Seduta del Consiglio Regionale: approvate trasporto sanitario, bilancio Arpat e Autodromo Mugello
Si è riunito il consiglio regionale della Toscana. Quella di oggi era l'ultima seduta del 2019, che ha chiuso il ciclo di tre giorni iniziato martedì 17.
Tra i temi principali trattati in aula troviamo la legge sul Trasporto e soccorso sanitario, il bilancio preventivo Arpat, la legge di disciplina per l'Autodromo del Mugello, i beni confiscati alla criminalità organizzata e la firma dell'atto costitutivo della Fondazione Museo Ginori, tra Regione Toscana e il sindaco di Sesto Fiorentino.
L’aula di palazzo del Pegaso ha detto sì – a maggioranza - alla legge sul trasporto sanitario, al bilancio preventivo 2019 dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpat) e alla legge che conferisce disciplina legislativa al circuito automobilistico e motociclistico del Mugello.
Trasporto e soccorso sanitario, approvata la proposta di legge: gli interventi in aula
Il Consiglio regionale, a maggioranza, ha approvato la proposta di legge che disciplina le autorizzazioni e la vigilanza sulle attività di trasporto e soccorso sanitario. “A distanza di quasi diciotto anni dalla precedente normativa regionale in materia, era necessario un adeguamento, che abbiamo perseguito attraverso un percorso di ascolto di tutti gli attori in causa: il mondo del volontariato, che ha ampiamente condiviso gli intenti della legge, i medici e gli infermieri professionali che operano nel settore", ha spiegato il presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli (Iv), illustrando l’atto all’Aula. “Questa legge, che a noi sembra buona – ha aggiunto, – rappresenta la salvaguardia del modello sociale basato sul volontariato che è integrato con il sistema sanitario pubblico”.
Secondo l’articolato, saranno i comuni a rilasciare le autorizzazioni, con riferimento a tre tipologie di attività: il trasporto sanitario di soccorso di base, il trasporto sanitario di primo soccorso, il trasporto sanitario di soccorso avanzato. In funzione di queste tipologie si stabiliscono le composizioni minime degli equipaggi delle ambulanze impiegate nelle differenti occasioni di intervento. Alla luce delle esigenze e particolarità dei territori toscani, a supporto e integrazione del sistema, le Asl si doteranno di autoveicoli di soccorso, composti da medici dipendenti o convenzionati con il servizio sanitario, da infermieri dipendenti dallo stesso, e da soccorritori di livello avanzato.
Sarà, invece, la Giunta regionale, con apposito regolamento, a definire i requisiti tecnici e organizzativi necessari per svolgere l’attività. In particolare il regolamento dovrà individuare le attrezzature tecniche e il materiale dei mezzi di soccorso, e disciplinerà i requisiti e i percorsi formativi obbligatori per i soccorritori e i formatori, e la formazione specifica riservata agli autisti .Sarà la commissione di vigilanza e controllo della Asl territorialmente competente a esercitare le attività di vigilanza e controllo.
Un nucleo tecnico permanente avrà, infine, il compito di monitorare l’attuazione della legge e potrà formulare proposte. Sarà composto dal direttore della competente direzione regionale, dai direttori dei dipartimenti di emergenza ed urgenza, dai direttori dei dipartimenti delle professioni infermieristiche ed ostetriche, dai rappresentanti delle associazioni di volontariato.
Per Nicola Ciolini (Pd), la legge è una cornice generale del sistema di trasporto del soccorso sanitario e aver definito in modo puntuale la composizione dell’equipaggio delle ambulanze ha un grande valore”. Si tratta, secondo Ciolini, di un passaggio “propedeutico alla riorganizzazione e riordino dell’intero sistema”.
Andrea Quartini (M5S), annunciando una serie di emendamenti, ha parlato di “narrazione parziale”, perché “la grande condivisione alla proposta di legge è venuta solo dal mondo del volontariato. I professionisti del 118 e l’Ordine dei medici si sono invece detti contrari”.
