Per fare un tavolo, servono i giovani: progetto su 15 comuni
(foto gonews.it)
Costruire a più mani e, soprattutto, con gli occhi dei ragazzi e delle ragazze, gli indirizzi delle nuove politiche giovanili nell’Empolese Valdelsa e Valdarno Inferiore. È stato pensato con questo obiettivo il progetto “Per fare un tavolo”, ideato dalla Rete Ergo insieme alle Conferenze Zonali Educative dell’Empolese Valdelsa e del Valdarno Inferiore e finanziato all'interno del Programma Erasmus+, il programma della Commissione europea per la mobilità e l'empowerment giovanile.
Il progetto nasce da un percorso di confronto e collaborazione avviato tre anni fa tra le organizzazioni della Rete Ergo e le amministrazioni dei 15 comuni dell’area (Tavolo di coordinamento Politiche Giovanili) al quale si è aggiunto, nel corso del 2018, un gruppo informale di giovani con esperienze maturate in attività di educazione non formale.
Fabrizio Fioretti, coordinatore della rete Ergo, ha introdotto la conferenza di oggi: "Abbiamo 11 realtà insieme per una visione sulle politiche giovanili, un tema trascurato a livello nazionale. A livello regionale è nato Giovanisì nel 2011, importante progetto regionale che sotto certi aspetti abbandona l'animazione socioeducativa nel territorio. Con 'Per fare un tavolo' abbiamo coinvolto direttamente anche i giovani. È un progetto di lungo respiro fatto assieme all'Agenzia Nazionale Giovani".
Per gli amministratori locali erano presenti Emma Donnini, vice sindaco di Fucecchio, Linda Vanni, omologa per Montopoli, Simone Londi, assessore alle politiche giovanili di Montelupo, Cristina Martini, omologa per Montaione, e la consigliera comunale Emilia Baccellini. Montaione sarà la prima sede a ospitare Per fare un tavolo l'8 e 9 febbraio.
I partecipanti al progetto sono giovani dai 15 e 29 anni, decisori politici e youth worker (animatori socio-educativi) della Rete Ergo. Pensare un territorio per i giovani significa prima di tutto attivare i giovani stessi e includere il loro punto di osservazione. Tramite il progetto i ragazzi e le ragazze, residenti in uno specifico comune, diventano infatti guide consapevoli e parte del percorso decisionale che progetta politiche che li riguardano da vicino.
Per i partecipanti del progetto erano presenti Mattia Cutolo e Petra Petrilli: "Vogliamo raccogliere le buone pratiche avviate dai comuni e riuscire a creare connessioni tra giovani e chi prende le decisioni in politica. Questo è un percorso realmente nuovo, anche per gli operatori del terzo settore. Si tratta di riscrivere il modo di fare educazione non formale".
“Per fare un tavolo”, in particolare, vuole riuscire a coinvolgere specifiche fasce della popolazione giovanile: giovani stranieri di prima, ma soprattutto di seconda generazione; i ragazzi dai 16 ai 18 anni che hanno lasciato la scuola, coloro che non studiano e non lavorano (i cosiddetti Neet) iscritti e non ai Centri per l’Impiego; giovani lavoratori e studenti universitari. Il progetto ha lo scopo di favorire creatività ed innovazione sociale nelle nostre comunità grazie alla cooperazione tra giovani, terzo settore e decisori politici.
Come si articola il progetto?
Il progetto si sviluppa in due anni (conclusione maggio 2021). Il gruppo degli Youth Worker si è adoperato nella ricerca di linguaggi, canali e modalità in uso nella sfera giovanile attraverso i quali ingaggiare i partecipanti.
“Per fare un tavolo” ha un spirito da “globe trotter” e prevede la realizzazione di meeting che faranno tappa in alcuni dei 15 Comuni dell’Empolese-Valdelsa e Vadarno Inferiore, ospitati in location di volta in volta diverse (ostelli della gioventù, basi scout, campeggi, ecc.). Durante questi momenti di incontro i ragazzi che aderiscono al progetto avranno modo di approfondire la conoscenza del tessuto urbano e sociale, confrontarsi con coetanei del luogo e scambiare idee ed azioni possibili con assessori, consiglieri e tecnici delle Amministrazioni Comunali. Sarà un’occasione per comprendere vincoli e risorse presenti da cui partire per co-progettare iniziative, eventi, percorsi di riqualificazione e nuove attività.
Il tour sarà affiancato da una comunicazione on line che utilizzerà un sito internet ed alcuni tra i social network più popolari.
La prima tappa del tour avrà luogo a Montaione.
Cosa succederà a Montaione?
Sabato 8 e domenica 9 febbraio il gruppo di giovani attivi nel progetto, insieme agli youth worker, giungerà a Montaione e alloggerà presso una struttura messa a disposizione dal Comune.
Action bound, interviste triple, giochi di ruolo e molto altro caratterizzeranno il lavoro del sabato, che si svolgerà nelle vie del centro, tra giardinetti, monumenti, parcheggi, piazzette, scalinate e locali di ritrovo.
L’idea è quella di trovare modalità semplici e dirette per interagire con i giovani montaionese in modo da conoscere da vicino i luoghi significativi, comprendere le potenzialità del territorio ma anche analizzare le difficoltà che vivono i ragazzi, immaginando ciò che potrebbe esser realizzato in futuro in risposta ad alcuni bisogni e desideri. Questo intervento è stato ipotizzato sulla base di un primo confronto con alcuni ragazzi del luogo e gli amministratori locali, avvenuto qualche settimana prima (18 gennaio).
La domenica, in particolare, si svolgerà un momento di scambio di punti di vista e riflessioni raccolte ed elaborate il sabato tra giovani e Amministrazione Comunale, facilitato dagli youth worker con specifiche metodologie partecipative, per mettere in condivisione idee ed individuare possibili piste di lavoro da percorrere insieme.
Cosa è e da chi è composta la Rete Ergo
La Rete ERGO (Empolese Valdelsa e Valdarno Inferiore in Rete per i Giovani e le Organizzazioni) è un network collaborativo formato da alcune realtà del Terzo Settore impegnate da anni sul campo dell’educazione non formale con adolescenti e giovani.
ERGO ha sottoscritto un Protocollo d’intesa con la Regione Toscana partecipando al Tavolo Giovani (Giovanisì) e collabora con il Tavolo di coordinamento sulle politiche giovanili delle Conferenze Zonali Educative dell’Empolese Valdelsa e Valdarno Inferiore.
Le organizzazioni che compongono la Rete, attraverso i propri Youth Worker, gestiscono e sviluppano centri giovani, esperienze residenziali outdoor, spazi di aggregazione informale, scambi giovanili internazionali, servizio civile, percorsi educativi negli istituti scolastici, ecc.
Fanno parte della Rete ERGO: Consorzio CO&SO Empoli (coordinatore), Cooperativa Sintesi, Cooperativa il Piccolo Principe, Cooperativa La Giostra, Cooperativa Indaco, Associazione Agrado, ARCI Empolese Valdelsa, ARCI Servizio Civile Empoli, Associazione Playground, Associazione Karibù-Arciragazzi, Centro Accoglienza Empoli.





