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Lavoratrice madre licenziata, la donna mantiene il posto. La sua lettera di ringraziamento

 

È stato sottoscritto in data 28 novembre 2019 l’accordo che garantisce la salvaguardia occupazionale di Valentina, la lavoratrice di Arval Firenze che era a rischio di licenziamento.

Come Fisascat abbiamo accolto con piacere la richiesta della lavoratrice di pubblicare il testo della lettera di ringraziamenti che ci ha consegnato a conclusione di un percorso complicato, per dare forza a tutte le persone che si trovano o si troveranno in questa situazione.

Ai  colleghi di lavoro

e a tutti quelli che mi sono stati vicino

Con oggi si chiude un capitolo lavorativo della mia vita ma restano i ricordi….la vicinanza della mia famiglia, degli amici, dei colleghi e di tutte quelle persone che mi hanno dimostrato affetto e stima anche senza conoscermi.

La mia storia è una delle tante, di una delle tante persone, donne, mamme, che si trovano davanti ad un momento delicato dove non c’è nessuna formazione che ti insegna come affrontarlo; la retorica non mi appartiene, non cerco comprensione ma ho capito cos’è la solidarietà….quella vera…quella che si respira senza condizionamenti.

Voglio cominciare da una piccola parola, ma dal grande significato: grazie… grazie alla mia famiglia che mi ha sostenuto senza chiedermi niente, a mio marito, ai miei bambini, grazie agli amici…quelli veri…che ancora una volta ci sono stati senza aspettarsi niente in cambio, grazie ai miei colleghi per il supporto non di facciata: voglio che siate consapevoli che ognuno di noi porta a casa la certezza  che insieme si può; grazie a tutti quelli che si sono riconosciuti in questa storia e mi hanno aiutato, insieme alla stampa e a tutti i media, a raccontare chi è Valentina.

Grazie infine alla Fisascat Firenze e Prato che nella persona di Gianni mi ha sostenuto e appoggiato quasi come solo un fratello saprebbe fare….”

                                                                                                                                Valentina

Fonte: Cisl Toscana

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