Per Serena Spinelli (gruppo misto), il lavoro “enorme” da fare sarà quello sul regolamento ma è “scorretto affermare che da domani la Toscana e cittadini saranno insicuri. L’intervento sul codice rosso non cambia”. La legge rappresenta il “tentativo di disciplinare il mezzo da inviare una volta declinato il caso di soccorso richiesto “ ha spiegato.
Anche per Paolo Bambagioni (Pd), la nuova disciplina è un “tentativo di dare risposte” anche se ha manifestato “preoccupazioni su alcuni aspetti”. Citando il sistema sangue, ha spiegato che le “misure burocratiche adottate hanno di fatto ridotto la raccolta. Normare tutto non è sempre la scelta migliore” ha detto rivolgendo alla Giunta l’invito a “trovare il giusto equilibrio tra legge e operatività attraverso il regolamento”.
“Non stiamo organizzando il sistema del 118 ma discipliniamo l’autorizzazione e la vigilanza sui mezzi” ha spiegato in chiusura di dibattito il consigliere Pd Enrico Sostegni. E sulle accuse di aver voluto fare tutto di fretta ha risposto: “La proposta di legge è stata depositata quasi un anno fa”. Poi l’osservazione che in Toscana “nessuno è in pericolo. Il sistema migliorerà grazie ad una maggiore flessibilità”. Esortando le opposizioni a “frenare la propaganda elettorale e a tornare al tema”, Sostegni ha dichiarato che la nuova disciplina “risponde meglio alle esigenze del territorio”.
“Se siamo così convinti che il sistema è buono non c’era alcuna necessità di intervenire” ha dichiarato Monica Pecori (gruppo misto/Tpt). “Speravamo – ha aggiunto – che le richieste portate dagli operatori in commissione fossero ascoltate”.
Quartini (M5S): "Legge ad uso propagandistico, non per la salute dei cittadini"
“Una legge controversa, fin dalle origini, osteggiata dai professionisti (medici e infermieri) che lavorano sulle autoambulanze e sulle automediche, a causa di un aumentato rischio clinico per insufficienti dotazioni organiche.
Autoambulanze. La legge prevede che la dotazione del personale volontario, a cui va l’apprezzamento incondizionato di tutti i cittadini, specialmente nella nostra Regione, dove “i volontari dovrebbero essere proposti come patrimonio dell’umanità” – dice Quartini – sia di solo due persone (ovviamente con attestazioni di soccorritori di base o avanzati, a seconda delle tipologie di mezzo). Inconcepibile, sia in caso di “semplice trasporto”, che in presenza di professionisti, nei mezzi di soccorso avanzati. Anche se pensiamo alla sola mobilitazione di una persona allettata dal letto, o da terra al cucchiaio o al telo, persino un semplice cittadino può intuire il carente grado di sicurezza dell’operazione. Quando poi si parla di soccorso avanzato con la presenza di professionisti sanitari, diventa come operare in una sala chirurgica senza ferristi.
Le automediche pubbliche, poi, non dovevano stare nella legge. Invece, dopo aver tentato, senza successo, la carta delle automediche private, sono state introdotte - accanto alle ambulanze delle associazioni - le autovetture di soccorso delle ASL con l'idea di poterle affidare anche ai volontari, che ovviamente non possono fornire,per quanto bravi, le garanzie di assistenza dei professionisti.
Per tutte queste ragioni Rossi e Saccardi si erano impegnati a rinviare la proposta di legge alla prossima legislatura, concertando con tutte le categorie i contenuti. Invece, evidentemente, per accontentare solo una parte, per quanto importante, del sistema emergenza-urgenza territoriale, la maggioranza ha voluto agire d’imperio. Appare chiaro che si tratta di una legge ad esclusivo uso propagandistico, che poco ha a che vedere con la salute dei cittadini. Auspichiamo che nella fase di elaborazione del regolamento attuativo, vi possano essere i margini di modifica necessari.”
