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Morte Duccio Dini, al processo imputati dicono di essere stati presenti per caso

Non avrebbe voluto partecipare a quell'inseguimento, a quanto afferma nell'aula bunker di Firenze Antonio Mustafa, imputato assieme ad altri sei di etnia rom per omicidio volontario di Duccio Dini, travolto a 29 anni in via Canova a Firenze. Ha affermato inoltre di aver visto il figlio andare ad alta velocità in auto e di averlo seguito. La stessa affermazione, di essere presenti per caso, è stata usata anche da altri due imputati.

"Quel giorno è stata messa in atto una vera e propria spedizione punitiva ed i tentativi di sminuire quanto avvenuto sono stati contraddetti dalle risultanze dibattimentali". Così la vicesindaca e assessora agli affari legali di Firenze Cristina Giachi commenta quanto emerso ieri al processo per l'omicidio di Duccio Dini.

Nel dibattimento, come si ricorderà, il Comune è parte civile e ieri sono stati sentiti tre degli imputati.

"La loro strategia processuale – ha aggiunto la vicesindaca – è molto debole ed è stata peraltro sconfessata in aula della contestazioni del pubblico ministero".

Terminato l'esame degli imputati, la prossima udienza è prevista il 14 gennaio 2020 e sarà dedicata ai testimoni della difesa. Le altre udienze sono state fissate per il 23, 28 e 30 gennaio. L'ultima, con sentenza, è per il 4 febbraio.

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