Elezioni regionali 2020, A Sinistra: "Costruire una coalizione e un programma di governo innovativo"
(foto gonews.it)
Le elezioni regionali di primavera si avvicinano e nel Pd si accendono gli animi per la scelta del candidato presidente: è tutto un rincorrersi di dichiarazioni, posizionamenti, lotte interne, proposte sulle modalità di scelta di questa figura. Come se si trattasse soltanto di una questione interna al Pd.
Per noi, che siamo impegnati a costruire una presenza autonoma della Sinistra alle prossime elezioni con la volontà di tentare di costruire una coalizione ampia dei progressisti anche con il Pd, riteniamo che questo sia un errore clamoroso e pericoloso. Come abbiamo detto più volte nei mesi scorsi, è importante che si lavori a costruire una coalizione, di forze politiche e di organizzazioni sociali, a partire da un'idea condivisa della Toscana inserita nel contesto italiano ed europeo per i prossimi anni e quindi un programma di governo innovativo, con tratti anche di discontinuità, che possa coinvolgere la società toscana nel suo complesso; quando questo quadro sarà composto, allora le forze di questa coalizione dovranno scegliere, in modo condiviso, la persona che al meglio potrà rappresentare questo progetto per governare la Toscana.
Se si inverte questo percorso, si compiono tre errori che possono essere letali:
1. si rischia di non costruire una coalizione. Infatti, almeno per quanto ci riguarda, essa non è data per scontata: la vogliamo e vi siamo impegnati con determinazione ma solo se se ne daranno le condizioni politiche. Se il Pd si concentra solo sulla scelta del candidato presidente come se fosse solo un affare interno e si disinteressa della costruzione della coalizione su basi programmatiche, tutto può saltare;
2. Parlare solo di candidati e metodi per sceglierli, fa perdere di vista l'importanza di un coinvolgimento della società toscana che possa appassionare nuovamente i cittadini, che certamente hanno perso fiducia e passione per la politica, anche a livello regionale. Non si tratta solo di vincere le elezioni, ma di cambiare il sentimento dei toscani verso la politica e il governo della Regione,
3. Queste discussioni, tutte interne al PD, ci fanno temere che non si sia compresa la serietà del rischio o, se lo si è fatto, non se ne trae le dovute conseguenze, che richiedono un cambio di passo deciso nella direzione della discontinuità nella selezione dei gruppi dirigenti, nelle alleanze sociali e politiche e nei programmi di governo della Regione.
Noi vogliamo offrire un contributo a questo cambio di passo, tentando di riconnettere parti vitali della società toscana (organizzata e non) con una nuova politica, perché solo dalla ricomposizione di questo rapporto virtuoso può svilupparsi la democrazia e si possono efficacemente fermare gli assalti della destra.
Nell'assemblea regionale che abbiamo convocato per il 26 ottobre prossimo cercheremo di materializzare questo nostro contributo, ma se il Pd maggior partito dell'area progressista non ferma questa sua autoreferenziale e suicida resa dei conti interna e non favorisce la costruzione di un progetto in cui tutti i soggetti partecipano con pari dignità e autonomia a determinare tutte le scelte fondamentali, allora si assume la responsabilità grave di far naufragare tutto il progetto.
Fonte: A Sinistra