Sanità, aumento del personale per ridurre le liste di attesa: approvata la proposta di Sì-Toscana a Sinistra
La Regione Toscana dovrà trovare nel 2020 le risorse necessarie ad aumentare il personale del Servizio sanitario pubblico, con l’obiettivo di ridurre le liste di attesa e di riportare le prestazioni all’interno del Servizio Sanitario Regionale, in particolar modo di specialistica e diagnostica. La Regione dovrà anche vigilare perché venga eliminata la pratica, peraltro vietata dalla legge, della chiusura delle agende di prenotazione da parte delle Aziende sanitarie, con il conseguente invito ai cittadini a rivolgersi alle prestazioni in intramoenia o nel settore privato. Lo prevede l'ordine del giorno presentato da Sì-Toscana a Sinistra, collegato alla nota di aggiornamento al Defr 2020, e approvato dal Consiglio regionale.
“Senza un aumento del personale - osservano i consiglieri di Sì Toscana a Sinistra, Paolo Sarti e Tommaso Fattori - sarebbe impossibile per la Regione raggiungere gli obiettivi contenuti nel Piano regionale per il governo delle liste di attesa 2019-2021, a partire dalla rigorosa separazione tra il primo accesso e la successiva presa in carico, fino al rispetto dei tempi di erogazione delle prestazioni in base ai codici di priorità fissati.”
“Un altro fondamentale obiettivo da raggiungere è quello di contenere le prestazioni in intramoenia, fino al loro blocco totale nel caso in cui l'attività libero professionale superi di gran lunga quella istituzionale. Alla già difficile situazione che spesso spinge i cittadini verso la sanità privata si sommano le sempre più frequenti segnalazioni di liste bloccate da parte dei Cup aziendali, i quali invitano le persone a richiamare o ritornare nuovamente per ottenere la prenotazione di visite specialistiche ed esami diagnostici oppure, per averle in tempi più brevi, ad affidarsi all’erogazione in intramoenia o direttamente presso il privato. Ma la legge nazionale vieta alle Aziende sanitarie di sospendere le attività di prenotazione delle prestazioni, siano visite specialistiche o esami diagnostici”, concludono Fattori e Sarti.
Sanità, Bezzini (Pd): “Bene nuova Tac a Nottola e avvio lavori di sostituzione di quella di Campostaggia”
“Bene la nuova Tac all’ospedale di Nottola che verrà inaugurata domani e bene anche l’inizio dei lavori per la sostituzione di quella attualmente in uso a Campostaggia. Sono notizie positive che mettono i presidi del nostro territorio in grado di migliorare le prestazioni garantendo una maggiore qualità dei servizi per i cittadini li utilizzano”. E’ il commento del consigliere del Pd Regione Simone Bezzini in merito all’inaugurazione prevista per domani della nuova Tac all’ospedale di Nottola e all’avvio dei lavori per la sostituzione di quella di Campostaggia. I lavori per la sostituzione della TC attualmente in uso a Campostaggia, dureranno dalle quattro alle cinque settimane, alla fine delle quali entrerà in funzione il nuovo macchinario che avrà potenzialità notevolmente superiori al precedente.
Arpat, approvato a maggioranza il bilancio preventivo
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza il bilancio preventivo 2019 dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpat). Ad illustrarlo in aula il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd), che ha sottolineato come si chiuda in equilibrio. Il valore della produzione è previsto pari a 50milioni 970mila 898 euro. I contributi in conto esercizio dalla regione ammontano a 47milioni 629mila 612 euro, quelli in conto esercizio da altri enti sono pari a 1milione 32mila 408.
I costi della produzione risultano pari a 48milioni 588mila 401. I costi del personale rappresentano il 71 per cento del totale della produzione e sono stimati 34milioni 481mila 102 euro. Le risorse destinate al personale – pari al 71 per cento dei costi di produzione - sono stimati in 34milioni 481mila 102. Il costo della dotazione organica tra 2018 e 2019 non subisce modifiche sostanziali, nonostante vi sia una riduzione per effetto del rinnovo del contratto, sia del comparto che della dirigenza, che compensa le riduzioni della dotazione organica. Il piano occupazionale 2019-2021 registra 24 assunzioni e 34 cessazioni.
