Cena dei conciatori, un occhio al 2020: "Futuro importante in Toscana"
A Los Angeles in questo periodo le personalità più illustri si trovano a cena per le nomination dei Golden Globe, a Santa Croce sull'Arno invece per parlare di conceria. Non c'è paragone tra la portata dei due eventi, però la presenza a Santa Croce era d'obbligo per chi fa della pelle il suo vivere quotidiano.
Nella serata di martedì 10 dicembre, nei caratteristici locali del Museo della Conceria, tra una vecchia vasca per le pelli e una moderna postazione per le foto, è andata in scena l'annuale cena di Natale della Associazione Conciatori e del Consorzio Conciatori, a cui hanno partecipato molte figure di spicco tra le due rive dell'Arno. Dalla Regione grande attenzione e presenza: in 10 km di Toscana si trovano alcune tra le aziende più importanti e conosciute, sarebbe stato un autogol. E ai più attenti e maliziosi non può essere sfuggito un antipasto - metaforico - della sfida alle urne che ci sarà tra circa sei mesi.
Da una parte Eugenio Giani, candidato del Partito Democratico per le regionali 2020 e attuale presidente del Consiglio regionale; assieme a lui, come ci ha tenuto a sottolineare, anche "il 20% del Consiglio", che in effetti da queste parti è spesso molto presente: Alessandra Nardini, Antonio Mazzeo, Andrea Pieroni e per la zona fiorentina Enrico Sostegni. Dall'altra Susanna Ceccardi, ex sindaco leghista di Cascina e ora europarlamentare, in rampa di lancio per la Lega (e il centrodestra?) toscana alle elezioni, anche se nelle ultime settimane - complici le voci su Renzi, Salvini e Verdini - le sue quotazioni si sono lievemente abbassate. Però siccome è quasi Natale, per una sera ci si abbraccia e ci si fanno gli auguri a prescindere dallo schieramento.
Un giorno qualcuno, chissà, penserà alla cena santacrocese come all'inizio del dualismo pre-elettorale, ma intanto ci si attiene ai fatti: è stata l'ultima di Alessandro Francioni come presidente della AssoConciatori, anche se de facto la carica è ormai caduta dopo le dimissioni. Elogiato da tutti i presenti per il lavoro svolto nel suo mandato, ha lasciato per dare spazio al ricambio generazionale. Le nuovissime generazioni fanno ben sperare: sono quelli cresciuti sapendo che per lavorare in concia serviva studiare, non ci sono finiti per ripiego.
La crisi è passata ma qualche rimasuglio si sente, lo ha detto anche Roberto Lupi, che in questo momento fa da reggente nella Assoconciatori: "L'anno appena trascorsa ha avuto più ombre che luci, ma siamo convinti che la conceria abbia un futuro importante in Toscana. Ora dobbiamo avere la forza di comunicare, il nostro distretto è un'eccellenza e siamo gli unici a garantire la sostenibilità del prodotto pelle". Ha colpito, oltre al Vescovo Migliavacca, anche l'intervento schietto e frizzante di Don Donato Agostinelli, un personaggio che a Santa Croce e al comprensorio serviva.
Eugenio Giani ci crede molto: "Questa sala è un cuore pulsante dell'economia toscana. Da parte del Consiglio c'è sensibilità e attenzione per il biglietto distintivo della Toscana. Queste terre sono un orgoglio per la regione". Santa Croce, Castelfranco, Montopoli, San Miniato, Fucecchio e Santa Maria a Monte ci sono e vogliono fare la loro parte, come hanno ricordato i sindaci e gli amministratori presenti alla cena. Il 2020 sarà un anno importante, anche al di là delle elezioni.


Gianmarco Lotti