento non può essere un elemento di sicurezza. Che sovraffollamento ce lo dimostra il fatto che medici e infermieri provano a organizzare tre turni, ma se si aumentano le ore di lavoro dovrebbero esserci più lavoratori poi la mancanza di operatori in: con evidente aggravio di sicurezza per stanchezza.

2. Ormai è diventato “sicuro” il turno di domenica mattina, che una volta era utilizzato per le emergenze, ora le emergenze trovano già lì il personale.

3. Gli spazi non sono conformi a quanto disposto dalla Legge, in altre parole, che un posto tecnico debba essere almeno di otto mq. Non so come questo sia interpretato e coerente con l'affermazione aziendale del 25/10/2017.

Il reparto dialisi dell’Ospedale di San Miniato è sicuro, recentemente accreditato con apparecchiature di ultima generazione. Lo precisa l’Azienda Sanitaria USL TC, rispondendo a quando diffuso dalla "CIGL”.

Forse per le apparecchiature, ma ad esempio quella che serviva me, aveva un numero di ore di funzionamento, che da un momento all'altro ci lascerà, come in effetti ci ha lasciato. Poi ci sono stanze in cui la poltrona letto distesa è di poco più corta della stanza, gli infermieri devono fare una gincana tra le sei poltrone, i carrelli dei medicinali e i recipienti dei rifiuti, per tutto il turno e questo è un nuovo carico da dare agli operatori; non è sicurezza ad esempio in caso di emergenza, quando con qualche apparecchiatura (elettrocardiografo, eco cardiografo, defibrillatore) debbano raggiungere l'ultimo paziente nella stanza, e ogni altro che lo precede escluso il primo.

La stanza è un po' speciale, perché può contenere solo poltrone e non letti, non può contenere pazienti barellati per evidente mancanza di spazi per il passaggio della barella.

4. Inoltre gli spazi di manovra intorno ai posti tecnici sono sicuramente inadeguati non solo per le emergenze, ma anche per l'ordinario.

Lo scorso anno è stato siglato un accorto sindacale per la remunerazione degli extra (e vorrei vedere non paghiamoli nemmeno) immagino sia degli infermieri che dei medici, anche loro sotto organico.

Insomma è possibile che un'azienda sanitaria riesca a svolgere il proprio compito, dispensando disagi, e in parte li evita solo basandosi sulla buona volontà dei colleghi  lavoratori, certo che la disponibilità dei soggetti si sta riducendo, e il carico si fa sempre più incombente su chi ancora dà la sua disponibilità, per chi a un anno dall'accordo, e non solo da un anno, riduce le ferie, i riposi, alla fine non ci sono remunerazioni che pagano.

Anche i medici, è possibile che a far fronte ad un aumento dei pazienti, non ci sia un aumento dell'organico e si sopperisca con specializzandi o medici a contratto, che dovrebbero esistere in affiancamento, e che vanno e vengono, senza soluzione di continuità.

Non tutti i pazienti riescono a rilevare la situazione che ho descritto.

I nuovi posti tecnici a Empoli sono una promessa che deve essere mantenuta al più presto. E gli infermieri? Il loro organico. E i medici? Il loro organico.

Non parliamo dei tempi di attesa per visite ed esami, rischiamo di denunciare uno per salvare gli altri che non ne hanno diritto.

Speriamo che queste righe possano dare una scossa alla dirigenza in modo da affrettare gli adempimenti.

 

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