Baccelli ha ricordato che durante i lavori della commissione si è discusso a lungo sull’opportunità di captare fondi dall’Unione europea, che vadano oltre i contributi della Regione.
Marras, Monni, Baccelli (Pd): "È doveroso farci carico delle richieste dei sindacati, avviare subito confronto con la Giunta"
"Le preoccupazioni espresse dalle sigle sindacali rispetto alla dotazione organica di Arpat devono essere ascoltate con attenzione perché è anche dal corretto ed efficace funzionamento dell'Agenzia che passa la capacità di assicurare uno sviluppo sostenibile e verde per la nostra regione nei prossimi anni. Un lavoro prezioso che tutela l'ambiente e la salute dei cittadini e che, per questo, necessita di essere rafforzato e incentivato per quanto possibile". Così gli esponenti del Pd in Regione Leonardo Marras, Monia Monni e Stefano Baccelli sul calo di servizi e organici all'Arpat evidenziato stamani dalle sigle sindacali nel corso di una conferenza stampa.
“Abbiamo lavorato duramente in questa Legislatura – spiegano Marras, Monni e Baccelli- per rafforzare le politiche ambientali ed i risultati sono già oggi significativi e, senza dubbio, sapranno dispiegare i propri effetti anche negli anni a venire. La stessa Agenzia è stata oggetto di un intervento normativo diretto da parte del Consiglio regionale che ha rafforzato l'autonomia organizzativa e gestionale dell'ente e tolto il blocco del turn over. Un lavoro, quello condotto in questi ormai cinque anni, che guarda al presente e proietta la Toscana tra le eccellenze d'Italia in campo ambientale, nella consapevolezza che è necessario preservare un'efficace ed intensa attività di controllo che vede in Arpat e nel suo personale un punto di eccellenza a livello nazionale". Pur nel quadro di una complessiva sostenibilità economica delle assunzioni - proseguono i consiglieri- riteniamo doveroso farci carico delle richieste provenienti dalle sigle sindacali, avviando fin da subito un'interlocuzione serrata con la Giunta regionale e l'assessore Fratoni per individuare le soluzioni opportune e garantire la massima efficienza dell'Agenzia".
Fattori (Sì): "Serve un piano straordinario di assunzioni, a rischio ambiente e salute dei cittadini"
“La situazione denunciata dalle organizzazioni sindacali stamani è vera ed è insostenibile”, commenta il capogruppo di Sì Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori. “In dieci anni Arpat ha perso ben 150 persone, chiunque capisce l’impatto drammatico che una simile emorragia di personale ha avuto sull’attività della nostra Agenzia. Le ispezioni sul territorio sono diminuite del 30% e i controlli sui vari tipi di inquinamento o in settori cruciali come la gestione dei rifiuti si sono ridotti in media del 40%. E’ un quadro drammatico, rispetto al quale la possibilità di effettuare assunzioni fino al 125% del turn-over nel 2019-20 è solo un pannicello caldo, riuscendo a malapena e compensare i pensionamenti in corso in questi mesi, figuriamoci a recuperare ciò che si è perso in dieci anni”.
“Abbiamo presentato una mozione per chiedere un piano straordinario di assunzioni nell’Agenzia”, continua il capogruppo. “Servono personale e risorse finanziarie adeguate perché Arpat possa pienamente assolvere le attività istituzionali di tutela e prevenzione ambientale. Meno ispezioni e meno controlli si traducono in maggiori rischi per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Non è la prima volta che portiamo proposte in tal senso in Consiglio regionale, riuscendo ad ottenere poco e nulla, ma nell’interesse della collettività riteniamo sia nostro dovere insistere e continueremo a farlo fino all’ultimo giorno della legislatura”, conclude Fattori.
