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Prostituzione: tratta delle 'schiave' a Prato, alla 'maman' 16 anni e 8 mesi

Il palazzo di giustizia di Firenze

Il tribunale di Firenze ha emesso condanne da 5 anni e 8 mesi a 16 anni e 8 mesi per quattro nigeriane, accusate a vario titolo di tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù di giovani africane, anche minori, costrette a prostituirsi a Prato, Calenzano e Sesto Fiorentino.

Le indagini sono partite nel 2016 grazie alla segnalazione di prostituzione in un appartamento a Iolo di Prato. Dall'indagine, coordinata dal pm Angela Pietroiusti della Dda di Firenze, è emerso che in questa casa, abitata da una nigeriana e da sua figlia, si alternavano nigeriane mandate a prostituirsi sulle strade di Calenzano.

La donna, Enoma Eghomwanre, 49 anni, residente a Pistoia, considerata la 'maman', è stata condannata a 16 anni e 8 mesi e a 4.000 euro di multa. La figlia, Rita Eghomwanre, 25enne, è stata condannata a 6 anni e 40mila euro di multa. Di 9 anni e 4 mesi la pena inflitta alla complice Dorothy Omokhoa e di 5 anni e 8 mesi quella a Sabina Eweka, reclutatrice residente a Castiglion del Lago (Perugia) ma abitante in Inghilterra.

Le ragazze costrette a prostituirsi erano anche minorenni ed erano reclutate in Nigeria. Durante il processo è stata ricostruita l'organizzazione di queste donne che per ridurre in schiavitù le ignare ragazze, pagavano il loro viaggio verso l'Italia. La prima parte via terra e della durata di alcuni mesi, e poi attraverso la Libia, e ancora con gli scafisti fino alle coste italiane.

Prima della partenza, le giovani erano sottoposte a riti 'voodoo', e una volta arrivate in Italia venivano costrette a prostituirsi. Dovevano consegnare l'intero provento alle 'maman' fino all'estinzione del debito che a seconda dei casi, veniva quantificato in cifre dell'ordine dei 30-40.000 euro a ragazza.

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