Programmazione economica della Toscana a Irpet: mozione di Baldi (Pd) e Casucci (Lega Nord)
La Giunta regionale dovrà commissionare all’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana (Irpet) uno studio organico specifico sul regionalismo differenziato, finalizzato a quantificare, per ciascuna materia che potrebbe essere oggetto di applicazione dell’articolo 116 della Costituzione, le economie finanziarie possibili ed allo stesso tempo le risorse finanziarie aggiuntive, che potrebbero rimanere nella libera disponibilità regionale. E’ quanto prevede una mozione, presentata dai consiglieri Massimo Baldi (Pd) e Marco Casucci (Lega Nord), approvata dall’aula a conclusione dell’ultima seduta dell’anno.
I due consiglieri osservano che Irpet ha già realizzato alcuni studi sul regionalismo differenziato, anche in collaborazione con università prestigiose, come l’Università cattolica di Milano e l’Università degli studi di Firenze, senza però evidenziare, nello specifico caso toscano, le possibili economie che potrebbero realizzarsi, così da permettere l’individuazione di risorse aggiuntive, da poter destinare a nuove politiche socio-economiche.
Autodromo Mugello, approvata la legge per disciplinare sicurezza e monitoraggio acustico
Adesso il circuito automobilistico e motociclistico del Mugello, nel comune di Scarperia e San Piero, ha una propria disciplina legislativa, che modifica la legge regionale 48/1994 , norme per la circolazione fuori strada dei veicoli a motore, e la legge regionale 89 del 1998, norme sull’inquinamento acustico. Il Consiglio regionale ha approvato la legge a maggioranza.
Nel testo si riconosce la strategicità del circuito e si prevede che “Comune e soggetto gestore coordinino, mediante convenzione, le misure finalizzate ad implementare sicurezza e monitoraggio acustico”.
Per quanto attiene le deroghe ai limiti di emissioni sonore concesse dal Comune, si prevede che una “durata quinquennale”, per “non più di 280 giorni annui di attività continuativa” e “di norma non si prevede attività nelle fasce orarie comprese tra le 22 e le 7”. Con regolamento regionale saranno disciplinate le modalità di controllo da parte di Arpat su inquinamento acustico e attuazione del piano aziendale di risanamento.
“Abbiamo trovato un punto di equilibrio tra la qualità della vita dei cittadini e la strategicità per la regione prevedendo una convenzione – ha affermato il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd) - Al suo interno si definiranno gli investimenti infrastrutturali, come la piantumazione di alberi idonei o strutture contro il rumore che miglioreranno la qualità acustica del’impianto”.
“L’impatto sonoro di questo impianto è veramente notevole. Il circuito ha un indubbio interesse nazionale e internazionale, perché attira migliaia di persone e porta lavoro in tutta l’area – ha osservato Giacomo Giannarelli (M5S) –. Si poteva fare di più. Ad esempio un tavolo tecnico scientifico con dirigenti regionali, come pure sul limite dei 280 giorni. Non si risolve la questione per i cittadini”
Tommaso Fattori (Si-Toscana a sinistra) ha sollevato dubbi sulla strategicità. “Alla faccia dell’equilibrio tra attività economica e diritto alla salute – ha affermato – Si deroga dieci mesi su dodici per quindici ore al giorno. Inoltre non stiamo parlando delle gare internazionali, che si svolgono di tanto in tanto, ma delle attività amatoriali di tutti i giorni”
“Una ricerca di Irpet sull’autodromo ha quantificato l’indotto in 120 milioni di euro, di cui il 61 per certo rimane al Mugello 24 alla città metropolitana ed il resto alla Regione – ha rilevato Elisabetta Meucci (Italia Viva) - Questa legge va incontro ai cittadini, perché un comune entra in convenzione con il gestore proprio per garantire la sicurezza dei cittadini. Non sarà solo la convenzione, ma anche il Regolamento, che ad esempio definirà il suolo di Arpat”.
Il voto di astensione è stato annunciato da Paolo Marcheschi (FdI), perché “l’atto forse solleva il sindaco locale da responsabilità e problemi, ma non coloro che perdono il sonno tante notti, perché si stanno disputando gare amatoriali”.
Report sui beni confiscati alla criminalità, Bianchi (M5S): "I beni confiscati devono poter rivivere"
Per ogni immobile viene espressa una valutazione circa il recupero effettivo e la destinazione del bene sequestrato per fini pubblici e sociali. E’ una delle caratteristiche più apprezzate del report presentato oggi in Regione che illustra la storia e l’attuale destinazione dei principali beni confiscati alla criminalità organizzata in Toscana, voluto dal Movimento Cinque Stelle e firmato dal consigliere regionale nonchè responsabile del settore pubblica amministrazione della Fondazione Caponnetto Gabriele Bianchi.
“In Toscana ci sono 552 beni confiscati alla criminalità organizzata, di cui 449 sono abitazioni e 53 sono aziende. Ciò ci conferma che la mafia in Toscana negli anni ha fatto affari d’oro. I beni confiscati non devono però rimanere vuoti e senza alcun utilizzo sociale- ha detto Bianchi. Debbono poter rivivere grazie alle associazioni ed ai tanti soggetti che le possono riutilizzare senza scopo di lucro”.
Poi il consigliere, alla presenza della stampa fiorentina ha spiegato l’attento lavoro, effettuato nel corso degli ultimi 5 anni, dietro la pubblicazione, che ha l’obiettivo di far conoscere ai cittadini una realtà spesso trascurata.
“Come Movimento 5 Stelle abbiamo monitorato i beni in Toscana ed abbiamo valutato l’efficienza delle amministrazioni locali nel riutilizzarli. Vi sono esempi virtuosi, come ad esempio la fattoria di Suvignano, ma anche esempi poco virtuosi, come ad esempio nel comune di Rosignano Marittimo, che ha deciso di ridare indietro allo Stato il bene che gli era stato assegnato. Purtroppo in questi casi c’è il concreto rischio che il bene venga messo all’asta e che quindi possa tornare nelle mani di organizzazioni criminali”.
"Occorre pertanto che gli Enti locali si rendano conto dell’importanza nell’amministrare tali beni ed assegnarli per scopi sociali o culturali- ha concluso Bianchi. Per fare questo bisogna continuare ad abbattere il muro di omertà e di silenzio che ancora oggi è ben presente in questo contesto. È necessario creare un circuito di cittadini capace di denunciare alle autorità la presenza di un bene gestito o controllato dalla criminalità organizzata. E’ un lavoro difficile e noi come Movimento 5 Stelle stiamo dando il nostro contributo.”
Richard Ginori, Fratoianni (Leu): "Sesto Fiorentino avrà il Museo Ginori"
"Sono passati 5 anni da quando i parlamentari fiorentini dell'allora Sel, poi Sinistra Italiana-Leu, iniziavano in Parlamento la battaglia al fianco delle istituzioni locali per garantire la riapertura, la valorizzazione e la restituzione delle opere del Museo Ginori di Sesto Fiorentino alla collettività. Allora sembrava tutto perduto: i posti di lavoro, il museo e la storia di un'importante realtà artistica e produttiva delle Toscana. Ora non è più così"
Lo afferma Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana- Leu commentando l'accordo sottoscritto oggi nella città toscana.
"Oggi con la firma da parte del governo dell'atto costitutivo della Fondazione Museo Ginori, con la Regione Toscana e con il sindaco di Sesto Fiorentino, che arriva dopo le battaglie dei lavoratori che hanno portato ad un accordo per il salvataggio della fabbrica, si realizza - prosegue il parlamentare di Leu - un importante risultato per quel territorio. "
"Una vicenda che dimostra - conclude Fratoianni - come sia possibile, grazie alla caparbietà e all'impegno di alcune forze politiche, dei cittadini e dell'amministrazione comunale di Sesto, difendere e salvaguardare il patrimonio culturale ed artistico del proprio territorio ".